L'ultima.

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21 Dicembre 1998.
Il primo Natale. Non un primo Natale qualsiasi, ma il primo Natale dalla fine della guerra.
Hermione passò una mano lungo la copertina di un libro che uscì dal baule contenente gli indumenti e accessori scolastici e non di Hogwarts. Era stata dura la scelta di tornare in quel luogo, sopratutto senza nè Harry nè Ron, la consolava la compagnia di Ginny che, come lei, frequentava l'ultimo anno ad Hogwarts. Hermione, come tant'altri studenti, era tornata a scuola per poter finire gli studi, seppur non ne avesse bisogno visto le grandi opportunità che le avevano offerto per aver salvato il mondo magico, opportunità che aveva declinato a differenza di Harry e Ron, che erano più che felici di cominciare i corsi per diventare Auror senza dover finire la scuola. Un rumore le fece sollevare il viso verso la porta, dalla quale entrò Lavanda Brown, sua rivale in amore.
Lavanda, che aveva preso possesso delle labbra di Ron ancor prima di Hermione, che dovette passare mesi di tortura a guardare i due -ormai ex- piccioncini scambiarsi baci prolungati in pubblico. Una fitta di gelosia la attraversò al solo ricordo, e se ripensare a quel periodo l'aveva irritata, osservare Lavanda dinanzi al proprio sguardo con tanto di braccia incrociate al petto e viso furioso la irritò ancor di più. La osservò in attesa di qualcosa, facendo cenno con la mano di parlare, ma la ragazza continuò ad osservarla sempre più furiosa. Hermione portò gli occhi al cielo e sbuffò infastidita dalla sola presenza di Lavanda, che si decise a parlare.
《H-ho sentito che tu stai con RonRon.》
Quell'assurdo e imbarazzante nomignolo infastidì ancor di più Hermione, che per tutta risposta le lanciò uno sguardo pieno d'odio. 《Beh, tu e Ron vi siete lasciati da un pezzo, Lavanda. E poi sono affari miei e di Ron, non intendo parlare con te della mia vita privata.》
《E dimmi, come va tra voi due? Una relazione a distanza non è facile, no?》rispose quell'oca di Lavanda con un sorriso di chi aveva centrato l'obbiettivo, inconsapevole che aveva colpito lontano dal centro perché la distanza, per quanto difficile, non era un così grande problema per Ron e Hermione. Ogni settimana si scambiavano lettere, seppur quelle di Ron fossero brevi e concise, ma che la rendevano felice. Per non parlare dei Patronus, che rendevano ancor meno sofferente la distanza tra i due. Non lo vedeva dal 1° Settembre, sentiva la mancanza degli abbracci, dei baci ma anche di quei sguardi che facevano perdere uno negli occhi dell'altro, ma era consapevole che avrebbe potuto avere tutto ciò non appena terminato l'anno ad Hogwarts, e poi c'erano le vacanze. Si limitò ad ignorare le parole di Lavanda, continuando a sistemare i propri oggetti nel baule.
Lavanda a quel punto si arrabbiò ancor di più. Com'era possibile che il suo Ron accettasse di stare con una secchiona tutta libri e studio? Non poteva accettare una simile cosa, sopratutto se la causa della rottura era stata proprio lei. Con tutta la rabbia in corpo avrebbe voluto darle una lezione, ma poi un'idea le passò per la sua -minuscola- mente.
《Se mai si stancasse di te, digli che io sono pronta ad aspettarlo. In fondo, andare a letto con me lo ha sempre rilassato e reso felice.》disse con un sorriso trionfante in viso, voltando le spalle all'altra Grifondoro ed uscendo dal dormitorio.
Hermione osservò l'ennesimo libro tra le mani come pietrificata dell'affermazione della ragazza. Aveva sempre pensato alla possibilità che Ron potesse essere andato oltre ai baci con Lavanda, ma fino a quel momento non ne aveva mai avuto conferma. Ed era la conferma a far male. Un nodo le si formò al cuore, crollò ogni illusione che ciò di appena scoperto non fosse accaduto, che potesse condividere in futuro la prima esperienza intimita con Ron. Avrebbe preso il treno di ritorno quel giorno stesso, ma per la prima volta dopo mesi non si sentì felice di poter tornare a casa. Sarebbe stata con i suoi genitori fino a Natale, giusto per recuperare il tempo perso fino al riacquisto della memoria di questi, ma poi aveva promesso di passare il resto dei giorni alla Tana, con Ron. Ogni sicurezza crollò, un Hermione con tanti dubbi su se stessa prese il sopravvento della propria persona. E se Ron si fosse stancato di aspettare? E se non fosse stata all'altezza di lui? E se in futuro fosse stata paragonata inferiore a Lavanda?

