Un nuovo inizio

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Mi sveglio come al solito, tiro il solito pugno alla sveglia, mi alzo come al solito, mi lavo come al solito... insomma la mia vita non è che sia molto eccitante ecco. Sono sempre stato un ragazzo tranquillo all'apparenza, ma che infondo nascondeva un qualcosa di terribilmente crudere e malvagio, io lo chiamo Hyde ed è come una seconda personalita che prende il controllo del mio corpo quando io lo perdo, a volte ricordo a volte no, ma la cosa che accomuna tutte le volte è che qualcuno si fa sempre male e non nego di essere sadico perché mi piace far male alle persone che se lo meritano. Mi chiamo Gabriel Warren e sono alto più o meno 1,70, ho i capelli biondi e gli occhi verdi. Comunque, quella mattina di solita routine decisi di vestirmi come al solito: jeans blu, maglietta maniche corte nera, una felpa verde col cappuccio e ovviamente i miei inseparabili scarponi da trekking verdi e neri. Dopo una rapida colazione preparo la cartella e mi dirigo a scuola, la vita qui in Alaska è semplice e monotona, soprattutto per un ragazzo di 16 anni che vive a Anchorage e sta andando al suo primo giorno di scuola, aimè sono ripetente, mi tocca ripetere la prima superiore ancora e l'idea di essere bocciato nuovamente non è allettante. Arrivo a scuola e davanti al cancello con mia sorpresa trovo i miei cari amici che mi corrono incontro e mi salutano caldamente. -Gabrieeeel!- sento una voce molto familiare chiamarmi così mi volto e con sorpresa e goia vedo una ragazza un po più bassa di me con occhi azzurri e capelli castani corrermi incontro ed abbracciarmi. Mi scappa un sorriso e ricambio l'abbraccio. -Ethel amica mia da quanto tempo non ci vediamo?- La guardo e le sorrido per poi salutare tutti gli altri. -Ti tieni in forma vecchio perdi balle- Sento una mano appoggiarsi sulla spalla e di conseguenza mi volto. -Alex, brutto imbecille era da tanto che non ci parlavamo- Dissi sorridendo e stringendogli la mano. Saltati i convenevoli mi avvio verso la mia classe così entro e mi vado a sedere negli ultimi due banchi infondo alla classe, proprio vicino alla finestra il mio posto preferito. Dopo circa due o tre minuti una voce rompe i miei pensieri e distolgo lo sguardo dalla finestra per incrociare quello di una ragazza molto carina, alta, magra, con occhi marroni e lunghi capelli rossi che mi parla. -scusa è libero?- La guardo con indifferenza e annuisco, poi torno a guardare fuori dalla finestra. Le ore passano in fretta e la ricreazione presto arriva così mi alzo ed esco dalla classe. Dopo un po mi accorgo di essere seguito così mi giro e con mia sorpresa vedo quella ragazza che mi fissa in silenzio. -cosa vuoi?- Le parlo con tono indifferente e scontroso. -volevo sapere dov'era il bagno- Mi dice con tono altrettanto freddo. -È di là- indico la fine del corridoio e torno in classe sempre seguito da quella ragazza. Le ore dopo l'intervallo passano in fretta anche loro e riesco a strappare qualche parola a quella misteriosa e affascinante ragazza, si chiama Elisabeth Snow ha 15 anni e si è appena trasferita ad Anchorage per problemi che non ha voluto dirmi. Fatto sta che per quel poco tempo che ci ho parlato mi ha letteralmente cotto a puntino, il temuto Gabriel Warren terrore della scuola si scioglie davanti a una ragazza che le sorride dolcemente. Uscendo da scuola, poco prima del cancello noto tre ragazzi che tormentano un povero primino, non ci penso su due volte e mi schiero in difesa del ragazzo, i tre mi insultano e cercano di colpirmi... hanno avuto quello che si meritavano, colpisco sul naso il primo e lo calcio via con una scarpata nello stomaco, salto addosso al secondo e lo faccio cadere per poi prendere ripetutamente a calci la faccia, il terzo ha subito il doppio dei suoi amici hahahaha, infilo le mani in bocca al terzo e inizio a tirare finché non si accascia dal dolore chiedendo pietà. Tranquillo torno a casa tutto contento e sorridente e non mi accorgo di essere osservato dalla ragazza di prima e quindi torno a casa in tutta tranquillità.

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