Omnia Munda Mundis.

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Heeey! Dopo mesi e mesi, torno e vi lascio questa piccolissima OS scritta mesi fa, durante un pomeriggio noioso in cui scrivere questa era molto meglio che studiare matematica.
Mezza abbozzata sul diario, mezza su fogli sparsi, è nata questa... mpreg? Sì, lo è, solo che non sono scesa molto nei particolari.
Non sto ad annoiarvi qua, però spero vi piaccia.

Buona lettura e, come sempre, non scordatevi di farmi sapere cosa ne pensate.

Potete trovarmi su twitter, sono @\\lebenlouis

PS: Preparatevi a del super fluff! (:

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Era una delle tante giornate soleggiate di quel mese e Louis, ventidue anni e già una grossa responsabilità sulle spalle, se ne stava in mezzo a un prato, con il sorriso sulle labbra e gli occhi luccicanti, guardando le due persone che da qualche anno considerava la sua vita.


Aveva ancora vivido il ricordo di Harry che, precisamente un anno e nove mesi prima, mordicchiandosi le labbra rosse come il più maturo dei lamponi e torturandosi le mani si era accucciato su di lui mentre lui era intento a guardarsi una partita del Manchester United. Ogni volta che Louis lo vedeva era come se un'aurea di luce lo avvolgesse, era una specie di sole per lui, era il suo bianco. "Ti devo dire una cosa" se n'era uscito, il riccio. "Io- Dio, lo sai che non sono bravo con le parole, non so come dirtelo" il minore aveva balbettato disperato passandosi una mano tra i capelli ricci mentre dentro l'altro stava facendo capolino un pizzico di preoccupazione. Però, non facendolo notare, gli lasciò un bacio sulle labbra e "tranquillo amore" gli aveva sussurrato.

"Sono incinto. Aspettiamo un bambino, Lou."

Quando l'avevano detto ai parenti, tutti avevano notato l'amore che sfociava dai loro occhi e ognuno di loro ebbe la stessa reazione, ovvero non potevano esserne più felici. Ricordava sua mamma che stringendolo gli aveva sussurrato un "sono orgogliosa di te" che non sentiva da anni e che lo rese solamente ancora più felice.

Quando lo dissero agli amici, invece, ebbero diverse reazioni. I primi a saperlo furono Zayn e Liam che non solo erano felici, ma in più si dimostrarono disponibili ogni volta che avevano bisogno di qualsiasi cosa.
Zayn e Liam erano i loro vicini di casa, uno dall'aria da bello e dannato e l'altro da saggio santarellino. Nessuno sapeva che rapporto precisamente ci fosse tra di loro, dato che loro stessi si definivano dei semplici coinquilini, niente di più. Così, Louis ed Harry li avevano ribattezzati scopanquilini dato che le avevano sentite le loro urla qualche volta attraverso i muri, mica erano sordi!


Quando fu il turno di Niall, ebbero un'altra reazione. Se ne stette un paio di secondi in silenzio e poi "quindi questo significa che tra poco diventerò zio? Oddio già mi immagino una piccolina che mi dice 'zio Niall, andiamo da Nandos?' Ah! Vi adoro! Vi adoro." E li aveva abbracciati con tutta la forza che aveva in corpo.

I mesi erano passati velocemente, o almeno così secondo il punto di vista di Louis, ma se prendiamo in considerazione quello di Harry... Affatto. Vomito, nausea, mal di testa, mal di schiena e chi più ne ha più ne metta. E poi le voglie. Uh, ne aveva così tante! Tante; e se in più ci aggiungiamo i Lou, muoio dalla voglia di succhiartelo. Posso? o i se non mi scopi adesso credo che avrò una crisi isterica, Boo! allora erano infinite.
Louis aveva adorato il suo ragazzo in versione gravida, sul serio. Non potete immaginare quante foto gli avesse fatto, e non potete immaginare quanto il suo cuore scoppiasse di felicità quando ogni sera, prima di andare a dormire, lasciava prima un bacio sul pancione e poi uno sulle labbra di Harry per poi stringerlo a sé.

Harry ne aveva fatti di cambiamenti; e no, non parlo solo del pancione ma, come tutti sanno, gli ormoni portano a migliorare la pelle e non solo fino a rendere la persona gravida ancora più splendida.
Così, di giorno in giorno, Louis era sempre più spiazzato dalla bellezza disarmante del suo amante.
Se si concentra riesce a ricordarsi ancora quando un pomeriggio dei primi di aprile, ormai al settimo mese, Harry si affacciò dalla loro camera con i ricci che gli cadevano disordinati intorno al viso, la pelle nivea, le labbra rosse quasi come se le avesse morse tutto il tempo, e gli occhi verdi luccicanti ma pieni di lacrime. "Lou?" Aveva mormorato con voce debole, il minore. Louis si era subito catapultato da lui. "Che succede, piccolo?"

E così cominciarono i complessi, ovviamente non era il primo, ma sicuramente il primo di cui Louis veniva a conoscenza. E lo abbracciò da dietro, davanti a uno specchio, ripetendogli quanto fosse splendido e quanto lo amasse vedendolo portare in grembo il frutto del loro immenso amore. Infine, coronò il tutto incastrandogli tra i ricci una delle coroncine di fiori che Harry portava molto spesso durante il liceo, quando si erano conosciuti. Così, al piccolo, trasportato dagli ormoni, scappò un'ultima lacrimuccia e un sorriso enorme con tanto di fossette.

Finirono per fare l'amore.

A proposito, una delle cose che entrambi i ragazzi ricordavano perfettamente, era che il riccio durante l'intera gravidanza era perennemente eccitato. L'avevano persino esposto alla dottoressa che li seguiva ma, anzi, aveva solo risposto di approfittarne che tanto al bambino avrebbe solo fatto bene.

Bambino. Che bambino poi non era, ma era una splendida bambina.
Niente campioni o cose del genere per Louis, ma una bellissima principessa.
Una bellissima principessa che quando, finalmente, si mostrò al mondo si dimostrò splendida e pura come il padre che, sudato, ansimante e felice si trovava su un letto d'ospedale vedendo la sua vita davanti ai suoi occhi che non poteva prospettarsi più bella.


Era ancora una delle tante giornate soleggiate di quel mese e Louis, ventidue anni e già una grossa responsabilità sulle spalle, se ne stava in mezzo a un prato, con il sorriso sulle labbra e gli occhi luccicanti, guardando le due persone che da qualche anno considerava la sua vita. La sua famiglia.
Ammirava il suo futuro marito - sì, glielo aveva chiesto - accanto a sé creare una coroncina di margherite, posarla sulla testolina della piccola e poi voltarsi verso di lui avvicinando il viso di Allie al suo e "ti piacciamo, papà?" mormorare con voce infantile.
Si assomigliavano tantissimo; i boccoli, le labbra a cuoricino, le fossette erano identiche. Poi, aveva ereditato il nasino all'insù di Louis, gli occhi azzurri e il caratterino.
"Siete bellissimi." Assicurò l'altro, con un sorriso.

La scenetta dolce e pacata, però, durò pochi minuti, perché subito dopo la piccola si voltò velocemente verso Niall, ZayneLiam - sì, finalmente gli scopanquilini si erano dati una svegliata ed avevano ufficializzato la loro relazione - e "zio Nì, pappa!" aveva urlato, facendo scuotere la testa a tutti tranne che a Niall che subito la prese in braccio e la sbaciucchiò, poco prima di imboccarle dell'omogenizzato all'albicocca.

Era tutto ciò di cui Louis aveva bisogno.

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