Erano passate settimane da quando Nash, sotto consiglio del suo coinquilino Cameron, aveva postato in internet l'annuncio della ricerca di un nuovo coinquilino senza ancora aver ottenuto alcuna risposta; o almeno, senza averne ricevuta una che non fosse di una ragazzina fan del loro gruppo che avrebbe solamente passato il tempo urlando e piangendo perché finalmente aveva avuto modo di incontrare i suoi idoli. E avere una mocciosa sbraitante per casa, aveva pensato, non sarebbe stata la migliore delle idee.
Frustrato e a corto di idee chiuse il portatile con un sonoro sbuffo; Cameron sentendolo si girò verso l'amico e gli disse: "Avanti bro, vedrai che prima o poi troviamo qualcuno talmente disperato da sopportarci", Nash rise del commento di Cam pensando a tutte le cazzate che combinavano insieme. "Speriamo... Vado a farmi un giro, spero di non essere assalito da qualche ragazzina, non è giornata", "Va bene bro, ci si vede a cena" disse Cam. Nash prese felpa e chiavi della macchina e si diresse fuori dalla porta verso il parcheggio. Per tutta la durata del tragitto non fece altro che pensare al nuovo coinquilino che ancora non era riuscito a trovare: "E se ci ritroviamo in casa uno psicopatico" pensava; alternando queste riflessioni a sbuffi rumorosi; arrivò alla sua meta: Il parco. A Nash piaceva molto quel luogo perché a quell'ora era isolato e si poteva riflettere in santa pace. Si sedette su una panchina in riva al lago e cominciò a osservare il paesaggio: era davvero un bel posto; l'acqua cristallina, il prato verde brillante e il salice piangente dall'altra sponda del lago che aveva sotto i rami, all'ombra, un bellissimo cavalletto da pittore con tanto di tela... Momento, momento momento; ma che cacchio ci faceva un cavalletto in mezzo a un parco deserto??? Nash incuriosito decise di fare il giro del lago per controllare. "Qualche idiota si è dimenticato la roba di pittura in riva al lago" pensò mentre si alzava dalla panchina. Ma mentre si avvicinava non poté fare a meno di notare che dietro la tela vi era una ragazza intenta a dipingere, troppo minuta perché potesse notarla dall'altra sponda del lago; man mano che si faceva più vicino poté notarne i tratti somatici: Aveva i capelli di una curiosa tonalità di blu, un blu perfino più intenso dei suoi occhi, la ragazza invece aveva grandi ed espressivi occhi castano scuro, pelle dorata e liscia, naso piccolo e all'insù, labbra sottili ma di un rosso scarlatto; era veramente molto bella. Tuttavia nonostante Nash fosse a meno di due metri da lei, la ragazza non sembrava essersi accorta minimamente che qualcuno le si era avvicinato cosi il ragazzo esclamò: "Che dipingi di bello?" La ragazza per lo spavento fece uno scatto che le fece cadere il pennello di mano e urlò: "Ma che problemi hai? Ti pare che mentre uno è immerso nei suoi pensieri tu la esci così dal nulla facendogli pigliare un infarto??" Nash raccogliendole il pennello dall'erba rispose "Oh domando scusa Picasso! La prossima volta annuncerò il mio arrivo, non so magari tossendo o schiarendomi la gola" la ragazza gli sorrise furba prendendo il pennello e disse:" Saggia decisione", " Comunque sto dipingendo il parco"; Nash si sporse oltre la testa della ragazza per osservare la tela e non poté fare a meno di notare che i colori del dipinto erano completamente distorti; il realismo era incredibile ma il prato era di un arancione brillante, il lago viola e il colore verde degli alberi era stato sostituito da un azzurro acceso come il cielo, che nel quadro era rosso. Il risultato finale era molto strano, e Nash non riuscì a trattenersi dal dire:" Ma ti sei calata un acido o hai una grave forma di daltonismo?" La ragazza gli rivolse un mezzo sorriso e tornando a rifinire le ombreggiature di una panchina color giallo scuro disse:" Dipingo le cose come credo che siano nella realtà; intendo: Non come sono effettivamente nella realtà ma come credo siano nella mia realtà" poi notando l'espressione vuota di Nash disse:" Non c'hai capito un cazzo, vero?" E lui