Capitolo I

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Finalmente l'8 giugno é arrivato, e anche la prima superiore é finita.
Poco tempo prima di stravaccarmi sul divano di casa mia, sono in classe contando i secondi che mancano alle 14.
Il coro parte: "5...4...3..2...1..", l'urlo di gioia si sentí fino alla fine del corridoio.
Gli alunni di tutte le classi con l'orario di sei ore, andarono nell'altrio della scuola e anche la seconda campanella suonò portando gli alunni fuori dall'edificio mentre lanciavano coriandoli e stelle filanti.
Tutti si abbraccivavano salutandosi ma nessuno era triste.
L'estate di Jade, come quella di tutti gli altri ragazzi, cominciò.
La ragazza quel giorno ebbe poco tempo per rilassarsi perché doveva fare l'animatrice al grest, che era cominciato quel giorno, lunedí.
Jade amava i bambini perché credeva fossero teneri, divertenti e molto carini.
Data la sua passione per i piú piccoli, frequentava il liceo delle scienze umane dove poteva studiare i bambini e la loro vita.
Ma siccome amava tremendamente anche l'inglese, oltre a studiarlo a scuola, faceva un corso privato con alcune sue amiche per impararlo bene come conosceva l'italiano e poter avere cosí un futuro anche all'estero.
Jade avrebbe voluto avere una famiglia ma senza correre troppo, pensandoci, prendendo tempo. il suo piú grande sogno era quello di vivere a Londra e lavorare lí...
Ma siccome era ancora troppo presto per fare tutto ciò, pensò a come poter visitare l'Inghilterra e riuscí a organizzarsi con alcune sue amiche per andare insieme e affittare un appartamentino nella capitale britannica.
Ritornando a quel giorno, Jade si cambiò velocemente indossando la maglietta gialla con su una scimmia rosa dell'Oratorio, un paio di shorts non troppo corti adatti a gestire i bambini e un paio di vecchie Converse alte in modo che se si fossero sporcate non avrebbe perso un paio di scarpe nuove, importanti e costose.
Uscí di casa salutando sua mamma, tirò fuori dal suo zaino della Espack telefono, cuffiette, andò sul lettore musicale, schiacciò riproduzione casuale canticchiando ogni canzone che veniva.
Tra un brano e l'altro Jade arrivò finalmente all'oratorio ed entrando si trovò una folla di bambini davanti a sé che attendevano con ansia di giocare; cosí salí le scale velocemente, andò nella segreteria, appoggiò lo zaino salutando le sue amiche e scese le scale altrettanto di corsa.
Cosí arrivò nel grande cortile a capo di una cinquantina di bambini scatenati.
Lei, dato che era il primo anno, aveva i piú piccolini di prima e seconda elementare che erano difficili da gestire.
Il primo gioco che fecero fu dodgeball con lo scalpo.
Cosí Jade si mise al centro radunando i bambini e ad alta voce cominciò a spiegare: "Allora, avete quattro palle piccole e uno scudo, siete divisi in due squadre, quando Marco, l'animatore, fischierà voi dovrete corr...." fu interrotta dal baccano... "Bimbi ascoltatemi..." ma loro continuavano ad urlare.." Oh, silenzio un attimo." e tutti si ammutolirono, "dicevox dovete correre a prendere le palle con cui dovete colpire gli avversari che verranno eliminati e liberati solo se qualcuno della sua squadra prenderà la palla al volo e lo scudo servirà per proteggere la squadra; tutto chiaro?" alcuni bamibini non avevano capito cosí rispiegò, ma quelli che sapevano come si giocava parlavano tra loro cosí intervenne un animatore che li rimproverò: "allora, Jade sta cercando di spiegare a chi non ha capito, state in silenzio un attimo, tre secondi, non chiediamo tanto."
Dopo alcune spiegazioni e alcune regole si fecero le squadre e il fischietto suonò...
I bamibini iniziarono a giocare e ad arbitrare c'era Marco, lo stesso di cui la ragazza aveva parlato ai bimbi.
Jade conosceva Marco da molto tempo e per lei era come un fratello ma a cui teneva nascosti alcuni segreti.
Mentre i bambini giocavano, l'animatrice conobbe Beatrice che aveva già incontrato a Londra ma di cui non si ricordava.
Cosí cominciarono a parlare e subito andarono d'accordo. Il pomeriggio era quasi finito quindi il Don, Giorgio, decise di fare una "doccetta" a tutti.
Quando faceva molto caldo, ogni anno, il Don, apriva l'idrante per gli incendi dell'oratorio e lavava completamente tutti.
Era il primo giorno e Jade non aveva voglia di bagnarsi anche perché si era alzato il vento e non voleva ammalarsi quindi decise di non andare sotto la "pioggia".
Ma qualcosa la soprese, la sua migliore amica, Valentina, la bagnò non appena vide che era asciutta e Jade si mise a ridere anche se avrebbe voluto romperle le ossa, ma d'altra parte era sua "sorella" e un abbraccio da una persona cosí importante non si rifiuta mai.
Cosí dopo la merenda, andarono tutti a casa felcissimi, ma Jade era forse la piú felice di tutti.

LA MIA VITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora