4:37 am.
Un tuono fece svegliare la ragazza di soprassalto.
Il cuore le batteva a mille.
Gli occhi spaventati, le urla, il sudore, la paura.
Era solo un incubo.
Sentiva il rumore della pioggia picchiettare insistentemente la finestra, provocando un rumore familiare, ormai piacevole.
Scostó le coperte e mise i piedi a terra, rabbrividendo al contatto dei piedi con il marmo freddo.
Appoggió le mani sul materasso per darsi una leggera spinta per alzarsi e bilanció il peso una volta in piedi.
Un lampo improvviso illuminó metà stanza.
Un movimento spontaneo fece spostare lo sguardo della ragazza verso la parte della camera illuminata e rabbrividì notando una figura sospetta.
Con le mani tastó la parete fino a trovare l'interruttore della camera.
Non c'era nessuno.
Probabilmente era frutto della sua immaginazione così prese un respiro di sollievo e spense nuovamente la luce.
Per una volta era felice di ritrovarsi sveglia.
Amava i temporali.
Amava la pioggia che cadeva, i fulmini che squarciavano il cielo, il silenzio della città.
Sembravano come un punto di sfogo per la natura.
I fulmini rappresentavano l'urlo straziante, la pioggia la disperazione.
Lei, in un certo caso, amava i fulmini.
La carica elettrica, la luce, la diramazione.
Amava come erano possenti semplicemente nel loro essere.
Un disastro della natura completamente perfetto.
Si sedette a terra appoggiando la schiena sul bordo del letto e giró il capo verso la finestra, osservando lo spettacolo.
Il suo cuore riprese il suo ritmo abituale insieme al suo respiro.
Appoggió anche la testa sul materasso e giró la testa dal lato opposto della finestra, verso il lato scuro della stanza, completamente rilassata.
-Non c'é bisogno di nascondersi, non ne capisco il motivo.-
Alzó le spalle rivolgendosi verso la sagoma che si ritrovava nel lato più buio della camera.
Sentì solamente il rumore dei suoi passi, sempre più vicini, sempre più familiari.
-Volevo solamente fare un'entrata di scena-, ammise il ragazzo mettendosi affianco alla ragazza.
Lei lo osservó attentamente, quel poco che riusciva a vedere attraverso la luce che le veniva offerta al di fuori della casa.
Riusciva a nascondersi nell'oscurità.
-Beh, allora mi dispiace dirtelo ma hai fallito miseramente.-
Continuó la ragazza parlando in modo totalmente tranquilla e voltando, nuovamente, il capo verso la finestra ed inizió ad osservare il paesaggio dietro di essa, in silenzio.
-La prossima volta vorrà dire che mi impegneró di più.-
Sussurró il ragazzo continuando a guardare la ragazza affianco a sé.
Indossava una camicia di notte di flanella bianca, i capelli biondi le ricadevano sulle spalle dolcemente, anche se leggermente arruffati, mentre i lineamenti del suo viso riusciva a vederli a malapena a causa della scarsa luce.
"Prossima volta", pensó la ragazza.
-Vuoi dire che ci sarà una prossima volta?-
-Forse, molto probabilmente sì.-
Hailey nascosce un piccolo sorriso, era la prima volta che riusciva a sorridere spontaneamente.
-Bene.-
-Bene.-
Un lampo.
Una luce prima del buio totale.
Lui non c'era più.
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Fade into the darkness
Paranormal"Niente le piaceva di quella casa. Tranne il fatto che arrivó lui e sembró arrivare la fine."