rispose:" Ehm... No", lei alzò gli occhi al cielo:" Con quella faccia non mi sorprende"; lui la guardò storto e disse:" Grazie eh" allora lei disse sghignazzando:" Non offenderti""ma non mi sembri molto sveglio" allora lui disse:" Hai offeso la mia intelligenza! È un tasto dolente!", lei rise più forte:" Che primadonna", poi si fece all'improvviso pensierosa ed esclamò:" Sono abbastanza sicura di averti già visto... Sai non sono proprio di queste parti ma la tua faccia mi è familiare" allora lui le sorrise e disse:" In effetti sono un viner, sono abbastanza conosciuto. Mi chiamo Nash Grier" allora gli occhi della ragazza si illuminarono ed esclamò:" Oh ecco chi sei! Un sacco di mie amiche ti adorano" allora lui disse ammiccando:" E tu invece?" La ragazza distolse lo sguardo e sospirò, allora lui le disse:" Avanti dimmi quello che pensi, tanto sono abituato alle critiche" e lei rispose:" Ma niente... È solo che penso siate troppo pagati per quello che fate. Senza offesa ma io mi spacco la schiena 10 ore al giorno in un bar e mi pagano neanche un decimo di quanto pagano te la settimana..." Lui le rivolse un sorriso comprensivo e poi le chiese:" Perché lavori in un bar? Pensavo dipingessi" lei sorrise amaramente:" Sì, ma con i quadri non ci pago da mangiare" poi aggiunse:" Ho un canale youtube ma non mi fa guadagnare molto, mi basta a mala pena per il monolocale in cui vivo" allora Nash capì che forse aveva trovato una soluzione ai suoi problemi:" Sai forse possiamo aiutarci a vicenda" e lei:" In che senso?" Allora lui le spiegò della ricerca del coinquilino e lei gli rispose:" Non vorrei dire eh, ma non sai nemmeno come mi chiamo e vorresti farmi vivere in casa tua? Mi sa che la tua mamma non ti ha spiegato tanto bene che non bisogna fidarsi degli sconosciuti; potrei essere una serial killer" lui rise e disse:" Sei una persona strana" , lei lo guardò basita ed esclamò:" Ah io sarei quella strana?" Allora lui le disse:" Il mio era un complimento." Poi aggiunse:" Ascolta, le cose stanno così: Io e il mio amico Cameron siamo abbastanza conosciuti in web, potremmo aiutarti con il canale così guadagneresti abbastanza da coprire le spese" Poi Nash tirò fuori un foglietto e una penna dalla tasca e le disse:" Chiamami se cambi idea", la ragazza prese il foglietto e li mise nella tasca della salopette, poi guardò gli occhi blu del ragazzo e disse:" Non vuoi sapere il mio nome?" Nash sorridendo disse:" No, non ancora almeno. Preferisco indovinarlo, intanto rimarrò con il beneficio del dubbio per un po'". Detto questo si guardarono negli occhi per un tempo che sembrò infinito anche se probabilmente erano passati solo pochi secondi. Intanto il sole era tramontato e Nash si rese conto che era ormai ora di tornare a casa altrimenti si sarebbe beccato le bestemmie di Cam che l'aveva aspettato per ordinare la cena; così abbozzò un mezzo sorriso alla ragazza e le disse:" Ora dovrei andare oppure quell'altro mi ammazza", allora la ragazza gli porse la mano e gli disse:" Bhe piacere di averti conosciuto; è bello incontrare qualcuno di nuovo" lui le strinse la mano facendo un sorriso a trentadue denti e mentre si incamminava per tornate alla macchina si girò verso la ragazza con i capelli blu e urlò:" Ci vediamo artista" e lei gli rivolse una risata vera, che non aveva niente di civettuolo, una risata cristallina che gli rimase impressa nella mente per tutto il viaggio verso casa; "Che tipa assurda" pensò entando in casa con il sorriso stampato in faccia. Cameron era ancora stravaccato sul divano, esattamente dove l'aveva lasciato; si girò verso l'amico e gli disse:" Ma si può sapere dove sei stato? Ti ha rapito un alieno?" Nash rise ed esclamò:" Se solo sapessi..."
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He's An American Beauty... She's An American Psycho|| Nash Grier
RandomNon è semplice trovare un coinquilino adatto. Cameron e Nash lo sanno bene. Ma proprio quando le speranze iniziavano a dissolversi, un miracolo bussò alla loro porta. Un miracolo un po' pazzo dai capelli blu.