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L's pov.
È arrivato il momento. Devo dirglielo. Tenerlo dentro mi sta letteralmente distruggendo e stare così mi fa sentire tremendamente impotente e stupido.

«Watari, vorrei che tu chiamassi Light Yagami e gli dicessi di venire qui.»
Mormoro a Watari con lo sguardo fisso ai computer spenti davanti a me e la mano che con un'azione incontrollata prende una zolletta di zucchero.
Plom.
Il rumore della zolletta che cade dentro al cioccolato rimbomba in modo assordante nella mia mente e interrompe i miei pensieri, cosa mai successa. Io che mi distraggo? E chi se lo sarebbe mai aspettato?

Tutta colpa sua.

Da un po' di tempo il mio subconscio risponde con questa frase per qualsiasi problema, e io non posso fare altro che dargli ragione.
Prendo la tazza col cioccolato dopo averla mescolata per bene e inizio a sorseggiare, stringendomi sempre di più a me stesso e intrecciando le dita dei piedi. Chiudo gli occhi per qualche secondo e l'unica immagine che mi spunta davanti è quella di Light Yagami che mi guarda col suo sorriso malandrino e si avvicina lentamente.

Fitta allo stomaco. Di nuovo.

Light Yagami, cosa mi stai facendo? Sono quasi certo che tu sia Kira, e dovrei odiarti o pensare a te solo come uno psicopatico assassino, eppure quando mi ritrovo davanti a te non riesco a vedere altro che i tuoi occhi. I tuoi occhi. Non mi era mai successo, non mi ero mai... mai cosa? Cosa vogliono dire questi sentimenti? Che si tratti di amore? Non lo so. Ero me stesso prima, non avevo bisogno di qualcuno in particolare, stare solo mi faceva sentire bene e invece adesso se non vedo te anche per poco tempo mi sento malissimo e cominciano quelle stramaledette fitte. Possibile che io senta questo solo perché tu sei il mio primo vero amico?
Non lo so, non me ne intendo di queste cose.

Light's pov.

Scrivere i nomi sul death note è ormai diventata un'abitudine, oltre che un piacere.
La mia mano scrive meccanicamente tutto i nomi che il mio cervello registra, e non do neanche più tanto peso se i criminali sono da uccidere o no. Anche i crimini più stupidi devono finire, e comunque sia io so che avrò la mia vittoria, che creerò il mio mondo e ne sarò il dio, perché io sono la giustizia.

«Light?» dice allegramente mia madre bussando alla porta e mettendo fine ai miei pensieri, subito poso il quaderno dentro il cassetto e lo chiudo.

«Dimmi, mamma» rispondo scocciato, in segno che può entrare, poi mi giro con la  sedia verso la porta e la guardo alzando un sopracciglio, in attesa che parli. Odio quando le persone mi fanno aspettare, e a volte mia madre è proprio una stupida quando si tratta di questo.

«Ha chiamato un tuo amico dell'università, dice che vuole incontrarti tra 10 minuti.» Ribatte lei, poi subito dopo esce dalla stanza. Amico. Sgrano gli occhi a quel pensiero e un qualcosa mi esplode nello stomaco, ma non gli do molto peso. Amico dell'università. Sarà di sicuro L, ma cosa vuole da me? Crede di potermi far cascare in qualche altro suo stupido giochetto per farmi confessare che sono Kira? Idiota. Ghigno e mi preparo velocemente, poi esco di casa e raggiungo il quartier generale, con Ryuk dietro che mastica rumorosamente una mela.

L's pov.
In attesa che light arrivi decido di mettermi un po' a lavoro col caso Kira e inizio ad esaminare qualche foglio, ma niente, non riesco assolutamente a concentrarmi. Cosa gli avrei detto? "Senti, Light Yagami, io non so cosa cazzo mi stia accadendo ma quando vedo te è come se il mio cuore si fermasse"? Assolutamente no, non potevo e non volevo dire quelle parole da stupido...innamorato. No, non ero innamorato, io non so cosa sia l'amore, è impossibile!
Sto per perdere la pazienza, quindi chiudo gli occhi e poggio la testa sulla spalliera della sedia, mentre con le mani giocherello con la fetta di torta che c'è sul tavolino davanti a me.
Il rumore di passi che si avvicinavano alla mia stanza mi riporta alla realtà, così mi alzo velocemente, lecco la panna dalle mia dita e infilo una mano in tasca, per poi affacciarmi dalla finestra con finto fare indifferente e dire, ancora prima che lui bussi:

«Entra, Yagami». Lo sento esitare per un momento, poi però entra con fare abbastanza deciso e sbotta, col suo solito tono: «Dimmi, Ryuzaki».
Mi giro verso di lui e lo raggiungo con la mia solita camminata goffa, poi, con finto tono sarcastico ma al contempo  calmo e deciso rispondo:
«Ciao anche a te, Light Yagami. Quanta fretta, eh? Non ti andrebbe prima una fetta di torta?» e indico il tavolino pieno di dolci.
«No, grazie.» risponde lui spazientito.
«Beh, a me si.» ribatto, poi mi siedo sul divano con le gambe nella mia solita posizione e inizio a mangiare la torta, fissando Light, fin quando non si siede sul divano di fronte a me.

Light's pov.
Che sta cercando di fare? Prima mi fa venire qui in fretta, come per una cosa importante, e poi perde tempo con le sue solite scemenze. È molto più concentrato sulla torta che su di me.
Qualche volta alza lo sguardo e mi fissa coi suoi grandi occhi, leccando la forchetta, poi torna a riconcentrarsi sul piatto. Sto perdendo la pazienza, ma devo cercare di essere amichevole per evitare di destare sospetti su di me.
Ho detto a Ryuk di aspettarmi fuori, non so perché, ma qualcosa dentro mi dice che Ryuk non deve sapere di questa discussione.
Mi appoggio con le braccia sulla spalliera del divano e dopo qualche secondo dico: «Ci sono novità sul caso Kira?» aggrotto la fronte e lo guardo in attesa di risposta, fin quando lui si gira e scuote la testa, come per dire no. Abbasso un po' lo sguardo e continuo dicendo: «E allora che devi dirmi, Ryuzaki?» lui all'improvviso si alza, poggia il piatto sul tavolino e avanza verso di me, poi si china un po' e....non posso crederci. Lui...

L's pov.
....lo bacio. Non posso crederci, io non volevo farlo, ma l'istinto mi guida e non riesco a fermarlo. Poggio le mani sul divano e lo bacio con foga, e con mia sorpresa scopro che per ora lui non si sta tirando indietro. Sposto le mani dal divano alla sua faccia e la accarezzo leggermente anche se con un leggero tremolio, fin quando non vengo letteralmente spinto via, e li mi cade il mondo addosso. Era troppo bello per essere vero. Mi ritrovo col sedere sui dolci e resto li, teatralmente impassibile, e con lo sguardo perso nel vuoto.
«COSA CAZZO INTENDEVI FARE?» ringhia lui, con le guance tutte arrossate. Io mi alzo, metto le mani in tasca, vado verso la porta e la apro, in segno che può andare via. Lui mi segue con lo sguardo, poi, senza neanche prendere la giacca se ne va.

Sono solo uno stupido.

Light's pov.
Scappo via correndo dalla stanza e senza nemmeno dar retta a Ryuk esco via dal quartier generale, le guance tutte arrossate e la mente concentrata ancora a quel bacio.

«Cosa è successo, Light? Vi siete presi a mobili in faccia?» ridacchia Ryuk, non gli di retta e filo dritto a casa, per poi chiudermi in camera. Quel bacio. Non me lo sarei mai aspettato, L, che prova qualcosa per me? Mi sembra di essere dentro un sogno. Tuttavia non riesco a togliermi quel bacio dalla mente, ha scatenato qualcosa dentro di me, l'esplosione avuta nello stomaco mezz'ora fa è ritornata, e anche questa volta decido di far finta di nulla. Non potrei mai accettarlo. Mi alzo dal letto, accendo il pc, prendo il death note e inizio a scrivere nomi a raffica, sperando di distrarmi.

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BELLA A TUTTI RAGAZZI E BENVENUTI IN QUESTA NUOVA STORIA IO SONO....okay, la smetto. Nulla, sono nuova su wattpad e amo la coppia LxLight, quindi spero che questa storia vi piaccia. Addio. (?)
ATTENZIONE: in questa storia alcuni eventi accaduti nel manga saranno modificati, quindi non uccidetemi se vedete qualche strano episodio che nel manga non c'è.

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