Il fuoco che mi scalda il cuore

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A calypso il fuoco era sempre piaciuto. Quando era su Ogigia era praticamente il suo unico amico. Un insieme di lingue rosse che ti ipnotizzavano con il loro movimento e ti facevano sentire un dolce tepore, fin dentro le ossa. Era una cosa cosí sfuggente, e cosí pericoloso. Era affascinante insomma.
Ma avere il fuoco dentro. Possedere questo oggetto cosí libero e selvaggio, la faceva impazzire. E il suo bellissimo ragazzo - leo valdez, come suona bene! - lo teneva dentro di se. Cosí ingiusto.
"Ehi cal tutto ok?" la sua voce riscosse i suoi pensieri, che poi erano tutti su di lui. "S-si io ehm... Stavo pensando dove posizionare il nuovo tavolo." Il ragazzo sorrise, ripensando a una divertente scena durante il loro primo incontro.
La loro officina andava a gonfie vele, leo e calypso: un nome, una certezza! Erano appena venuti a trovarli hazel e frank, dopo la luna di miele.
Ah il matrimonio, penso Calypso. Quanto le sarebbe piaciuto averne uno tutto suo. Odisseo le aveva raccontato il suo con Penelope, ma Calypso non aveva mai avuto il desiderio di sposarsi. Almeno, non fino ad ora. Non fino a Leo.
"Cal, raggio di sole, devo farti vedere una cosa." La riscosse di nuovo dai suoi pensieri. Questa volta però il semidio catturò la sua attenzione.
Prese la mano che Leo le tendeva e si lasciò trasportare dovunque il semidio volesse portarla.
Dopo tre rampe di scale e col fiatone, arrivarono sulla terrazza. Quello era il loro posto, l'unico luogo nella cittadina dove si vedevano tutte le costellazioni, Calypso le aveva insegnate a Leo.

"Quello é Orione con la sua cintura."
"Speriamo che anche quel gigante stellato non si innamori di Artemide."

Ora peró osservo il moro davanti a lui, in attesa. "Amore devo andare a innaffiare la trina di luna,che c'è?"
Leo prese un bel respiro e la guardò. Era cosí sexy con i jeans, e la bandana sporca di fuliggine le teneva su i capelli. Uno spettacolo, insomma. Ma non poteva andare a fuoco, non adesso.
"Allora Cal, ti ho portato qui per una ragione." Invocó dalla sua cintura la scatoletta che teneva li da una settiamana ormai. "Allora come iniziare... Sei la isterica più incredibile che io abbia conosciuto. Sei di una dolcezza infinita, e sono grato agli dei di cui ora non pronunceró i nomi perchè ogni giorno mi sveglio accanto a te, il tuo profumo di cannella che mi invade e il tuo sorriso solare." Ok, pensò, non piangere adesso Leo. " Gli ultimi cinque anni mi sono sentito amato come mai nella vita. Tu mi hai accesso l'anima da quando sono caduto su quell'isola. Se il ballo caraibico di cui non potrò mai fare a meno. E poi, oh dei, vogliamo parlare del tuo spezzatino?! Ok ora sto divagando. Comunque, tu sei l'unica che mi ha scelto, l'unica che mi ama nonostante tutto: i pregiudizi, i miei casini, il mio passato. E non voglio che il sole sorga di nuovo senza che io possa dire che sei mia moglie." Una lacrima rigò la guancia della ragazza ma Leo era troppo felice per farci caso. Si inginocchiò, senza pensare a i sassolini che gli entravano nella carne. "Cal, sii il mio raggio di sole. Mi vuoi sposare?"
La ragazza si portò una mano alla bocca, e le lacrime sgorgarono. Lo aveva desiderato cosí tanto e ora eccolo lí, il ricordo di un sogno che si conretizza, come quando l'odore di sidro invadeva la grotta e tu non potevi pensare ad altro che a quello. Fece un respiro profondo e saltò. "Certo che voglio sposarti, omuncolo carbonizzato." Era completa, per la prima volta dopo tremila anni.
Leo le infilò l'anello, argento con una pietra rossa sopra. Era semplice, ma il più bello che avesse mai visto. Scintillò, ammicandole sotto la luna. Si lanciò sul suo fidanzato e lo baciò, il ragazzo sentí il nodo allo stomaco allentarsi e desiderò stare cosí per sempre. Strinse più forte a se la ragazza, consapevole del fatto che ora qualcuno al mondo c'era che non lo avrebbe più lasciato.

Il fuoco che mi scalda il cuore - CaleoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora