Un attimo prima che la jeep di Pam sparisse all'orizzonte, Paulina si allontanò dalla finestra ed esclamò: -Al lavoro! La ricerca mi aspetta!-
Le Bea sisters erano state le ultime a lasciare Oxford. Gli altri studenti e i professori erano al porto, in attesa dell'aliscafo, o erano già partiti. Persino il Rettore aveva abbandonato il suo ufficio per condurre un seminario dall'altra parte del Paese. Paulina attraversò i corridoi deserti del college e si diresse alla biblioteca. Dalle vetrate entrava la luce del sole e una pace silenziosa avvolgeva libri e computer. La ragazza si accomodò davanti a uno schermo e si immerse nel lavoro. Era così assorta, che si interruppe solo a sera inoltrata.
-Ora ci vuole proprio una cena leggera e una buona dormita!- esclamò soddisfatta, pregustando il piacere di una notte di sano riposo.
Al momento di coricarsi puntò la sveglia un po' prima del solito: l'indomani mattina voleva concedersi una lunga corsa sulla spiaggia, prima di riprendere il lavoro al computer. Durante la notte, però, un rumore improvviso la fece svegliare di soprassalto. Una pioggia battente scrosciava sulle finestre e il buio della stanza era attraversato dai bagliori dei lampi. I rombi dei tuoni sembravano far tremare tutto il college.
-Che temporale!- sussurrò Paulina. -Era da tempo che non pioveva così...- Si strinse nelle lenzuola, cercando di mantenere la calma. Non che avesse paura di un acquazzone, ma era tutta sola nella camera... A giudicare dalla pioggia incessante e dai suoni che rimbombavano senza sosta, quella era proprio una tempesta in piena regola! Quando riuscì a riaddormentarsi, sprofondò in un sonno leggero e disturbato.
L'indomani aprì gli occhi al trillo della sveglia. Si sentiva stanchissima. Appena spalancò la finestra, però, l'aria fresca, profumata di salsedine, la avvolse e le fece venire voglia di mare. Si infilò la tuta e le scarpe da ginnastica e passò velocemente dalla cucina per prepararsi una colazione leggera.
-Sentito che temporale questa notte?- le domandò Isabel, la cuoca del college, porgendole un bicchiere di succo d'arancia. -Erano anni che non se ne vedevano simili! È davvero strano!-
Dopo la colazione Paulina uscì alla volta della spiaggia. Lo spettacolo che la aspettava la lasciò senza fiato. Il mare non aveva il solito colore azzurro: era di un blu intenso, solcato a tratti da riflessi verdi. Sopra la superficie dell'acqua il cielo si perdeva in una densa sfumatura di grigio, e la sabbia, ancora umida per la pioggia notturna, era bruno scuro, cosparsa di rami e alghe. Paulina si mise a correre. I suoi passi affondavano nella sabbia bagnata, mentre i raggi di sole facevano luccicare la superficie del mare. Nell'aria trasparente volteggiavano i gabbiani. La ragazza rallentò il passo per godersi lo spettacolo e abbracciò con lo sguardo tutta la spiaggia. Solo allora notò qualcosa sulla sabbia scura. Sembrava il tronco di una grossa pianta, portato sulla riva dalle onde, ma aveva uno strano colore azzurrino...
-Che sia un animale?- si chiese, pensiero. Ma quale animale poteva mai essersi arenato sulla sabbia? Forse un grosso pesce?
Paulina riprese a correre mossa dalla curiosità: più si avvicinava, meno quella sagoma le sembrava il tronco di una pianta. Quando finalmente arrivò abbastanza vicino da distinguere la sagoma con chiarezza, il cuore iniziò a batterle forte. D'istinto accellerò il passo, in preda a una strana ansia: si era accorta infatti che sulla spiaggia non giaceva il tronco di una pianta, né tanto meno un pesce...
STAI LEGGENDO
IL PRINCIPE DI ATLANTIDE
Adventure-Scoprirete cosa tratta questa storia solo leggendo ;)