Seconda parte- LA PROVA

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La professoressa Granger stava elencando mano a mano i nomi degli alunni partecipanti al primo anno nella F.G.S. quando pronunciò il nome che David temeva di più in quel momento: il suo. Stava seduto su una sedia rigido, conficcandosi le unghie nelle mani per l'ansia. Stava infatti aspettando di svolgere la prova che gli avrebbe consigliato quale fandom scegliere: Harry Potter, Hunger Games o Divergent.
Appena sentito il suo nome insieme ad altri due che aveva subito rimosso, si era destato e, con le gambe tremolanti (quando se ne accorse, pensò persino che gli avessero gettato l'incantesimo"Tarantallegra") si avviò verso la porta dove magicamente era comparso il suo nome. Fece un bel respiro ed entrò.
La stanza, bianca, era lunga e terminava con una porta a vetri. Quando la vide David la associò subito a quella del libro di Divergent, anche se non la rispecchiava del tutto. Subito dopo aver osservato la stanza, notò un uomo che a prima vista era sfuggito alla sua attenzione: alto, occhi e capelli marrone scuro e muscoloso. Quando si incamminò verso di lui David lo riconobbe: era Gale Hawthorne, divenuto preside della F.G.S..
-Ciao David-gli disse-tra poco affronterai la prova che ti consiglierà quale fandom scegliere. Ti ricordo che questa prova non dovrà influenzare la tua decisione e non ti dovrai sentire vincolato da essa. Quando entrerai in quella porta, verrai trasportato in una situazione immaginaria critica che dovrai affrontare. Non ti dico altro per non influenzare la prova, ti consiglio solamente di non essere ansioso e non pensare troppo alle conseguenze, perché il risultato che alla fine apparirà sarà sempre e comunque positivo. In bocca al lupo o, se posso permettermi una citazione un pochettino modificata: E possa la buona sorte essere sempre al tuo favore!
David annuì e, preso coraggio, aprì la porta e, messo un piede dentro, venne investito da una nebbia fittissima, che non gli permetteva neanche di vedere la punta del suo naso. Dopo alcuni secondi, che David reputò lunghissimi, quest'ultima si dissolse, rivelando una grotta ben illuminata, dove si trovavano altre tre persone. Quest'ultime erano sconosciute agli occhi di David, che si allarmò. Le esaminò una ad una scoprendo che le prime due erano sicuramente fratelli e probabilmente avevano la sua stessa età. L'ultimo, era un uomo abbastanza alto, con i capelli neri e gli occhi marroni. Per il suo aspetto egli si soffermò su di lui pochissimi secondi, per osservare meglio i fratelli. Ma quando tornò ad osservarlo meglio gli mancò il fiato: egli infatti teneva in mano una pistola, che stava puntando verso di loro. Rimase lì incantato a fissarlo, scioccato.
-Buongiorno bambini, in questo momento come avrete notato ho in mano una pistola, che voglio usare.- Disse l'uomo quando si accorse che David lo stava fissando. Era evidente che li voleva prendere in giro.- Infatti mi è stato ordinato di uccidere uno di voi tre. Poiché a me è indifferente, potete mettervi d'accordo.
David, sentito questo, si arrabbiò poiché non poteva credere che quell'uomo, a lui sconosciuto, potesse essere così crudele ed agire soltanto per soldi ma, pensandoci, non era quello che stava accadendo in tutto il mondo? Non aveva forse sentito, pochi giorni prima, che alcuni, solamente per interesse personale, facevano imbarcare delle persone disperate, in gommoni troppo piccoli per trasportare tutti, e che ogni volta questi folli viaggi si trasformavano in tragedie poiché i gommoni si ribaltavano?
Tratte queste conclusioni, si infervorò ancora di più e, deciso a non farsi piegare dalla crudeltà dell'uomo, decise di correre verso di lui, cercando di colpirlo in un punto debole. L'uomo, anche se era impreparato, riuscì a togliersi David di dosso, facendolo cadere a terra. Quest'ultimo, anche se era caduto a terra non riuscì a darsi per vinto, anche se capì che non avrebbe mai potuto vincere in un combattimento corpo a corpo. Si guardò quindi intorno cercando di scorgere qualche oggetto che lo aiutasse e, rivolto lo sguardo verso terra, lo trovò: una semplice, piccola pietra. La raccolse, cercando di non farsi vedere dal signore che lo stava ancora fissando attentamente. Poi, per fingere sottomissione, decise di rivolgere lo sguardo verso il basso, continuando però a rivolgere la massima attenzione verso di lui. Ad un certo punto, l'uomo, pensando di non dover più preoccuparsi di lui, rivolse la sua attenzione verso gli altri due ragazzini. Era il solo ed unico momento di agire, pensò. Prese il sasso e lo scagliò con violenza mirando la mano che teneva la pistola. Sentendo l'improvvisa botta, l'uomo lasciò cadere la pistola, che venne subito presa da David e puntata verso l'avversario.
A questo punto, una nebbia bianca lo investì e, pochi secondi dopo si ritrovò davanti alla porta aperta della saletta, quella dov'era iniziato tutto...
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Ed ecco il secondo capitolo della prima prova! Spero vi sia piaciuto. ;-)
P.s.: Per favore, se c'è qualcosa che non vi è piaciuta, datemi dei consigli così che possa correggermi la prossima volta. Grazie:-)

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