22 Dicembre 1998.
Era bello stare tra le mura di casa, nella propria stanza sul letto a leggere l'ennesimo libro letto e riletto più volta. Leggere le rilassava la mente e quel pomeriggio aveva più che bisogno di rilassarla. Dopo la conversazione avuta con Lavanda non pensò ad altro per tutto il viaggio di ritorno a casa, la prima notte la passò a sognare il suo Ron tra le braccia di quell'oca, anche se più che un sogno le parve un incubo. Voltò l'ultima pagina del libro che poi chiuse, era il primo pomeriggio e la giornata era ancora lunga, i propri genitori non sarebbero tornati fino a tarda sera per problemi dovuti allo studio e vari appuntamenti presi all'ultimo, prima di chiudere per le vacanze Natalizie. Hermione giocò con i bottoni della camicetta alquanto annoiata, finché un suono non attirò la propria attenzione. Il campanello.
Scese in fretta le scale andando alla porta che aprì senza chiedere chi fosse, e difatti avrebbe dovuto chiederlo poiché si ritrovò davanti Ron, il suo ragazzo. Riempito di neve sopra il cappotto, fuori nevicava, e tremava dal freddo, ma non rinunciò a far il suo miglior sorriso e tenere più fermo possibile un mazzo di fiori che porse ad Hermione. Lei non ebbe parole, si aspettava di vederlo solo parecchi giorni dopo e non lì, davanti alla propria porta di casa.
《Hai deciso di farmi morire dal freddo?》e la riportò sulla terra. La ragazza si scansò facendolo entrare, chiuse la porta e si voltò verso di lui. Il viso pietrificato dallo stupore di trasformò in un enorme sorriso, gli buttò le braccia al collo e lo strinse a se in un abbraccio. Ron fece un sospiro di sollievo, la reazione iniziale della ragazza lo aveva spaventato, come se lei non lo volesse lì, o non lo volesse affatto. Ogni dubbio cessò, il rosso ricambiò l'abbraccio con entusiasmo. Non la vedeva da quel 1° Settembre, solo Merlino poteva sapere quanto le fosse mancata. L'abbraccio durò chissà quanto, nessuno dei due voleva staccarsi dall'altro, ma era tempo di farlo. Ron porse nuovamente i fiori a Hermione
《Questi sono per te..》disse balbettando, facendola arrossire. Ron non era un uomo eccessivamente romantico, ma quel poco che faceva riusciva a colpirla come niente e nessuno.
Un sorriso timido comparve sul viso di Hermione, con le guance rosse dal gesto. Prese in mano i fiori e lo ringraziò con un bacio sulla guancia.
《..grazie!》; scomparì in una stanza ignota a Ron, che nel frattempo levava via la sciarpa, guanti, cappello e giacca. Restò con un maglione nero, posto sopra una camicia a scacchi rossa e nera. Si era vestito a puntino per l'occasione, per l'eventualità di incrociare i coniugi Granger, ma per fortuna la casa sembrava vuota, riempita solo del calore di Hermione. Quest'ultima tornò con i fiori dentro un vaso, che poggiò sopra un mobile vicino alle scale che portavano al piano di sopra, con un sorriso che le prendeva tutto il viso. Andò verso il divano sulla quale si era seduto Ron, si mise proprio vicino a lui e lo guardò negli occhi, ma in silenzio. Il rosso prese tutto il coraggio da Grifondoro e si precipitò sulle labbra della ragazza, stampando un lungo bacio su di esse. Seppur stavano insieme da svariati mesi, baciarla era ancora una novità, sopratutto visto i periodi di lontananza. Diventava rosso se la guardava e lei se ne accorgeva, figurarsi baciarla. Hermione ricambiò il bacio con un sorriso ancor più ampio, era ciò che aspettava da mesi ormai. Lo circondò con le braccia al collo e lo avvicinò più a se, con il bacio che diventava sempre più appassionato.
《Mi sei mancata》le sussurrò Ron contro le sue labbra, riprendendo il bacio da dove interrotto. Hermione poggiò le spalle contro lo schienale del divano, Ron le poggiò una mano sul fianco e si spostò un po' più verso di lei. La lingua si insinuò nella bocca di Hermione, si erano scambiati baci appassionati ma le lingue erano sempre state al proprio posto. Per Hermione era la prima volta che baciava un uomo così, tutto le veniva così naturale. Il bacio con Krum non era stato altro che un innocente bacio a stampo ad una quattordicenne troppo timida, non che adesso sia migliorata in timidezza, ma le veniva più naturale sciogliersi. Ron, era sempre stato Ron, già ad undici anni.
Ron, che la stava baciando come nessun uomo l'aveva baciata mai.
Ron, che muoveva la lingua dentro la propria bocca in un modo che...
Lui lo aveva già fatto, ecco perché era così pratico. A quel pensiero segurono le parole di Lavanda, e a quel punto spingerlo via dalla propria bocca fu un gesto dettato dall'istinto. Ron la guardò un attimo spaesato, ma poi le sorrise. Credeva che lei lo avesse respinto per via dello scarso respiro, difatti respiravano entrambi affannosamente, e così gli fece credere. Forzò un sorriso timido, tornando composta a sedere.
Ron le parlò del negozio di George, di come stava aiutando quest'ultimo a tornare sulla retta via, e del corso di Auror che stava seguendo insieme ad Harry. Parlò molto, ma Hermione non sentì una sola parola di ciò che avrebbe dovuto sentire.
《Hermione》la chiamò dolcemente, anche se si intuì una sorta di irritazione per essere stato ignorato tutto quel tempo.
《Si?》chiede Hermione con un fare vago, come se non fosse successo niente, come se avesse ascoltato ogni parola e non fosse stata presa dai propri pensieri.
《Miseriaccia! E' tutta la sera che sei strana. Cioè, se non mi volevi qui bast..》
《Cosa? No, no, no! Io ti voglio qui, ho aspettato con ansia queste vacanze.》lo interruppe prima che il rosso potesse aggiungere altro. Forzò nuovamente un sorriso ma stavolta Ron non ci cadde, difatti le afferrò le mani e la costrinse a guardarlo negli occhi.
《E allora che hai?》
Quei occhi di un blu profondo la penetrarono a fondo, si perde dentro questi per secondi che sembrarono ore. Avrebbe voluto tenere per se quei pensieri sciocchi, in fondo Ron nemmeno stava con lei in quel periodo, era ovvio che un sedicenne avesse certi istinti, ma Hermione era una ragazza che sognava e si illudeva spesso. Sognava che la prima volta potesse condividerla senza timore di essere paragonata ad una ex, senza timore di non essere all'altezza.
Abbassò lo sguardo verso il pavimento e gioco nervosamente con le dita.
《Ho parlato con Lavanda prima di tornare a casa. O meglio dire che è stata lei a parlare, è venuta a sapere di noi..》
《E allora? 》chiese con tranquillità Ron. Una tranquillità che stupì Hermione, da lì si rese conto che Ron non aveva mai provato nulla per Lavanda, che per lui era stato solo un passatempo dalla quale si era stancato perché non innamorato. Quell'orribile pensiero la sollevò, se ne sentì quasi in colpa. Morse il labbro muovendo le dita con ancor più nervosismo e chiuse gli occhi, prendendo un gran respiro.
《E mi ha detto che tu e lei... si, ecco, beh... siete andati molto oltre il comune bacio.》L'ultima frase la disse cosi velocemente che ebbe paura di dover ripetere il tutto un'altra volta. Passarono i secondi ma nessuna risposta, così sollevò lo sguardo verso Ron che sorrideva divertito.
Sollevò un sopracciglio e diventò improvvisamente acida.
