8ºcapitolo

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Mi ritrovo davanti alla stanza di Nick e Shawn, per invitarli al bar stasera. Tutta colpa di Jessie e le sue continue preghiere.
"Che ci fai qui?" domanda Nick, appena apre la porta.
"Felice anch'io di rivederti.-ribatto sarcasticamente- Sono qui per invitarvi con noi a un bar stasera. Hanno insistito molto per avervi." preciso.
"Voi? Se il voi comprende anche Cameron, no." aggiunge lui con noncuranza.
Quel nome continua a provocarmi sensazioni strane.
"Quel 'noi' comprende Gwen, Jessie, Melanie e me. Non vuoi venire? Perfetto. Shawn tu vuoi?" rispondo.
"Per me va bene." approva Shawn, seduto sul letto, guadagnandosi un'occhiataccia da Nick.
"Se viene lui, vengo anche io. A che ora?" aggiunge il ragazzo dagli occhi verdi.
"Nove e mezza a Times Square." dico andandomene.
Dopo la discussione di stamattina, non ho la minima voglia di passare con Nick anche il viaggio in metro e, magari, sentirmi anche le sue considerazioni su quanto sia stronzo Cameron.

Come accennato da Jessie, il locale si trova a Times Square, tra la
quarantaquattresima e quarantacinquesima Street, ed è davvero carino.
"Questo locale è uno dei più famosi di New York. Quasi tutti i ragazzi vengono qui." spiega Jessie.
Questa ragazza è impressionante: si trova qui da meno di una settimana, e sa già TUTTO su New York e i suoi locali. Non so come faccia.
Nello stesso momento in cui stiamo per varcare la soglia del locale, arrivano Shawn e Nick.
"Ehy. Come siete belle stasera" dice Nick squadrandoci dalla testa ai piedi e lanciandomi qualche occhiataccia.
"Solo stasera? Noi siamo sempre belle" scherza Jessie, scatenando una risata collettiva.
"Entriamo?" chiede Shawn aprendo la porta e dirigendosi dentro, seguito da noi.
Rimango a bocca aperta: il locale è più grande di quanto mi aspettassi. Le luci sono soffuse, il pavimento e le pareti sono di legno e sono abbellite da immagini appese raffiguranti New York. L'odore è, come al solito, un misto tra fumo e alcool.
Sulla mia destra ci sono delle poltroncine, stracolme di ragazzi intenti a bere e fumare, affiancate da un mini bar; sulla sinistra, invece, c'è una sala da ballo dove ragazze semi-vestite ballano con ragazzi moolto ubriachi.
Adesso capisco perché questo locale è così frequentato.
"Non ci avevi detto che è anche una discoteca" dice Melanie a Jessie.
"Ehm...non credevo fosse importante" risponde lei sorridente.
"Andiamoci a sedere, su" aggiunge Gwen.
"Prima troviamo un posto libero" dice Nick.
Iniziamo a guardarci intorno, alla ricerca di questo posto.
Tutte le poltroncine che adocchio sono occupate da ragazzi stra ubriachi o coppiette che limonano.
"Ecco dei posti liberi, andiamo" dice Jessie, dopo un po', indicando due poltroncine e un divanetto in un angolo, accanto alla pista.
Mentre ci dirigiamo verso quei posti, però, la mia attenzione viene catturata da una ragazza con i capelli biondi seduta a cavalcioni su un ragazzo dalla faccia conosciuta.
Inizio ad avvicinarmi, lasciando il gruppo, per mettere a fuoco quell'immagine e, appena lo faccio, me ne pento subito.
La solita fitta nello stomaco inizia a moltiplicarsi, facendosi sentire sempre di più, le lacrime minacciano di uscire a momenti, e in un batter d'occhio, la tristezza si trasforma in rabbia: quel ragazzo è Cameron.
Ecco cosa aveva di tanto importante da fare questi giorni: farsi quella troietta di Bryanna.
La tentazione di andargliene a dire quattro è forte e proprio mente mi decido a farlo, qualcuno mi tocca la spalla e mi giro di scatto.
Sarei stata felice di trovarmi qualsiasi persona, tranne che Nick.
"Ti avevo messo in guardia sul fatto che fosse uno stronzo. Avevo ragione o no?" dice guardando nella mia stessa direzione e mostrando un sorrisetto compiaciuto.
"Avevi ragione, ora ti senti soddisfatto?" provo a fulminarlo con lo sguardo, ma la mia voce è tremolante, così non raggiungo l'effetto desiderato.
"Senti, io l'ho detto per te. Sapevo che sarebbe finita così, solo non pensavo così presto. Ma meglio così d'altronde no? Almeno sai che è anche inutile uscire." il suo tono si addolcisce.
"Si, credo di si" balbetto.
"Dai su, vieni qua- dice porgendomi le braccia- e mi dispiace per oggi."
Ricambio l'abbraccio e rimango così per un po', felice di avere un amico come lui.
"Ora andiamo dagli altri, su" dice dandomi una spintarella sulla schiena.
Mi giro un'ultima volta verso Cameron, per convincere  me stessa che persona sia, e mi accorgo che il suo sguardo è puntato su di me.
Cazzo.
Un brivido mi percorre la schiena: persino a questa distanza, riesco a sentire il suo sguardo, che sembra quasi chiedermi scusa, puntano nel mio.
Cameron si scrolla Bryanna di dosso e si alza, dirigendosi nella nostra direzione. 
Quando riesco a capire l'intento del suo gesto, prendo Nick per una mano e lui, capendo le mie intenzioni, mi trascina via da lì.
Non voglio vederlo. Non voglio sentire nessuna scusa, perché non ne ha; bastava semplicemente dire che non voleva uscire con me.
Voglio stare alla larga da lui il più possibile.
In fondo, Cameron non è nessuno nella mia vita e nessuno dovrà essere.

SPAZIO AUTRICE
salve, come state? come avete trascorso le vacanze? spero bene.
Prima di tutto, mi scuso per avervi fatto aspettare tanto per il capitolo, ma in vacanza la connessione non funzionava bene; mi voglio anche scusare per il capitolo corto, ma volevo lasciarvi un po' di suspence.
Rimedierò presto ;)
E come al solito, fatemi sapere se il capitolo vi è piaciuto o no.
E niente, alla prossima!

Heart on Fire ||Cameron Dallas.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora