Capitolo 1

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L'aria pesante di fumo riempiva le stanze, si poteva intravedere una leggera nebbiolina, le risate dei miei amici rieccheggiavano a causa del grosso consumo di alcol.
Mi sedetti su una poltroncina, l'alcol che ormai scorreva nelle mie vene rendeva la mia vista sfocata; tutt'ad un tratto sentimmo dei rumori provenire dalla stanza accanto, uscimmo e trovammo due ragazzi che discutevano violentemente.
Il ragazzo più alto aveva i capelli ricci ed i suoi occhi erano scuri, pieni di rabbia, un mio amico corse per cercare di fermare la rissa tra quei due ragazzi.
Decisi di andare anche io.. quel ragazzo mi aveva affascinata.
Mi buttai tra di loro non sapendo bene cosa fare, l'altro ragazzo dagli gli occhi marroni ed i capelli con un ciuffo enorme, lo riconobbi subito, era Oliver.  Mi chiesi perché ogni volta doveva mettersi in mezzo a litigi del genere.
Presi il ragazzo con i lunghi capelli ricci e lo portai via da Oliver, stranamente con facilità.
"Chi cazzo sei?" mi chiese, era arrabbiato dall' idea che una ragazza lo avesse separato da ciò che era la sua preda.
"H-hayley" balbettai, l'alcol continuava a farmi effetto e sentivo la testa che continuava a girare "Come ti chiami?'' aggiunsi, mi faceva un po' di paura, ma allo stesso tempo mi faceva venir voglia di sapere ancora di più su di lui.
Continuava a guardarmi in modo strano, i suoi occhi erano verdi, rimasi affascinata dalla sua altezza, era così grande ed io così piccola.
"Harry" mi rispose e se ne andò, lasciandomi sola.
Se n'erano andati tutti ormai dalla festa e decisi anche io di tornare a casa, incurante di ciò che avrebbe potuto dire mia madre.
Andai nel parcheggio e mi resi conto che la mia compagnia era andata via subito dopo la rissa e non avendo la macchina non sapevo con chi tornare.
Sentii il rombo di una macchina provenire da un lato della casa, così iniziai a correre nella speranza di riuscire a trovare un passaggio affidabile, intravidi Harry attraverso gli scuri finestrini.
Non riuscivo a capire se fossi felice o spaventata, speravo solo mi avesse notata.
Tutt'ad un tratto si voltò verso di me e mi fissò, sentì un leggero brivido percorrermi la schiena. Mi fece un leggero sorrisetto e mi bloccai, non sapevo cosa fare o cosa dirgli, ma lentamente mi avvicinai.
"P-potresti darmi un passaggio?" gli chiesi e lui annuì senza dire una parola.
Entrammo in macchina, era davvero pulita, i sedili neri erano in pelle e come sottofondo riconobbi i Rolling Stones. Harry aveva lo sguardo fisso nel vuoto, non disse nulla. "Grazie" parlai in sottovoce.
Premette sull'acceleratore e partimmo "dove abiti?" Mi chiese. Non sapevo cosa rispondere, era notte ed io non riuscivo a riconoscere le strade e l'alcol rendeva la mia vista offuscata. "Io, io non lo so" dissi, avevo paura di come avrebbe potuto reagire.
"Cosa significa che non lo sai?" Disse stranamente con tranquillità "scusami" risposi.
Lo sentii imprecare silenziosamente, non mi importava molto cosa avrebbe potuto dire mia madre, sapeva che si sarebbe potuta fidare di me, però decisi di mandarle un messaggio e dirle che sarei restata a dormire da Eva.
"Scrivo mia madre e le dico che resto da una mia amica, magari portami in un motel o qualcosa del genere" dissi tutt'ad un fiato, non mosse un muscolo così presi il telefono e le scrissi.
"Se vuoi resta con me, ho due letti" Perché avrei dovuto fidarmi di lui?
Comunque annuii senza pensare a ciò che sarebbe potuto succedere, sentivo che era sincero.
Fece un piccolo sorrisetto e continuò a guidare.
Arrivammo a casa, abitava in un condominio, c'era un gran buio, non riuscivo bene ad orientarmi. Harry avanzò ed accese le luci, io indugiai un attimo prima di entrare, lui mi fissò e mi invitò ad entrare, l'odore di cannella avvolse tutti i miei sensi, sembrava un posto tranquillo e la luce offuscata rendeva tutto più rilassante.
"Hai fame?" Mi chiese ed io annuii "qua c'è qualcosa, scegli tu" mi sorrise.
Mi guardò dritta negli occhi, erano verdi smeraldo e sotto quella luce avevano un aspetto diverso, Harry era calmo, il suo sguardo non era come quando gli tolsi la possibilità di uccidere Oliver.