《Ronald Weasley, io ti dico che la tua ex mi ha confessato che siete stati a letto insieme, e tu sorridi? Ma che problemi hai!?》si sollevò furiosa dal divano e con rabbia salì le scale di casa finché non si sentì una porta sbattere. Ron restò lì fermo, fece passare i secondi e poi si sollevò per raggiungerla. Ci volle più tempo del dovuto per raggiungerla perché non sapeva quale fosse la sua stanza, ma non appena la trovò, ci entrò trovandola distesa sul letto con le braccia incrociate al petto e lo sguardo arrabbiato fisso su una parte indefinita del muro della stanza. Prese tutto il coraggio da Grifondoro e sedette sul bordo del letto, speranzoso che lei non avesse la bacchetta a portata di mano. La osservò a lungo, allungò la mano verso il suo viso ma lei si scansò. Fece un lungo sospiro e cominciò a parlare dopo minuti di silenzio.
《Non so perché lei ti abbia detto quelle cose, ma io e Lavanda non ci siamo mai spinti oltre a qualche stupido bacio. È probabile che volesse solo ferirti e creare il modo di farci rompere..》
Il tono era basso ma sincero, il tono di chi non aveva nulla da nascondere. Hermione chiuse gli occhi e si sentì improvvisamente una stupida. Come aveva fatto quella stronza a prendere in giro la strega più brillante di Hogwarts? Come aveva fatto a non pensare alla possibilità di una bugia? Era ovvio che lei volesse farla rompere con Ron, ed era quasi riuscita a farli litigare. Si sentì dannatamente stupida.
《Oh, Ronald..》sussurrò osservandolo con aria dispiaciuta, ma lui le fece un sorriso rassicurante.
Lui era la sua roccia, eppure una qualunque era riuscita a graffiare quella superficie solida e dura, ma era così innamorata che il solo pensiero di vederlo con un'altra la infastidiva.
《Ti amo.》
Ronald Weasley le aveva detto che l'amava.
Ronald Weasley le aveva confessato i suoi sentimenti.
Ronald Weasley la stava baciando dolcemente sulle labbra senza darle tempo di ribattere.
Ronald Weasley, il suo ragazzo.
Non ci fu più tempo per le parole che lo strinse a se, più forte che poteva. Approfondì il bacio penetrando con la lingua all'interno della bocca del ragazzo, che ricambiò con altrettanto entusiasmo il bacio. Si ritrovarono sul letto, Ron disteso su un fianco col petto contro quello di Hermione, le braccia sui fianchi e i suoi attorno al collo, con le mani che esploravano i soffici capelli rossi.
《Ron..》
《Lo so.》
Il bacio divenne così appassionato da far perdere lucidità ad entrambi. Si perdevano i respiri, le loro bocche unite non accennavano ad allontanarsi. Voleva dirgli che anche lei lo amava, ma Ron lo sapeva.
Ron l'amava e sapeva che lei ricambiava, non c'era più bisogno di parole.
Le mani di Hermione vagarono lungo la schiena del ragazzo, fino all'estremità della maglietta che tirò su fino a toglierla via. Si stavano facendo trasportare dalla passione e nessuno dei due accennava a fermarsi, non erano più in loro. Il sentimento che provavano prese il sopravvento, convinti che fare l'amore era ciò di più giusto. Nessuno dei due si rese conto inizialmente, troppo presi dai baci e dalle mani che Hermione passava lungo la schiena di Ron. Fu soltanto quando quest'ultimo premette inconsapevolmente il bacino contro quello della ragazza che furono portati alla realtà. Ron osservò a lungo negli occhi della ragazza, in cerca di qualcosa che trovò. Hermione annuì come ad aver capito che il ragazzo cercava consenso e sicurezze.
Hermione e Ron avrebbero fatto l'amore.
Le diede un lungo bacio sulle labbra e poi si sollevò seduto sul bordo del letto. Sollevo un piede, e poi l'altro, per togliere via le scarpe e le calze. Lo stesso fece Hermione, che allargò le coperte lungo il letto per potersi mettere sotto queste al momento giusto. Ron le andò nuovamente su ricominciando a baciarla ma sul collo, che solleticò Hermione ma che nei punti giusti la fecero ansimare. Afferrò la bacchetta sotto il cuscino e la puntò contro la finestra alla quale chiuse le tende. L'adagiò sul comodino ma la strinse quando sentì nuovamente il bacino contro il basso ventre, fu un istinto dettato dall'eccitazione del momento. La lasciò andare e andò a prendere la bacchetta di Ron nel retro dei pantaloni, e l'adagiò vicino alla propria, così vicino che sembrò che anch'esse vollero sentirsi complete uno con l'altra.
