Capitolo 2

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"Mi manchi anche tu. Ti amo. Ci sentiamo." Presi ed inviai. In quello stesso istante Aurora cominciò a strillare come una bambina,mi girai per vedere cosa avesse scatenato la sua reazione,e vidi i fiocchi di neve. Era da tanto che qui non nevicava,e devo ammettere che la sua reazione era del tutto giustificata. Tra pochi giorni sarebbe stato natale,e Aurora lo avrebbe passato con noi,così decisi di chiedere a mia madre se sarebbe potuta venire a stare da noi,sarebbe stato perfetto.
La mamma e la mamma di Aurora non avevano una vera e propria parentela. Lei era stata adottata da un parente di mio nonno,ma erano molto legate,così tanto da dire in giro che erano imparentate,sangue dello stesso sangue.
I giorni passarono,non smetteva mai di nevicare ,ma comunque non rinunciavo alle mie uscite con i miei amici. Il nostro punto di ritrovo era l'Oratorio,ma ciò non negava le nostre quotidiane gite a Villa.
La villa era un posto abbastanza pericoloso,con persone che spacciavano e fumatori da tutte le parti. Io non fumavo,e non avrei mai voluto farlo. La villa era frequentata anche da Marco,che si faceva una canna ogni tanto. Non mi piaceva essere lì soprattutto perché quel posto era maledetto. Ti portava a fare ciò che non avresti mai voluto fare.
Il Natale fu tranquillo,i regali che ricevetti erano tutti bellissimi,e mi impegnai anche io per farli  ai miei parenti...e a Francesco.
Ad Aurora regalai una felpa uguale alla mia,a mia madre un bracciale,e a mio padre il solito pacchetto gigante di Marlboro rosse. Con Francesco filava tutto liscio,e ne ero davvero contenta,di lì a poco sarebbe dovuto venire a Roma per le vacanze Natalizie,e poi lo avrei rivisto a Giugno,alla maturità.
Anche le vacanze Natalizie finirono, di Francesco nessuna traccia e noi ricevemmo una notizia che per tutti fu bellissima,ma per me...non lo so. Aurora si sarebbe trasferita da noi,per fare qui la maturità e poi l'università. Condividevamo la stessa stanza,e all'inizio fu un tormento.  I vestiti ovunque,un disordine pazzesco...caricatori di telefoni e MP3 dappertutto....non avrei retto ancora qualche giorno.
Finché un giorno,mentre stavo andando a scuola,sull'autobus,vidi un viso familiare...mi avvicinai,e lo vidi bene.
Aveva un viso angelico,gli occhi di un castano quasi dorato,la pelle scura e un ciuffo nero perfettamente fonato. La sua felpa aderente metteva in evidenza i muscoli perfettamente scolpiti.Dal collo si intravedevano i suoi tatuaggi. Era così...perfetto. Ci fissammo per qualche istante,poi mi superò e scese,proprio alla mia stessa fermata. Lo vidi entrare nella mia stessa scuola...possibile che sia stato un nuovo studente? A questo punto dell'anno? Va bene che Aurora si fosse trasferita...ma lei era bravissima a scuola. Lui...lui aveva più l'aria da cattivo ragazzo...da colui che viene a scuola solo per perder tempo. In prima ora avevo chimica,per la quale non ero molto portata....ed è lì che lo vidi. Seduto al secondo banco,da solo. Ci fu un chiacchiericcio generale,prima che la professoressa Hender entrò in classe mettendo tutti a sedere. La Hender era una donna molto giovane,sui 20 anni capelli lunghissimi fino al sedere e un viso da fata...sarebbe stata perfetta se non fosse stato per la sua voce. Era troppo acuta...
...una volta entrata in classe,ci comunicò che da oggi c'era un nuovo alunno:"ragazzi,da oggi avremo un nuovo compagno,il suo nome è David Gonzaléz."
Ci girammo tutti insieme e dal suo sguardo capii che si sentì in imbarazzo.

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