Capitolo 4

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È il 19 di Novembre e un vento gelido si è appena alzato, facendomi rimpiangere di non essermi messa i jeans: la gonna nera con i collant e la maglia rossa scollata mi stanno facendo diventare un ghiacciolo.
E Nicolò ha il coraggio di farmi aspettare ben dieci minuti davanti all'entrata del cinema, nel giorno più freddo e importante di tutto il mese?! Il film comincia fra cinque minuti e se lui non si catapulta qui veloce come Flash giuro che gliela farò pagare. Non sono mai vendicativa, ma non mi lascerebbe altra scelta...
-Eccomi! Sammy, sono qua!- lo sento gridare, mentre si precipita giù dall'auto di sua madre.
Corre verso di me e per poco non fa un ruzzolone quando una pozzanghera ostacola il suo cammino. Non posso fare a meno di scoppiare a ridere: è troppo buffo, si scusa con il fiatone che gli impedisce di parlare normalmente; cerca goffamente di abbracciarmi, sotto gli strati di vestiti che lui ha pensato bene di mettersi.
Visto che siamo già in ritardo sulla tabella di marcia entro nel cinema per comprare i biglietti, mentre Nico va al bar a acquistare i popcorn e le patatine che abbiamo in mente di divorare.
Varchiamo la soglia della sala in tempo per l'inizio del film. Ovviamente abbiamo i posti vicini, ma abbastanza distanziati rispetto a quelli già occupati; in questo modo ci ritroviamo soli, circondati da poltroncine vuote e tristi.
-Strano, c'è poca gente a vedere il film più bello dell'anno!- gli bisbiglio in un orecchio.
-Tranquilla, l'importante è che ci siamo noi...Ora silenzio che non voglio perdermi nemmeno una battuta di Katniss.- mi risponde, mentre io penso che forse dovrei essere gelosa: mentre è con me pensa all'eroina del film. Poi scrollo le spalle e mi concentro sullo schermo.
Il film è veramente meraviglioso! Anche se Nicolò è così preso dalle vicende proiettate che non mi presta ascolto quando faccio commenti divertenti sui personaggi o sulle scenografie. Devo ammettere che senza qualcuno con cui discutere il cinema mi sembra abbastanza noioso.
-Ma dai, sono così contenta che Katniss abbia fatto fuori la Coin!- quasi strillo nel vedere la protagonista che uccide una delle antagoniste in una delle scene finali. Ma Nico mi zittisce: del resto non ha fatto altro dall'inizio della proiezione!
-Senti, è così che io guardo un film e se non ti sta bene basta dirlo esplicitamente.- gli dico irritata. Lui non si degna nemmeno di rispondermi e questo mi fa davvero infuriare; anche se fatico a trattenere la rabbia decido di resistere fino alla fine del film, perché sono troppo curiosa di vedere come hanno girato l'epilogo.
Ecco, ci siamo: Katniss e Peeta sono con i loro figlioletti e si baciano, come due sposini, nella scena finale, prima dei titoli di coda. Sono così teneri, nonostante Katniss, per tutti e tre i libri, sia stata una ragazza non molto disposta a dimostrare i propri sentimenti.
Sto giusto per fare il mio commento finale, quando vedo Nicolò irrigidirsi e voltarsi verso di me di scatto.
-Tutto okay, Nico? Qualcosa non va?- chiedo preoccupata, avvicinandomi a lui.
-Va tutto a meraviglia...-.
È strano, mi sta nascondendo ciò che pensa sul serio. Intanto la distanza che ci separava si è quasi azzerata, con il lento avvicinarsi di Nicolò; -Ehi ma che ti prende?- domando cercando di buttarla sul sarcasmo.
-Pensavo che Peeta e Katniss sono davvero dolci insieme. Perfetti.- mi sorprende lui.
-Pensavo la stessa cosa-.
-E anche noi siamo perfetti insieme.- conclude spiazzandomi.
Ma le sorprese non sono finite, perché appena finisce la frase si sporge ancora di più, fin che le nostre labbra non si toccano.
Mi ha BACIATA! Ma come gli è saltato in mente?! Non posso dire che questo bacio sia brutto o che voglia sottrarmi alle sue mani che mi stanno accarezzando il viso dolcemente, ma, insomma, noi siamo migliori amici, tra noi non c'è altro che amicizia fraterna. O forse dovrei dire non c'era altro che amicizia, a questo punto? Sono confusa!
Lui mi lascia e mi guarda con aria colpevole; non voglio che si scusi, ci mancherebbe altro, ma dai suoi occhi capisco che presto lo farà. Non so come diamine farlo tacere e, decido, come una stupida, che il miglior modo è quello di baciarlo a mia volta.
Okay, sono ufficialmente uscita di senno.
Mi stacco quasi subito da lui e gli sussurro:-Ora devo andare. Mia madre mi aspetta fuori dal cinema. A martedì. Ciao.-.
-Samantha,- mi chiama, col mio nome intero, proprio come quando litighiamo ed è arrabbiato a morte con me- ci sentiamo? Per telefono intendo...- sembra terrorizzato dalla prospettiva di un mio rifiuto.
-Certo. Ci sentiamo, Nico.- e me ne vado.
Mi sento in colpa ad averlo lasciato così, ma ho bisogno di riflettere e di parlare con Emma, l'unica che mi capisce in questi casi.

Non ho mai desiderato altro che loroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora