Molti considerano il fumare un uccidersi lentamente, ma non sanno che sono altre le cose che ti uccidono, come le persone, parole non dette o quelle di troppo,la paura oppure semplicemente le situazioni. Fumo perchè lo ritengo un male minore,è come sfidare il destino, è come sfidare quello che può ucciderci davvero. Morire non è sicuramente più doloroso di morire dentro.
Mentre sono appoggiato con la schiena al mio armadietto a fine corridoio e ho una malboro tra le labbra un rumore molesto alla mia destra mi distrae dai miei pensieri. Il suo ripetersi ancora non fa altro che infastidirmi nonostante io abbia saggiamente scelto di ignorarlo, ma l’impresa è decisamente impossibile. Mi volto parecchio scocciato verso quel baccano e noto una figura slanciata picchiare il suo pugno con forza inaudita contro quello che presumibilmente è il suo armadietto, ripetendo il movimento all’infinito. Sembra che voglia chiuderlo, ma non mi stupisco che faccia fatica siccome quello l’anno scorso era il mio di armadietto e avevo lo stesso identico problema, ma quello che mi lascia sorpreso è che sia qui in corridoio quando dovrebbe essere in classe, ma forse non sono l’unico ad aver saltato la lezione.
“Porca miseria, stupido armadietto perchè non ti chiudi?!” urla la ragazza, continuando a “picchiare” l’armadietto se cosi si può dire, mettendoci se è possibile ancora più forza, ma accidenti che ragazza manesca!
Mi diverte e non poco il fatto che si stesse riferendo all’armadietto come se fosse una persona e che abbia usato “porca miseria” al posto di un “porca puttana”, questo mi porta a pensare che non le piace essere volgare e notando come si veste potrebbe essere una figlia di papà, tutte perfettine e in tiro ovunque. Anche se è poco probabile poiché si sta sbracciando per chiudere quell’armadietto e una figlia di papà non l’avrebbe mai fatto, visto che sarebbe stata troppo preoccupata di rovinarsi un unghia.
In realtà potrei benissimo dirle quello che ho scoperto, cioè che basta sollevare leggermente l’anta dell’armadietto mentre la si chiude, ma mi sto divertendo troppo e poi io sono Luke Hemmings, non aiuto le persone,io mi diverto a vederle soffrire,e di sicuro non mi perderei per niente al mondo questa scena comica.
Come ho potuto non notarla prima? Eppure quel culo e quelle forme non dovrebbero passare inosservate, non la vedo bene in viso ma il suo corpo basta per dire che è altamente scopabile. Ormai la sigaretta che avevo tra le labbra è finita, faccio per accenderne un'altra ma la campanella me lo impedisce. Rimango comunque a osservarla spinto dalla curiosità e voglia di vederla finalmente chiudere quell’armadietto,nonostante tutte le persone che ora popolano il corridoio un attimo prima vuoto.
Vedo che non sono molte però le persone che mi camminano davanti o solo fino dove posso vederli, tranne quelle che probabilmente ne sono costrette per raggiungere la loro prossima classe, ma sembrano correre e tenere lo sguardo basso pur di non farsi notare più di tanto e questo non fa altro che farmi sorridere. Il mio divertimento non fa altro che aumentare notando che la ragazza non mi ha nemmeno visto dopo tutto questo tempo, forse è per questo che tutti la guardano stupiti per non essere sfuggita ai miei occhi, ma lei neanche di questo si è accorta o semplicemente non le importa poiché continua a prendersela con quel povero armadietto, di sicuro ha problemi di controllo rabbia.
Un ragazzo le si avvicina, credo che sia uno della squadra di basket dato la sua divisa,non ricordo bene il suo nome,il che sta a significare che non è poi cosi importante, dal suo sguardo malizioso capisco che vuole provarci “Vedo che sei in difficoltà! Se vuoi ti do una mano bellissima, sai quello era il mio armadietto l’anno scorso” le dice sfoggiando un sorriso a trentadue denti,ma guarda questo qui, oltre a starsene li tranquillo davanti a me, si mette pure a dire che quello era il suo armadietto!! Stavo per uscirne con una delle mie battute sarcastiche ma lei mi precede “Ma chi cazzo ti ha chiesto aiuto? Ce la faccio da sola grazie, ti sembro per caso impedita?” lo guarda con un sopracciglio alzato e con la testa alta, un espressione e una postura che metterebbe paura a chiunque, il suo sguardo duro emana sicurezza e determinazione, uno di quei sguardi che ti piegano al proprio volere, uno di quelli che ti inceneriscono.
Sinceramente compatisco quel poveretto che se ne è uscito rosso in viso,scusandosi e andandosene a testa bassa. La vedo sbattere per un'ultima volta quell’anta dell’armadietto che finalmente si chiude. Decido cosi di andarmene mentre un sorrisino compiaciuto si fa spazio nel mio viso,ci sarà da divertirsi.
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Wasted || Luke Hemmings
Fanfiction"Devo andare, alzo lo sguardo un’ultima volta sperando di incrociare di nuovo quello del ragazzo, ma la figura è già sparita."