Campo estivo.

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All'inizio per Greta Matteo era solo una valvola di sfogo, troppo stress, troppi problemi, sia a scuola sia a casa.
Incompresa e sola. Abbandonata in un certo senso dalla propria famiglia.
I genitori sempre in viaggio e i fratelli per cui lei era solo un'altra persona nel mondo.

A Greta serviva qualcuno con cui sfogarsi, e Matteo sembrava così disponibile, con quegli occhi da cucciolo bastonato.
Greta sapeva quante ne aveva passate il suo ascoltatore, ma poco le era importato.

Eppure lui era sempre così buono, così gentile.
A volte a Greta dava la nausea, quella sua estrema bontà le faceva rivoltare lo stomaco.
Ma tutto sommato, lei aveva bisogno di lui.

Si erano conosciuti al campo estivo.
Entrambi odiavano quel posto, ma entrambi erano costretti ad andarci.
Durante un gioco di gruppo Greta si era fatta male e Matteo si era mostrato subito disponibile ad accompagnarla a sedere.
Avevano iniziato a parlare del più e del meno, seduti nella tenda di Greta, sperando che l'animatore si dimenticasse di loro  e non gli obbligasse a tornare a giocare.

Da quel giorno, tutte le sere, si sedevano da qualche parte, Greta si sfogava e Matteo ascoltava, sembrava non essere mai stanco delle lamentale di lei.
Ovviamente raramente si era parlato di lui, del suo passato e di come si sentisse.

Avevano 16 anni.

Due adolescenti che trovavano sostegno l'uno nell'altro, in qualche strano modo che solo loro potevano capire.

Due adolescenti, ingenui, inciampaci di capire di avere davanti il proprio futuro.

Greta e Matteo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora