Incontri

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..."Mamma! Mamma! Ti prego svegliati! Mamma! Mamma!"
É notte, é buio, piove, sono sola in un vicolo, c'e stato un flash e poi un grande botto ed ora mia mamma é atterra, che sanguina, respira a fatica e davanti a me c'é un ragazzo, giovane, con un passa montana, una pistola in mano ed un tatuaggio sul braccio, ci sta fissando senza emozioni, senza sentimenti, senza dire nulla, senza aiutarmi, io piango, mamma sanguina, ed io grido...

7 Anni dopo...

"Dai Jennifer alzati!!! Sono le sette e mezza! Non vorrai mica arrivare in ritardo il tuo primo giorno di scuola!?"

Questo é mio padre che parla, ormai è una settimana che ci siamo trasferiti qui a Chicago, ma ancora non mi sono presentata a scuola. Prima abitavamo nella Grande Mela, ma per motivi di lavoro ci siamo dovuti trasferire. Mio padre non mi ha mai fatto mancare nulla,anche se dopo la morte di mia madre si é chiuso in se stesso e i rapporti tra noi sono diminuiti visto che io non volevo parlare con nessuno, ma ora con lo stress del trasferimento e tutto il resto sto facendo uno sforzo e anche lui.

"Adesso arrivo!!! Aspetta un attimo!"

"Sbrigati però! É da prima che dici un attimo!"
In realtà sto facendo di tutto per non andare a suola, non che non mi piaccia o che non sia brava, anzi, tutto il contrario, la scuola mi piace e sono anche molto brava, i miei voti sono sempre ottimi, ma con il fatto che é una scuola nuova, compagni nuovi, professori nuovi, città nuova, mi preoccupano tutte le domande che mi faranno e tutte le attenzioni che mi daranno. Sarò al centro dell' attenzione, e questo non mi piace.

'ma dai! Ora che puoi essere al centro dell' attenzione goditela!'

'Zitto cervello! Ora non ho tempo per te!'

'Non hai mai tempo,ma prima o poi imparerai a darmi ascolto!'
'Si, ma ora no! Non ho tempo.'

"Jennifer! Sbrigati! O arriverai in ritardo!"
Mi urla mio padre dal piano di sotto.


Questa volta sembra arrabbiato, meglio andare.

"Arrivo!"

"Sarà meglio!"

Mi infilo le scarpe, prendo la cartella ed esco. Davanti alla porta c'é mio padre che mi aspetta e ironica gli dico:

"Sicuro che devo andare a scuola?! Sai! Sei ancora in tempo..."

Ma non mi la scia finire la frase che subito ribatte:
"Per la centesima volta: si Jennifer ne sono sicuro, però ora andiamo"

"Ma sai..."

"Jennifer!"

"Okay! Okay! La smetto!"

Mi dirigo in macchina. Dopo cinque minuti siamo già arrivati a scuola, il viaggio e stato piuttosto silenzioso, ma ora la mia agitazione continua a salire, non so dove sono, ne com'è la scuola, ma soprattutto non conosco nessuno. Sono agitatissima!

"Buona giornata e miraccomando fai la brava!"
"Si papà! Non ti preoccupare, farò la brava, non mi farò, espellere e neanche rapire dagli alieni, te lo giuro." Dico con tono ironico.

"Okay Jennifer, ho capito, però devi andare."
"E va bene!"
"Ci vediamo per pranzo?"
"No, non so a che ora finirò lezione, e poi andrò a mangiare qualcosa alla mensa, oggi pomeriggio devo finire di ritirare i libri per la scuola e poi farò un salto in biblioteca per studiare e mettermi alla pari"
"Ok, allora a dopo"
"A dopo. Ciao"

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 29, 2016 ⏰

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