《Miseriaccia!》
Osservò immediatamente il viso di Ron che però era rivolto più in basso, dove con una mano cercava di liberare i pantaloni dalla cinta borbottandò qualcosa. Emise una lieve risata divertita, anche in quel contesto non potè non essere impacciato. Gli scansò la mano e fu lei a prendere la cinta tra le mani, diventando rossa sotto lo sguardo del suo ragazzo.
《Se non ci fossi io..》sussurò con un sorriso la ragazza, finendo di slacciare la cinta.
《..sarei perso.》ammise il ragazzo. In una sola serata era riuscita a stupirla più volte, lo guardò negli occhi e si sentì bisognosa di averlo dentro di se. Premette le labbra sulle sue con foga, trasportata nuovamente dalla passione. Pantaloni, camicetta e tutto fu levato via, tranne che l'intimo. Ron fu un gentiluomo, per quanto difficile riuscì a spogliarla senza osservarla a lungo per non farla cadere nell'imbarazzo totale, e quando si accorse che entrambi erano con solo gli indumenti intimi, afferrò la coperta per coprirli, anche se il gesto fu dettato anche dal freddo di Dicembre. Si mossero abbracciati l'un l'altro, Ron armeggiava con i gancetto del reggiseno che riuscì a togliere solo dopo svariati minuti e tanti "miseriaccia!", ancora una volta non la osservò, sapeva che lei si sarebbe sentita troppo in imbarazzo ad essere guardata con così malizia. Anche i boxer e gli slip furono tolti, entrambi furono nudi e stretti, ma rossi in viso. Ron teneva quanto più distante possibile il bacino per non farle sentire più del dovuto l'erezione, ma lei lo strinse presa dall'eccitazione e lì potè sentirlo. Ron la guardò immediatamente negli occhi inghiottendo l'aria così rosso che Hermione non seppe più dove finiva il viso e cominciavano i capelli. D'altro canto anche lei era imbarazzatissima, come se si fosse appena resa conto di tutto.
Come se si fosse resa conto che quello non era un sogno, di quelli maliziosi che senza volerlo aveva già fatto in passato, su Ron.
Lui era lì, nudo su di lei, che la osservava senza saper cosa fare. Hermione sorrise per l'incapacità di Ron, perché ebbe la conferma che prima di lei non c'era stata nessuna donna, nessuna Lavanda Brown. Accarezzò il collo del ragazzo, con lieve sorriso stampato in faccia. Un sorriso ingenuo e un po' impaurito, ma felice.
《Guardami》gli sussurrò dolcemente. Dapprima Ron la guardò come a voler dire "ti sto già guardando!", ma poi capì. Il rosso fece scorrere gli occhi lungo il viso della propria ragazza, passando per il collo e finire per il seno, poi sempre più giù fino alle intimità vicine e strette. Un lungo brivido di eccitazione lo attraversò alla vista del corpo magro ma dalle curve perfette sotto il proprio che accennava una lieve muscolatura venuta fuori durante l'adolescenza, durante i quindici e i sedici anni, accentuata durante i diciassette e i diciotto. A diciannove anni poteva dir di possedere un bel corpo.
Non poteva immaginare che Hermione potesse avere un corpo nudo così perfetto, nemmeno nei propri sogni maliziosi lei era così meravigliosa. Il fiato si era spezzato alla vista, tornò a "respirare" non appena Hermione sollevò il viso perché bisognosa di baci lunghi e appassionati.
Neppure la ragazza aveva mai visto un corpo nudo, ovviamente. Più volte aveva visto Ron senza maglietta durante le giornate di gioco a Quidditch con Harry alla Tana, ma la propria timidezza non l'aveva mai portata a soffermarsi così a lungo. Osservò le intimità pressante una contro l'altra ed un senso di paura la attraversò nel vedere l'erezione del proprio ragazzo. Avrebbe fatto male?
