Capitolo 1

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Le situazioni economiche di papà non erano stabili,non si poteva vivere piú in Sicilia,poco lavoro e a sua volta pochi soldi per lo stipendio.
I miei genitori mi avevano promesso che non ci saremo trasferiti e quindi io ero tranquillae felice.
Non volevo davvero andarmene dalla Sicilia,avevo gli amici,gli amori,le abitudini.
Mia madre e mio padre però avevano sempre un viso piú cupo a causa dei pochi soldi,avevo intuito che dovevamo andarcene,ne ero sicura ma cercavo di non pensarci pensando ad altro.
Quando un giorno tornando da scuola mi recai a casa mia,come sempre.Suonando mi aprí mia sorella Sofia,era cosí felice,fin troppo.
Entrai e andai in cucina per pranzare.
Guardavo le faccie dei miei genitori e notai subito che qualcosa non andava.
Ma iniziai a mangiare come se nulla fosse.
Poi mia sorella alzandosi dal tavolo euforica disse : CI TRASFERIAMOOOO.
Io alzai lo sguardo guardando tutti,erano zitti me compresa.
Dissi solo : FANCULO VOI E LE VOSTRE PROMESSE DI MERDA.
E subito dopo salí in camera mia.
Non sapevo neanche io come ero riuscita a dire quelle parole ai miei genitori,ma in fondo non mi importava molto.
Non pensavo a nulla,piangevo solo guardando le foto con le amiche.
Cercai di sciaquarmi il viso in modo da non far notare le lacrime.
Dopo scesi di sotto e con calma dissi : DOVE CI TRASFERIAMO?
Mio padre mi disse incerto : BARI,E PARTIREMO DOMANI
Dopo ciò uscí di casa correndo e piangendo.
Non sapevo dove stessi andando,ma mi ritrovai difronte alla scuola.
Lí caddi a terra,mi misi in ginocchio e scoppia a piangere mettendo le mani sul viso.
Non smettevo piú,non volevo smettere,era uno sfogo.
Dopo chiamai alla mia migliore amica Adele,mi venivano le lacrime a pensarci,pensare di lasciarla sola,di non poterla piú abbracciare,combinare cazzate con lei.
Ma mi feci forte e digitai il numero.
Tremavo,piangevo...ma rispose.
Tranquilla mi chiese : PRONTO SERENA,DIMMI.
Piangendo risposi : HEY,ADY
Lei : MA CHE HAI?PIANGI?
Io scoppiai : É DIFFICILE DA DIRE,MA PIAN PIANO CI RIUSCIRÒ.
*2 minuti di silenzio*
DEVO TRASFERISMI A BARI DOMANI STESSO PER QUESTIONI DI LAVORO.
Lei rimmase zitta,io pure.
Quando ad un tratto lei interruppe il silenzio dicendo : SCHERZO NON RIUSCITO.
Io intervenni : NON É UNO SCHERZO,MA VORREI CHE LO FOSSE.
Lei allora mi disse : DOVE SEI?VENGO SUBITO.
Io gli dissi che ero davanti alla scuola.
Dopo circa 5 minuti vedo lei correre da me,ci abbracciammo piangendo e non ci staccammo per almeno 3 minuti.
Lei piangeva troppo e nel frattempo mi disse : ORA CHE NON CI VEDREMO PIÚ TI ISTALLERAI SKYPE?
Io : PER TE QUESTO ED ALTRO.
(Odiavo Skype)
Dopo andammo a casa mia,preparai le valigie insieme a lei e le chiesi se voleva dormire da me,lei accettò.
La mattina seguente ci alzammo alle 5:00 per non perdere il volo delle 7:30.
Adele mi accompagnò all'aereoporto,piangendo ci abbracciamo e poi ci dovettimo separare,lei però prima di andarsene mi lasciò una lettera.
Arrivvammo a Bari,bella,ma sentivo già la nostalgia di casa mia.
Mi sistemai in camera mia e poi uscí con l'auricolari all'orecchie ascoltando musica.
Ero sola,quindi decisi di andare al centro per fare nuove amicizie.
Camminai molto,entrai nei negozi,acquistai molte cose carine.
Poi vidi avvicinarsi un ragazzo robusto e basso verso di me.
Con una voce minacciosa mi disse : DAMMI IL CELLULARE O TE LA VEDRAI CON ME.
Io lo mandai a fanculo,ma lui rispose con uno schiaffo.
Io rimasi immobile,stavo quasi per piangere e stavo per dargli il cellulare.
Ma ad un tratto si avvicina un ragazzo molto carino che gli diede un calcio nelle palle,facendolo confondere.
Io risi senza un fine e stavo per andarmene,ma il ragazzo mi disse : GRAZIE NO,HE?
Io mi scusandomi dissi : MI SONO APPENA TRASFERITA NON CONOSCO NESSUNO,SONO ABBASTANZA FRUSTATA,NON MI VA DI PARLARE.
Lui facendo una faccia da menefreghista disse : PIACERE ALBERICO
Io mi presentai pure : PIACERE SERENA
Dopo di che mi diede il suo numero,e io subito dopo scappai a casa.

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