La mia vita, il mio diario

50 6 3
                                    

Venerdì 27 luglio

Caro diario,
oggi è la prima volta che ti scrivo, ti descrivo prima il mio aspetto e dopo ti racconterò della mia giornata per farti capire come sono finita in una situazione un po' complicata che ti spiegherò in seguito. Sono alta ma giusta per la mia età, ho 14 anni mi chiamo Emma e ho i capelli leggermente ondulati castani che mi arrivano alle orecchie, gli occhi molto grandi castani e la mia carnagione è pallidissima. Le mie orecchi sono molto curiose, sono come quelle degli elfi e io le adoro.
Sono andata a scuola alle 7.30 e alle 8.00 ero in classe, con la prof. di matematica, quando entrò in classe tutta agitata la segretaria e di seguito il direttore dicendo che era arrivato un'avviso da casa MIA perchè c'era stato un problema. Il direttore si mise a parlare con la prof. mandandomi occhiate preoccupate ogni volta che finivano una frase, poi mi dissero che li avrei dovuto seguire perchè c'era un problema a casa mia allora mi preoccupai davvero! A casa mia non c'era nessuno perché mia sorella più grande era a scuola (forse avevano chiamato anche lei) poi i miei genitori erano a lavorare (ero piuttosto sicura che non sarebbero venuti, perchè tornano la sera tardissimo e non fanno neanche la pausa pranzo) e invece eccoli tutti e tre là davanti alla scrivania del preside!! Quando anche io mi sono seduta il preside ha iniziato a parlare: -Cari signori, mentre voi eravate a lavoro si è verificato un problema, la vostra casa è stata scassinata ed è stata svuotata tutta. Ma non è questo il problema perché hanno lasciato un biglietto che diceva: Vostra figlia è stata reclutata portatecela e nessuno si farà male- è stato trovato nella camera di Emma quindi è lei che deve essere reclutata. Non sappiamo né cosa vuol dire né cosa dobbiamo fare, io consiglierei di tornare tutti e 4 a casa e andare a riposarvi così che vi possiate riposare e riflettere, i mobili sono stati ritrovati in un quartiere poco più avanti potete rimetterli nella vostra casa e riposarvi.- Allora dopo aver sistemato tutto mi sono chiusa in camera mia e mi sono messa a scrivere a te. Mi sta venendo sonno quindi vado a smangiucchiare qualche cosa e dopo credo che mi riposerò un po'.

Domenica 29 luglio
Caro diario,
mi sono svegliata alle 4.00 del mattino attratta da una strana luce, quando ho aperto gli occhi mi sono ritrovata al posto del mio bellissimo dipinto di elfo davanti un portale ovale vorticoso e blu. All'inizio mi sono spaventata tantissimo ma poi una strana forza mi ha attratto e prima di entrare nel portale mi sono vestita, ho afferrato uno zaino, una penna, il bigliettino che il giorno prima mi aveva dato il preside e te caro diario. Quando sono entrata ho fatto un po'di giri vorticosi e mi è venuto mal di testa, ma mi è passato subito appena ho visto dove ero capitata! Una foresta bellissima piena di fiori che non esistono sulla terra mi è apparsa davanti e le farfalle a milioni giravano intorno agli alberi, non sapendo cosa fare mi sono messa a camminare lungo il sentiero che si era formato magicamente sotto i miei occhi. Dopo un paio d'ore di cammino (mi stavo per arrendere e tornare a casa) ho visto in lontananza quello che sembrava un villaggio, ma le case non erano case normali e gli abitanti nemmeno! Le case erano bellissime, a forma di cupola tipo a fungo è da fuori sembravano piccolissime, con i balconcini con i fiori tutti colorati e le finestre spalancate con le tendine; gli abitanti avevano le orecchie a punta e sembravano tutti come quelli del dipinto che prima c'era sulla parete della mia camera, cioè ELFI!! No ma ti rendi conto, caro diario, che ho visto degli elfi e un loro villaggio!? Allora poi ho cominciato a camminare verso il loro villaggio decisa, appena arrivata la mia decisione mi abbandono come l'aria che passa tra le foglie. Volevo tornare indietro quando un' elfa evidentemente molto importante mi squadrò per bene, sgranò gli occhi e mi disse: -Come sei arrivata qua? Chi sei? Vieni con me!!- e mi aveva afferrato il braccio e trascinato nella casa-castello più bella, se non che unica nel villaggio. Le case che sembravano piccole si erano rivelate enormi all'interno, ma non ho avuto neanche un po' di tempo per osservare l'arredamento che l'elfa, che prima mi aveva afferrata per il braccio, mi aveva trascinata in un'enorme salotto dall'arredamento molto grazioso fatto tutto di piante e fiori (pure i mobili) mi disse: -Resta seduta qua e stai ferma- e dopo avermi scambiato l'ennesima occhiata sprezzante abbandonò la sala. Io ho approfittato del momento e ho tirato fuori te, caro diario, e mi sono messa a scrivere, sta via da molto tempo. Forse troppo. Chissà da quanto tempo sono qua, chissà se mia mamma e mio papà si sono accorti che sono sparita, chissà che cosa mi succederà. Ma io non voglio tornare indietro. Voglio restare qua. Anche perché sono sicura che una volta entrati qua non si può più uscire...

Il diario di una ragazza elfaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora