"Guarderai in avanti, senza avere mai rimpianti, noi saremo al tuo fianco, lo sai, con orgoglio e lealtà siamo un'unica realtà e nessuno la spezzerà mai"
"Sei la figlia del demonio, meriti di morire!" la voce infantile, rotta da una risatina, arriva alle orecchie di tutti e soprattutto a quelle della diretta interessata che si gira e senza pensarci chiude la sua mano a pugno e lascia che si scontri contro la guancia di una delle sue compagne di classe.
L'ultima cosa che Nala vede prima che una maestra la prenda per un braccio e la porti in presidenza sono le treccine bionde con tanto di elastico rosa nascondere un viso arrossato e pieno di lacrime. E in quel momento Nala soffre sicuramente più di quella bambina che forse non aveva torto.
Può davvero non reputarsi un mostro dopo aver fatto ad una sua compagna ciò che i ribelli avevano fatto più di una volta a suo padre?
***
Il silenzio in macchina si potrebbe toccare tanto è denso.
I due genitori sono seduti davanti, Nala dietro legata dalla cintura. Harry è alla guida, lo sguardo dritto davanti a se, quasi non batte ciglio mentre Louis non riesce a smettere di mordicchiarsi un dito e strofinarsi il viso con una mano.
Sono increduli, tutti e due, non possono credere che la loro bambina – che poi, a undici anni chiamarla bambina forse comincia ad andarle stretto – abbia fatto una cosa del genere, non scusandosi oltretutto.
"Almeno noi possiamo sapere perché l'hai fatto?" sbotta d'un tratto Louis con il tono duro di chi ancora non ha ricevuto una spiegazione ad un grande torto.
Harry stringe più forte le mani sul volante, lo stomaco che si rigira su se stesso.
Vivono a Londra da quasi un anno e non avevano mai avuto problemi del genere con Nala.
Lei prende un respiro grande e "Mi stava prendendo in giro con i suoi amici di nuovo, papà" comincia "Mi danno dei soprannomi"
"E?" chiede Louis con gli occhi sbarrati, un tono completamente diverso nella voce adesso.
Harry accelera inconsciamente mentre le nocche quasi diventano bianche e le narici si allargano mentre lo sguardo si affila. Louis poggia una mano sulla sua coscia e con la testa indica il tachimetro, il riccio inspira e rallenta, ma le mani si stringono maggiormente.
"Non fa niente, davvero!" prova lei "Ci sono abituata, non è un problema" scrolla le spalle.
"Sei abituata a cosa esattamente?" continua Louis completamente girato verso la sua bambina, la mano destra che trema, stringe i denti.
"A sentirmi dire che dovrei morire" sputa fuori lei secca, gli occhi lucidi.
La macchina inchioda di colpo fermandosi ad un lato della strada.
Gli occhi verdi di Harry sono irriconoscibili così cerchiati di rosso e arrabbiati.
Si passa una mano tra i capelli e "Ho bisogno d'aria" dice al suo uomo slacciandosi la cintura e scendendo dalla macchina.
Louis si libera della cintura di sicurezza e con non poca difficoltà passa nei posti posteriori della macchina e "Perché te lo dicono, stellina?" chiede lui togliendole qualche ciuffo di capelli dal viso.
Lei scuote la testa e "Non te lo voglio dire" dice con le labbra tra i denti.
La mano destra di Louis ha un piccolo spasmo ma ormai lui sa nasconderlo bene per "Nala, lascia che me lo prenda io un po' di questo tormento, ok?" le dice carezzandole una guancia.
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Un'unica realtà | I Was Here Spin Off
FanfictionI due genitori sono seduti davanti, Nala dietro legata dalla cintura. Harry è alla guida, lo sguardo dritto davanti a se, quasi non batte ciglio mentre Louis non riesce a smettere di mordicchiarsi un dito e strofinarsi il viso con una mano. Sono in...