Si baciarono a lungo, abbracciati ed eccitati, con corpi che si cercavano con urgenza. Un altro sguardo, un altro consenso. Ron non faceva nessuna mossa azzardata senza essere sicuro che lei fosse pronta, ma timoroso di un eventuale rifiuto. Lo avrebbe accettato, l'amava e l'avrebbe aspettata se non si fosse sentita pronta, ma non potè negare che si sarebbe sentito frustrato dopo essere giunti così vicino.
Hermione era più che sicura, ma qualcosa la bloccava. Un timore, un qualcosa che Ron avrebbe dovuto sapere prima che la sua mente potesse vagare oltre ai propri limiti.
《Ron, io.. io non ho...》
《Lo so, sarò il primo.》
Lui riuscì a capirla nuovamente senza che lei se lo aspettasse. Pensava di dover puntualizzare che con Viktor ci fosse stato solo un bacio ma invece non ce ne fu bisogno. Lui l'aveva capita, con un tono orgoglioso di se l'aveva spiazzata.
Hermione stava donando la propria verginità a Ron.
Ron stava donando la propria verginità a Hermione.
Erano i primi.
Non importa se non erano stati capaci di scambiarsi il loro primo bacio prima che arrivassero Krum e Lavanda.
Loro erano i primi i tante più cose, più importanti.
Erano i primi sul sesso. Ma erano sopratutto i primi sull'amore. Nessuno dei due aveva amato nessuno prima dell'altro. In questo erano primi già all'età di undici anni, ove l'amore era già nato inconsapevolmente.
Nessuno prima di loro. Erano i primi, uno per l'altro.
Ron prese la mano di Hermione e la portò sul cuscino, all'altezza del viso della ragazza, e ne incrociò le dita con le proprie. Fu un gesto d'amore, a volerle dare sostegno mentre lentamente si faceva strada dentro di lei.
Pelle contro pelle. Era una sensazione che a parole non si poteva descrivere, così forte che strinse la presa alla mano. Lento ma deciso, attento ad ogni movimento perché consapevole del dolore che le avrebbe procurato.
Ma il dolore era lieve rispetto al piacere. Fare l'amore con Ron sarebbe stato sempre così, solo piacere e nessun dolore? Non poteva prevedere il futuro ma ne era sicura, il suo Ron non le avrebbe mai fatto del male. La prima volta era quella che in molte consideravano estremamente dolorosa, ma il dolore era così lieve che sparì dopo pochi.. secondi? Minuti?
Ron era sprofondato dentro di lei ma stava fermo, come se ogni movimento le avrebbe provocato un dolore così disumano che l'avrebbe portata a respingerlo. Stava fermo perché, seppur il proprio istinto diceva di muoversi, il proprio cuore voleva aspettarla.
Aspettò che il dolore svanisse, aspettò che lei provasse lo stesso senso di piacere e completezza che sentiva lui.
Completi in un solo corpo, in una sola anima.
Lei spinse il bacino in avanti, da lì Ron capì che era arrivato il momento, e così si mosse lentamente sopra di lei.
Lento ma profondo, deciso ma non troppo. Impacciato anche.
Le mani si stringevano tra loro contro il cuscino. La libera di Hermione vagava per la schiena di Ron, la libera di quest'ultimo sosteneva il proprio peso per non schiacciarla troppo.
Tutto arrivò naturale. Ogni bacio, ogni carezza ed ogni spinta.
Si sentivano come se avessero fatto l'amore tante altre volte prima di quella, poiché entrambi sapevano cosa fare nel momento giusto. Movimenti dettati dall'amore e dalla passione, si dicevano. Era per questo che tutto veniva naturale, perché c'era amore e passione in ogni movimento.
La passione li guidò durante l'amplesso che sembrò durare ore. C'erano lievi ansimi, sonori gemiti e a Ron parve di sentire anche un grido mal soffocato. Perse il controllo del proprio corpo che spinse un po' più forte delle spinte che fino a quel momento aveva dato, qualcosa lo stava attraversando lungo il corpo. L'apice del piacere stava arrivando.
Hermione si sentì rabbrividire di piacere, scansò la mano intrecciata alla propria di Ron e mise quest'ultima tra i capelli rossi del ragazzo insieme alla gemella. Lo strinse più forte a se poggiando la fronte contro la sua, con smorfie di goduria in viso.
