Capitolo 1

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POV di Angel

'All about that bass' risuonava a tutto volume nella stanza d'albergo in cui stavo dormendo.

"Ughhhhh" mi ritrovai a mugugnare parole senza senso maledicendomi per aver bevuto troppo la notte scorsa, la testa mi stava scoppiando, dovevo trovare quel maledetto telefono!

La camera era un completo caos, c'erano vestiti in ogni dove e una puzza di fumo, misto ad alcool invadeva l'aria circostante. Quella stupida suoneria continuava a rimbombarmi in testa, ma dove cavolo era finito quel benedetto telefono?!

Dopo aver lanciato in un angolo praticamente tutti i vestiti presenti nella stanza, lo trovai sotto il letto matrimoniale.

Guardai lo schermo del mio nuovo Iphone 6s e comparse la scritta 'mamma'.

"Oh no, ti prego, non anche in vacanza!" dissi tra me e me, decisi di rispondere a malincuore.

"Pronto Clare, che c'è?" dissi scocciata, era mia mamma, ma non abbiamo proprio un bel rapporto, è troppo egocentrica, e vanitosa.

"Tesoro, finalmente, è tutta la mattina che provo a rintracciarti, tuo padre si è leggermente alterato!" disse con quella sua vocetta odiosa.

"Ma pensa un po', beh, vuoi sapere una cosa? Sono in v-a-c-a-n-z-a, il che significa che sto cercando di rilassarmi e divertirmi con le mie amiche" risposi sarcastica.

"Volevo solo avvisarti che abbiamo ricevuto un'altra richiesta di lavoro qui alla 'White Corporation' e tuo padre vorrebbe parlarti di questo appena torni, abbiamo grandi progetti per te".

"Lo so bene mamma, non fate che ripetermi altro dall'età di 6 anni, ora posso tornare al mio relax?" ero seccata, stufa marcia di lei e del lavoro di famiglia.

"Certo che sei proprio un'ingrata, tu non puoi..." chiusi la chiamata, non avevo intenzione di starmene a sentire un'altra delle sue insulse sfuriate.

Ho solo 19 anni e ho un mio appartamento in centro New York, un ricco conto in banca e sono in società con mio padre nella casa di moda di famiglia, ovvero la 'White Corporation', una delle aziende più famose al mondo. Eh già, proprio così, io sono Angel White, la più famosa e giovane stilista al mondo. Mio padre altro non è che Christian White. Molte ragazze darebbero la loro vita per essere al mio posto, ma credetemi non ho scelto io questa vita, questo lavoro, questa fama, mi ci hanno costretta i miei genitori. Non ho mai voluto fare la stilista, sono brava si, ho talento, ma non mi piace il mondo della moda, io non sono snob, maggior parte del tempo non sono nemmeno femminile, adoro lo sport, i video games.

Avevo bisogno di rifrescarmi, la mia testa già stava scoppiando e ora, dopo quella chiamata, mi stavo anche innervosendo!

Mi diressi verso il bagno e chiamai la mia amica e collega Beatrix che stava nella camera comunicante alla mia.

"Pronto!!!" rispose allegra e pimpante.

"Ehi Bea, come ti senti? Io sono completamente frastornata!" dissi aprendo il rubinetto dell'acqua e prendendo un asciugamano dalla cabina.

"Sto bene, mi sono svegliata con un gran mal di testa ma ho preso un'aspirina, ne vuoi una?"

"Si, magari dopo vieni qui e me ne dai una..." dissi legandomi i capelli in una coda alta e rinfrescandomi il viso.

"Okay, senti Angie... ma tu ti ricordi qualcosa di ieri sera? Perché io ho proprio un vuoto!" mi domandai curiosa.

"Mmm...in realtà non...OH MIO DIO, MA COS'È QUESTO...AAAAAAAAAAAHHH!!!" mi sentii mancare l'aria, mi girò la testa e in pochi minuti non vidi più niente.

Las Vegas -[Niall Horan]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora