Capitolo 1: Edric

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-Edric, tesoro- chiede ansiosa la donna -Cosa hai deciso di fare?

Li squadro entrambi, seduti uno accanto all'altra, sul bel divano del soggiorno. I loro volti, solitamente distesi e sereni, ora mostrano un' ombra di preoccupazione.
Per poco non disentegro con lo sguardo la donna, mia madre.
"Cosa stai dicendo?!" penso rabbioso - "Proprio tu mi chiedi cosa voglio fare?!"
Rivolgo il mio sguardo all'uomo, mio padre. Gli occhiali appannati non riescono a nascondere i suoi occhi angosciati.
Eccoli qui i miei genitori.
Se voglio raccontare la mia storia, devo prima obbligatoriamente narrare la loro. Perché è da loro, da ciò che sono stati, da ciò che sono diventati che dipende tutto.

Helen e Gabriel, questi sono i loro nomi, si sono conosciuti da giovani, a scuola. Ma non in una scuola come tante, perché che ci crediate o no, i miei genitori sono stati dei super eroi e per anni hanno protetto la mia città, Taocity. So che sembra assurdo, ma a Taocity c'è una Scuola Specializzata per nuovi Eroi, che provvede ad addestrare chi sogna di diventare un super eroe.
Di "super" in realtà queste persone non hanno proprio niente, semplicemente dispongono di una tecnologia avanzatissima e di accessori spettacolari come "il mantello areostatico" e "i guanti scomponi-materia". Ecco spiegato il motivo per cui Super Man indossava il suo eccentrico costume.
Naturalmente non tutti sono a conoscenza di questi super segreti, io sono uno dei pochi e, purtroppo, dai grandi poteri dei miei genitori mi sono derivanti tantissimi problemi.
Essendo l'unico bambino esistente a conoscere la loro vera identità non ho avuto un' infanzia normale.
Mentre i miei salvavano la città e diventavano sempre più ricchi, amati e famosi, io passavo le mie giornate chiuso in casa, senza il permesso di uscire o di farmi degli amici. E onde evitare che in qualche modo io svelassi il loro segreto ingaggiarono i miei nonni affinché fossero loro ad insegnarmi quanto c'era da sapere, e così non andai mai a scuola. Per questo per loro non posso provare orgoglio e ammirazione, ma soltanto rancore e disprezzo.

Da quando sono diventato maggiorenne tutto è cambiato.
Ora non possono più dirmi cosa devo fare, sono libero di uscire, di essere ( o almeno di sembrare) una persona normale. Per i miei sono diventato una minaccia, ma non mi dispiace affatto.
Ora vogliono sapere cosa ho intenzione di fare del mio futuro, ma sinceramente non ci ho mai pensato. Se la scelta spettasse ai miei genitori mi spedirebbero alla Scuola di nuovi Eroi, ma questa è stata una possibilità che ho subito scartato: l' ultima cosa che voglio è diventare come mio padre e mia madre, degli stupidi che si credono superiori, tanto da ritenersi capaci di "proteggere" la giustizia, dimenticandosi di tutto il resto, dimenticandosi di me.
Non voglio che i miei figli debbano crescere come sono cresciuto io, non voglio essere un eroe.

Dopo qualche minuto di silenzio, finalmente parlo:- So cosa vi aspettate da me, ma non è quella la strada che voglio prendere. Io devo ancora pensarci. È una scelta difficile.
E prima che possano rispondere mi alzo ed esco di casa. Voglio fare due passi, schiarirmi le idee.
È una serata afosa a Taocity, ma tutto sembra tranquillo. Mi incammino verso la zona periferica della città, che come al solito in questo periodo estivo è deserta.
Improvvisamente qualcosa attira la mia attenzione e mi giro di scatto.
-Ehi amico - a chiamarmi è un tipo basso, indossa una felpa nera con il cappuccio che gli copre quasi interamente il volto.
- Vieni qui -mi sussurra. Io non mi muovo. Non mi sembra molto prudente. Lo guardo sospettoso. Cosa vuole? Cerca guai?
Un po' spazientito questo mi lancia un biglietto, poi corre via.
Che mi abbia scambiato per uno dei suoi compari?
Prendo il biglietto e lo apro. Poi leggo:

Ti senti incompreso?

Sei solo?

Disoccupato?

Disperato?

Sfoga tutta la tua malvagità e la tua incompresa genialità, il tuo rancore, le tue qualità nascoste

all' UNIVERSITÀ DELLA MALAVITA

Noi non guardiamo in faccia a nessuno!

Le lezioni per diventare temibili criminali inizieranno il giorno X.
Per info chiedi al 12° tombino di Devely street.

La persona che ha scritto questo biglietto è o molto coraggiosa oppure molto stupida... non ha paura che possa finire nelle mani di qualcuno della polizia?
Però forse... pensandoci bene io potrei...
Tanto vale provare, in fondo non ho nulla da perdere.
Senza pensarci troppo prendo il telefono e digito un numero sulla tastiera:
-Pronto papà? Sì, sono Edric.
dico con il tono di voce più sereno possibile. Guardo il biglietto nella mia mano e sorrido divertito:
-Ho deciso quale scuola frequentare.


Spazio autrice: Ecco il primo capitolo della mia prima storia! Se non vi piace, la trovate brutta e la usereste volentieri per soffiarvi il naso vi prego di perdonarmi e commentare qui sotto con critiche, consigli e quello che volete voi...
Se invece vi è piaciuta ma comunque mi volete consigliare commentate sempre qua sotto.
Insomma: COMMENTATE
Un' altra cosa: volevo ringraziare di cuore ElisadiAngelo perché mi ha sopportato in questi giorni e perché mi ha dato preziosi consigli. E un altro grazie va a tutti i film, i fumetti e i super eroi che mi hanno ispirato.
Ciaooo!

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