"Perché ti fidi di me?" Disse ad un tratto, restai un attimo in silenzio, non seppi bene cosa rispondere "n-non lo so" sogghignai. Abbassai il capo, provai una grande vergogna, in fondo come avrei potuto fidarmi di uno sconosciuto, che per giunta stava litigando con un mio vecchio amico. Lui non mi rispose, fece un piccolo sorrisetto e se andò.
Avevo sonno e non sapevo dove potermi appisolare. Mi sedetti sul divano e decisi di accendere un po' la tv aspettando che Harry tornasse nel salotto, erano le quattro del mattino ed io ancora non dormivo, il cellulare era spento per evitare le chiamate di mia madre.
Mi sdraiai per stare più comoda e decisi di chiudere un po' gli occhi.
"Stai dormendo?" Rimbalzai dallo spavento, Harry era in piedi davanti al divano e mi fissava, i lunghi ricci bagnati cadevano sul suo volto ed i tatuaggi coprivano gran parte del suo corpo. I pantaloncini di colore nero avvolgevano perfettamente i suoi fianchi e le sue lunghe gambe magre.
"Se vuoi cambiarti nei cassetti dovrebbero esserci dei miei vecchi vestiti" disse "grazie, ma sto bene così" sogghignai "vorrei solo riposare un po' " aggiunsi.
Mi indicò la stanza nella quale avrei dovuto passare la notte, lo ringraziai e mi buttai subito sul letto, non feci in tempo nemmeno a pensare a tutto ciò che stava accadendo che subito mi addormentai. Il mattino seguente mi svegliai con un terribile mal di testa, controvoglia mi alzai dal comodo letto che mi aveva ospitato per una notte ed andai in cucina.
Harry non era in casa. Presi un attimo il cellulare, trovai numerose chiamate di mia madre, così decisi di richiamarla
"Buongiorno" le dissi "Hayley dove diavolo sei?" Cominciò ad urlarmi contro balbettando altre parole che non riuscii a capire "mamma sto bene, sono da Eva, tra poco torno" cercai di tranquillizzarla, un po' mi dispiaceva, non volevo che si preoccupasse sempre di me.
Staccai la telefonata dopo aver calmato mia madre. Avevo bisogno di una doccia, approfittai dell'assenza di Harry ed andai di corsa al bagno. Feci scorrere l'acqua fino a farla diventare bollente, entrai e subito l'acqua che scorreva sul mio corpo tolse ogni piccolo pensiero negativo, mi rilassai a tal punto che chiusi gli occhi. Non mi resi nemmeno conto di quanto tempo passai all'interno di quel piccolo bagno. Presi un asciugamano e lo avvolsi attorno al mio corpo, uscii dal bagno e trovai Harry in cucina intento a preparare qualcosa, non seppi cosa fare, indietreggiai con la speranza di riuscire a non farmi notare, ma feci cadere un vaso che era accanto alla porta.
"Cosa cazzo hai combinato?" Urlò dall'altra parte della stanza e venne verso di me abbandonando tutto ciò che stava facendo "I-o, mi dispiace" sembrava adirato, cercai di nascondere me stessa in ogni modo in quel pezzo di stoffa.
I capelli legati in uno chignon caddero sulle mie spalle a causa della poca forza dell'elastico, Harry continuava a fissarmi senza dire una parola, i suoi occhi erano di un verde smeraldo e le sue labbra di un rosa scuro.
Si avvicinò sempre di più e mi tolse una ciocca davanti al viso, con le mani faceva dei cerchi sulla mia guancia e tutt'ad un tratto mi strinse vicino a lui. Il mio cuore batteva all'impazzata, le mie guance si era colorate di un rosso acceso, potevo sentire la presa delle grandi mani di Harry attorno alla mia schiena.
"Sei già mia" mi sussurrò all'orecchio. Fui del tutto spaventata da ciò che mi disse, un brivido mi percosse lungo la schiena, non riuscivo a distaccarmi dalla presa di Harry.
"H-Harry devo vestirmi" gli dissi sperando di apparire decisa, mi lasciò andare e tornai nella camera cambiandomi velocemente.
"Vuoi che ti accompagni?" Mi chiese, annuii accettando la sua proposta.
Andammo in macchina, il viaggio fu molto silenzioso, Harry non disse una parola riguardo a ciò che era successo prima.
Finalmente arrivai a casa, lo ringraziai ed entrai subito dentro, trovando mia madre che guardava la TV.
"Sono a casa" urlai, subito mia mamma si alzò dal divano e venne verso di me, baciandomi in fronte per salutarmi "come stai?" Mi chiese subito e dopo aver parlato un po' con lei salii in camera mettendo il telefono in carica.
Mi buttai sul letto pensando a cosa era successo qualche ora prima, il mio cuore batteva ancora velocemente, chiusi gli occhi per cercare di recuperare il sonno perduto, ma venni svegliata da un messaggio.
"Ti passo a prendere domani alle otto. H."

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 29, 2016 ⏰

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