Capitolo 4

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Era passata quasi una settimana da quando era tornato Jace. Era venerdì e mancavano poco più di venti minuti all'inizio della mia seduta settimanale dallo psicologo. Arrivavo sempre prima del dovuto, mi sedevo nella sala d'attesa e leggevo qualche rivista o giocavo al telefono. Presi un giornalino dalla cesta e iniziai a sfogliarlo.
La porta si spalancò lasciando uscire una ragazza in lacrime che corse fuori dall'edificio singhiozzando. Poco dopo la signora O'Deel fece il suo ingresso nella sala d'attesa.
"Katy, cara, per fortuna sei già qui. Vieni, la seduta prima è...finita, ecco."
Mi alzai e la seguii dentro.
"Come ti senti oggi Katy?"
Da schifo. "Bene".
"Ho saputo che Jonathan è tornato in paese, lo hai incontrato?"
"Si, ho visto Jace" dissi enfatizzando il 'jace'.
"Katy...posso fartela una domanda?"
Annuii in risposta.
"Devi rispondere sinceramente però"
Anuii nuovamente pronta al peggio.
"Hai dormito?"
Sospirai. "No"
"Ancora i sogni?"
Feci segno di si con la testa.
"Cosa hai sognato questa volta?"
Rimasi in silenzio. Non ero sicura di volerglielo dire. Da quando c'era Jace i sogni erano aumentati, erano più cupi. Ma allo stesso tempo di giorno potevo stare con lui, e questo mi confortava molto. Non sapevo se parlare di questi miei sogni alla signora O'Deel, lei già sapeva dei miei sogni ma quelli di questa settimana erano diversi...erano quei sogni per i quali mi ero svegliata urlando ogni singola notte. Per i quali rimanevo fino alle 6 meno un quarto al parco a pensare, aspettando un po' più di luce per tornare a casa.
"Posso fargliela io una domanda prima?"
Mi guardò leggermente confusa. "Certo, dimmi pure cara".
Sospirai prima di iniziare : "Secondo lei, i sogni che faccio, potrebbero essere...ricordi? Alcune delle scene che sogno mi sembrano familiari ma allo stesso modo non riesco a collocarle nel tempo, non so quando siano successe ma ho come l'impressione che siano...reali"
Mi guardò con dolcezza.
"Oh Katy, è molto che speravo me lo chiedessi."
Questa volta fui io ad essere confusa. "Che intende?"
"Intendo che si, potrebbero essere ricordi di quei due anni ma vedi? Non posso assicurartelo. Io so per certo cosa ti è capitato, e so per certo che la tua mente non è pronta a scoprire la verità tutta insieme. Magari stai ricordando un pezzo alla volta, per prepararti al tutto. O magari sono solo sogni, tue paranoie che vengono a trovarti nel sonno sotto forma di incubi. Per capirlo, devi raccontarmeli, questi tuoi sogni. Sei disposta a farlo?"
Volevo capire, avevo bisogno di sapere. Se quello che sognavo era reale. Se il dolore che provavo ogni volta svegliandomi, lo avevo provato davvero.
"Si".
[...]
"Mi fai solo ridere" sussurrò al mio orecchio.
Ancora una volta tentai di liberare i miei polsi dalle corde strette. Ottenni solo un dolore atroce, segno che le corde stavano piano piano tagliando la mia pelle.
"Mi fai schifo"
Dissi a denti stretti.
Rise. Poi tirò fuori un coltello.
"Sei un codardo" dissi.
"Smettila di insultarmi o pagherai"
"Dovresti vergognarti di te stesso, sei un uomo orribile. Un padre orribile"
Il suo sorriso si spezzò.
"NO!" Urlò.
"SI!" Urlai in risposta.
"Se è questo che pensi...pagherai, pagherà volevo dire"
"Pagherà...?"
"Il tuo bel faccino pagherà, così smetterà di ricordarmi tua madre."
Si avvicinò pericolosamente. Il cuore iniziò a battermi nel petto a tempo record.
Con un sorriso inquietante in volto poggiò il coltello sulla mia guancia.
Poi lentamente mi tagliò con la lama fino al collo.
Urlai.
Continuò a fare tagli della stessa lunghezza in parallelo.
Mi conficcai le unghie nel palmo della mano cercando di smettere di urlare.
Mi morsi il labbro per non dargli la soddisfazione delle mie urla.
Una lacrima scese dai miei occhi. Ma fu l'unica.

Mi svegliai di soprassalto urlando.
Pochi secondi dopo la porta della mia camera si spalancò lasciando entrare Jace. Lui dormiva nella camera difronte.
"Kat?" Sussurrò preoccupato.
"Sto bene, lasciami sola."
"Kat, stai sanguinando, il tuo labbro..."
"Esci, ti prego esci da camera mia!"
Quando chiuse la porta mi alzai per girare la chiave. Mi diressi verso lo specchio.
Aveva ragione, il mio labbro sanguinava. Avevo un piccolo taglio dovuto alla stretta dei miei denti. Quando me ne resi conto sussultai.
In fretta mi guardai le mani.
Sanguinavano.
Le unghie avevano lasciato quattro tagli.
"Allora signora O'Deel? Che cosa mi dice di questi? Non sono reali?"
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BABAM!!!
No okay...
Ormai lo sapete che ho problemi...comunque, ecco il capitolo, spero vi piaccia.
Anche se siete in pochi lo sapete che vi amo tutti❤️
Dubai💞
-izzy-

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 01, 2018 ⏰

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