capitolo 2

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Harry's pov
Sentì delle minuscole mani che iniziarono a scuotermi. Feci finta di niente. "Harry" una voce soave mi richiamò. Sorrisi. "Lo so che sei sveglio" attirai il suo piccolo corpicino a me. Sussultò. Si sentivano le risate della piccola Mia dall'altra camera "Ti amo Brook" dissi baciandole i capelli.
Mi svegliai di soprassalto. Al posto delle piccole mani c'erano le zampe da gallina di mia sorella, la voce soave era stata gettata nella spazzatura dal rumore assordante della sveglia e la bellissima Brook era stata sostituita dal gatto obeso di mia madre. Mi tirai su

"Cosa vuoi?!" Mi osservò. "Stavi urlando" mi ributtai a peso morto sul letto. Il gattone appena ne ebbe l'occasione scappò dall'altra parte della stanza. Gemma mi accarezzò la spalla. "Ne vuoi parlare?" Le lanciai uno sguardo di fuoco "no" si avvicinò "è da mesi che ti comporti così. Cos'hai?" Sbuffai sonoramente "prometto che te lo dirò" lei capendo la mia poca voglia di parlarne se ne andò. Iniziai a vestirmi. Appena finì di mettermi le scarpe sentì bussare alla porta. "Avanti" entrarono mio padre e mia madre. "Tesoro, dobbiamo parlare" aggrattai le sopracciglia "di cosa? Stavolta non ho fatto niente" mamma sospirò "è questo il problema. Non fai mai niente" ero confuso. "Io e tua madre-sorrise papà-abbiamo deciso di rimandarti alla tua casa a Detroit." Stabuzzai gli occhi "cosa?! Non potete farmi questo!" "Invece si. Abbiamo già ordinato il biglietto aereo e adesso tu preparerai i bagagli e te ne andrai" iniziai a muovere le braccia in aria poi mi arresi. Tornare a Detroit? Tornare da lei. Non era allettante. Ma c'era qualcosa che mi diceva di andare. La possibilità di rivederla? No. Lei sicuramene si è fatta un'altra vita. Si sarà dimenticata di me...del nostro futuro con nostra figlia.
#Flashback
Mi risvegliai nel calore delle coperte. Era da un pò che Brook aveva deciso di trasferirsi da me con nostra figlia. Eravamo giovani, fin troppo, ma la amavamo. Palpai l'altra parte del letto. Era fredda e non c'era la mia piccola Brooklyn. Mi tirai su. Iniziai a cercare per la casa. Entrai nella stanza di Mia, che ai tempi aveva tre mesi. Niente, ed era scomparsa anche lei. Mi misi velocemente i vestiti della sera prima e iniziai a correre a casa sua. Bussai forte. Si sentivano all'interno della casa pianti di bambina. Seguiti da quelli di Brook. Una voce "papà!" Sovrastata da un'altra "vai via!" Qualcosa nel mio cuore si ruppe. Tornai a casa. Osservai i suoi dipinti. Uno attirò la mia attenzione. Una ragazza che, mentre il sole tramonta, sta sulla dondola. Era quello che stava facendo quando l'ho incontrata. Lo trovo così perfetto. Senza di lei non c'era più motivo di rimanere. Misi tutto in valigia e me ne andai da quella città.
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Portai il mio sguardo al muro. Il quadro era lì. Non avevo appeso nient'altro. Lo tirai via. Iniziai a prendere i vestiti e a buttarli nella valigia. Mi fermai a osservare il quadro. Alla luce si vedeva l'ombra di qualcosa. Iniziai a toccare la tela. Era un foglio. Sfondai il quadro. Presi la piccola lettera. Era nera, con una chiusura blu a forma di fiocco e, sicuramente col pennello, c'era scritto ×Harry. Non avevo la forza di aprirla. Iniziai a toccare le decorazioni sulla
Seta della chiusura. Lentamente la tirai e tolsi. Iniziaia far uscire il foglio. Qualcuno aprì la porta. "Harry vieni ad apparecchiare" una voce lontana. Anne si venne a sedere accanto a me. Tirai su col naso. "Harry...stai bene?" Mi risvegliai "si mamma, fra poco arrivo" mi abbracciò sorridendo "non fa niente. Apparecchio io" e se ne andò. Osservai la calligrafia. Era tremante. In certi punti sfocata per colpa di acqua o lacrime. Iniziai a leggere.

Caro Harry.
Prima di tutto: ti amo. Non sai quanto è difficile dirti addio. Sapevo ti saresti portato via questo quadro e...ci sono le mie ultime parole per te. Io...non posso stare con te. Ero entusiasta della nostra vita insieme, ma avevo paura di dirtelo in faccia. Adesso non ti dirò cazzate del tipo 'non sei tu, sono io' o 'non ero pronta' no. La spiegazione è solo una. I miei genitori non erano d'accordo col fatto che avessi una figlia con te e...hanno detto che se non avessi chiuso i rapporti con te non mi avrebbero dato i soldi per mantenere me e Mia. Non volevo farti scomodare e chiedere soldi alla tua famiglia. So in che stato siete. Farti trovare un lavoro, e non vederti per un intero giorno, era pesante sia per me che per Mia. Ti prometto soltanto di non smettere di amarti mai.
Firmato
Orsacchiotta Brook

Orsacchiotta Brook. Il nomignolo che usavo sempre con lei. Una lacrima percorse la mia guancia. E se fosse vero? Se fosse ancora lì in quella casa ad aspettarmi? Me la immagino mentre fa le faccie buffe per far mangiare la piccola. Mentre si lava i lunghi capelli biondi, o canta una canzone che sta passando alla radio. Potrei passare intere giornate a fare le treccioline a lei e a mia figlia. Portarle ovunque loro vogliano o assistere al primo giorno di scuola di Mia. Chiusi velocemente il borsone. Presi lettera, chiavi dell'auto, soldi e telefono. Uscì dopo aver salutato tutti e iniziai a dirigermi verso l'aereoporto. Dovevo andare da lei.

Hola hola!
Siamo solo al primo capitolo e me lo sento già na merda. Bhe...che ne pensate dei Barry? Li ho scippati! Si l'ho fatto. E non mi interessa il parere di voi stupidi plebei. Comunque...continuo a 5 visualizzazioni. Perciò se volete incontrare la piccola e tenera Mia dovrete condividere la storia. Tranquilli, questa non è una dichiarazione di morte. È solo un piccolo modo ler dirvi che non ci sarò al vostro funerale

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