Jeremy era li... seduto sul suo letto con le cuffie nelle orecchie da cui usciva la voce di Tiziano Ferro.
Era uno dei suoi cantanti preferiti.
Il primo in classifica.
Per lui era come un punto di riferimento...
Non aveva schifo degli omosessuali.
Venivano trattati tutti nello stesso modo... gli omosessuali,le lesbiche, i bisessuali, gli andicappati.
Venivano tutti disprezzati. Perché erano e sono diversi.
'' Siamo tutti uguali '' pensò Jeremy '' Non perché lo dice Dio... ma perché è così. Ognuno di noi può essere bianco, nero o mulatto; ognuno di noi può essere alto o basso; ognuno di noi può avere i capelli biondi o castani... ma tutti noi siamo fatti di carne e ossa... ossa e carne. È questo che ci lega. Il nostro corpo è la nostra gabbia... la nostra prigione... ''
Non era quel genere di cose che aveva schifo... no, erano ben altro.
Gli uomini ubriachi che stupravano le donne, come suo padre. Le donne che non volevano i propri figli, come sua madre.
Ecco ciò di cosa aveva schifo. Dei suoi genitori e della sua vita... di se stesso. '' Mi fai schifo Jeremy '' si ripeteva la sera davanti allo specchio.Chissà cosa gli è preso quel giorno...
Si tolse le cuffie e andò in bagno.
Chiuse la porta a chiave e si sedette sul cesso, con un elastico bloccò la circolazione del sangue... prese una lametta e se la portò al polso sinistro.
Comiciò a fare pressione... il sangue era di un rosso scuro... scuro come il colore di una ciliegia ma amaro come il caffè... fece scivolare la lametta di lato... ancora e ancora più volte.Si sdraiò a terra con la mano chiusa in un pugno sul cuore, guardava il soffitto bianco del bagno aspettando di uscire da quella prigione di carne e ossa.
Si sentì leggero e libero.