Il rosso portò una mano sul fianco per tenerla stretta e l'altra sul collo, sempre meno padrone dei movimenti del proprio corpo.
Si sentì un grido. Hermione sgranò gli occhi e strinse i capelli tra le dita, spalancò la bocca e smise di respirare. Era arrivata al piacere assoluto: l'orgasmo. Una sensazione che non avrebbe dimenticato, che avrebbe voluto ripetere fino alla fine dei giorni con il suo Ron.
Si sentì piena e poi vuota, ma in modo piacevole.
Ron l'aveva riempita di se ed era uscito dal suo corpo, fermo però nella propria posizione. Si sentivano respiri affannosi, stavano riprendendo aria dopo minuti interi di quasi assoluta apnea.
Fronte contro fronte, le labbra si sfiorarono in un bacio, poi aprirono gli occhi per incontrarsi.
Si sorrisero felici.
Nudi, stretti e soddisfatti.
Erano i primi, ma sopratutto erano gli ultimi.
Nessun uomo si sarebbe mai impossessato di Hermione.
Nessuna donna avrebbe mai portato via a Ron.
Amavano per la prima volta, ma per l'eternità.


2 Gennaio 1999.
Hogwarts l'aveva portata nuovamente lontana da casa, lontana da Ron. Guardò fuori dalla finestra con un sorriso in viso che non voleva sparire da giorni. Si sentiva estremamente felice perché ogni sogno era diventato realtà.
Aveva fatto l'amore con Ronald Weasley, colui che ha conosciuto per caso, diventata amica per scelta ma della quale si era innamorata senza volerlo. C'erano state altre due volte dopo la prima volta.
Una sul letto di Ron, alla Tana, subito dopo Natale. L'altra vicino ad un lago, sempre nei pressi di casa Weasley.
Ce ne sarebbero state molte altre anche in futuro, e da quel l'atto d'amore si sarebbe creato il frutto del loro amore. Ancora presto per pensare ad un figlio, ma Hermione era più che sicura che il proprio futuro lo avrebbe passato sempre e solo vicino a Ronald Weasley.
Il primo, l'ultimo e l'unico.
Lo sarebbe stato lui e lo sarebbe stata lei, per lui.
Sfiorò con le dita la collana che portava al collo, una "R" e una "H" intrecciate perfettamente, un regalo di Natale da parte di Ron. Lo aveva amato di più dopo il regalo, per le parole che erano seguite all'apertura della scatola contenente la collana.
《Sono le nostre iniziali intrecciate. Lo so, molto smielata come cosa, ma mi piaceva più il significato. Cioè, sono due lettere distinte ma unite in un'unica cosa per l'eternità. Siamo noi due.》
Il suo amato Ronald Bilius Weasley. Il suo ragazzo, il futuro che voleva accanto.
Ginny l'aspettava in Sala Grande per il pranzo, dunque si voltò per uscire dalla stanza per raggiungere l'amica, nonché futura cognata, e si ritrovò davanti l'unica persona che sperava di non rivedere, ma difficilmente non l'avrebbe vista poiché condividevano il dormitorio.
《Cosa vuoi, Lavanda?》le chiese acida, incrociando le braccia al petto.
Lavanda guardò con odio lei e la collana che portava al collo, strinse i pugni come se da un momento all'altro sarebbe scoppiata e avesse picchiato Hermione, quest'ultima pronta ad un eventuale scontro.
《Un filtro d'amore, non c'è altra spiegazione! Io sono stata la sua prima ragazza, la sua prima volta, non accetto che una come te me lo porti via!》
Hermione avrebbe dovuto ribattere, ma invece le si formò un sorriso. Quelle parole non la ferivano più, non perché sapeva la verità sulla prima volta di Ron, che in realtà non c'era stato niente con Lavanda, ma perché non gli importò di essere stata la prima.
《Io sono l'ultima.》le disse mentre usciva dalla stanza lasciando lì Lavanda a chiedersi cosa significassero quelle parole.
Hermione sarebbe stata l'ultima persona che Ron avrebbe amato e con la quale avrebbe fatto l'amore.
La prima si, ma sopratutto l'unica e l'ultima.

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