Ho aperto gli occhi , tremavo , in preda al panico , e un uomo mi ha messo un dito sulla bocca."Shhh, si calmi .Sono Gabriel , ha avuto un incidente , si rilassi , ci sono qua io..."
Ho abbassato le palpebre , ma ho avuto il tempo di osservare il mio ospite chino sul mio viso. In un primo momento , sono rimasta colpita dai suoi grandi occhi verdi che bucavano il suo incarnato d'avorio. Dei bei riccioli bruni ricadevano su una fronte chiara. Aveva un bel paio di spalle larghe, quel tipo di uomini robusti con qui ci si sente al sicuro.
Ma è stato il suo sorriso a colpirmi davvero , indefinibile , misterioso , che lasciava intravedere due lunghi canini appuntiti.
Uno choc, ho raggelato quando ho capito cosa fosse , era la prima volta che ne vedevo uno da così vicino. Un brivido mi ha percorso la schiena , non so come descrivere cosa ho provato in quel momento;avevo paura , certo , ma a quella si aggiungeva una sorta di eccitazione mista a desiderio. Poi mi sono riaddormentata pensando:"un vampiro".
Ricordi moto sfocati di quella notte mi tornano alla mente; carezze , una bocca , il calore della mia pelle elettrizzata dalla freschezza di una mano esperta. Era come un sogno , delizioso e assolutamente sconvolgente.
La notte iniziava a calare quando sono uscita da quel dolce torpore. Gabriel non c'era più .Mi trovavo in una grande stanza , su un letto immenso.
Era arredata con gusto , il gusto delle persone con tanti soldi. Mia madre mi diceva spesso che il lusso si nasconde nei dettagli , e quella stanza ne era un perfetto esempio. Il letto a baldacchino di un legno pregiato era coperto da un lenzuolo sottile e liscio , una coperta bordeaux spessa e soffice riscaldava il letto. C'era un grande tappeto color crema pronto ad accogliere i piedi al risveglio e sopra , un tavolinetto d'altri tempi. Una lampada da lettura rosa cipria diffondeva nella stanza una luce calda e soffusa. Le tende erano pesanti , tirate...dei veri baluardi contro la luce mortale. Mi sono seduta per osservare meglio l'arredamento. Il soffitto era così alto che , ironicamente , mi sembrava di essere in chiesa , ma i ritratti alle pareti mi ricordavano subito l'inquietante realtà. Una decina di quadri decoravano le alte pareti , dei ritratti a volte molto antichi e sempre con gli stessi soggetti. La famiglia di Gabriel , pensai , che attraversava i secoli senza cambiare mai. Una lunga stirpe di vampiri che ha conosciuto il mondo , ha vissuto i drammi , le guerre , le innovazioni...nell'ombra , fino alla guerra del sangue. Da ognuno dei suoi ritratti , avevo l'impressione che Gabriel mi osservasse , lui , con i suoi grandi occhi verdi.
Ero sprofondata in quello sguardo sconvolgente quando una corrente d'aria mi ha colta di sorpresa , dalla porta della mia stanza...aperta. Gabriel era in piedi davanti a me. Spaventata e imbarazzata per la mia nudità , mi sono sprofondata nel letto.
Dato che non succedeva nulla , ho tirato fuori la testa dalle lenzuola per vedere se se n'era andato.
Era ancora lì , appoggiato a una delle colonne del letto , forte , bello e cupo. Il lenzuolo trasparente rivelava il mio corpo e Gabriel mi fissava con insistenza il petto.
"Mi scusi,dove sono i miei vestiti?"
Non volevo aggredirlo , fino a quel momento mi avevo accolta , e non sapendo che tipo fosse , non volevo rischiare di irritarlo. Allora ho sorriso timidamente.
"L'ho spogliata io. Dormiva;lo choc , immagino .Ma mi ha lasciato fare ed è stato un momento molto piacevole".
La sua voce era calda e bassa , un pizzico di autorità segnava ognuna delle sue parole, non c'era nessun bisogno di osservare lui o la sua casa per capire che era un uomo di potere. Emanava una superiorità naturale e più mi guardava , più mi raggomitolavo.
Cogliendo il mio turbamento , si è avvicinato.
Ha fatto seguire un piccolo ghigno di soddisfazione.
"I suoi vestiti sono ad asciugare. Mi sono preso l'incomodo di farli lavare; dopo l'incidente ne avevano assolutamente bisogno e poi se posso permettermi , dato che la notte è piuttosto fresca , non mi sembravano per niente adatti.."
"È la mia divisa da lavoro. Faccio la barista al Melvin Club. Grazie per i vestiti , li recupero e me ne vado , mi sembra che sia già tardi e non vorrei abu...
"Come si chiama?", mi ha chiesto interrompendomi tranquillamente.
"Io...mi chiamo Hèloise e ho..."
"Piacere , Hèloise. Prima di andare avanti , preferisco mettere in chiaro le cose. Al momento , per lei è impossibile uscire. Innanzitutto perché il trauma provocato dall'incidente necessità di cure che io intendo fornirle , e poi , come ben sa , da quando c'è la crisi del sangue ,"noi" ci siamo impegnati a non avventurarci nei quartieri umani della città , se non nelle notti di luna piena. Lo stresso vale per le ragazze nella zona rossa. Dunque potrà uscire di qua tra 27 giorni.
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Prigioniera del vampiro
RomanceIl mondo è ormai diviso in mortali e vampiri. La società sembra essersi adattata alla convivenza delle due specie, ma la diffidenza rimane. Una notte, una berlina di grossa cilindrata che sfreccia a gran velocità investe Héloïse, una ragazza di 22...