HOPLITE - Lo Spartiata

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Lo Spartiata










 Indice

CAPITOLO I – L'offerta Pag. 3

CAPITOLO II – Una vecchia amica Pag. 19














CAPITOLO I

L'offerta

Sulle rive del limpido fiume Eurota, estesa lungo la verde e fertile omonima valle ricolma di ulivi, protetta dalle alture della catena del Parnone e dalla scoscesa e imponente barriera del monte Taigeto, fino a raggiungere il verdeazzurro del mare Greco sorge la mia città, Sparta, la culla dei figli di Eracle. O almeno così si definiscono i suoi cittadini vantando una discendenza di stirpe dorica, o meglio dire soldati, cui dedicano la propria vita all'onore, al coraggio, alla guerra, alla protezione della Laconia e della sua capitale. Dopo aver attraversato i sentieri polverosi che si intersecano fitti tra i campi di grano, passato un lungo viale alberato si trovano le mura della città, e non mi riferisco a mura di pietra alte quattro o cinque metri, non parlo delle mura che la maggioranza delle città ellene e barbare possiedono, intendo le uniche vere mura che tengono alla larga il nemico, intendo mura di carne e bronzo, di scudi e lance lunghe tre metri, gli Opliti eccole le nostre mura, le uniche mura in tutta la penisola greca che nessuno abbia mai tentato di assalire, mentre loro si nascondono dietro qualche masso caduto troppo a valle come fanno i topi, perché di questo si tratta, di topi intrappolati nelle loro preziose città, codardi. Passato il muro lungo le strade battute di ciottoli si ergono diversi edifici, perlopiù case in pietra sviluppate su un unico piano, con porte e tetti in legno, niente di eccezionale, nulla a che vedere con la nostra rivale di sempre Atene, non siamo mai stati grandi architetti noi spartani. Eppure qualche edificio coglie lo sguardo, e no non si tratta delle residenze dei sovrani, i loro alloggi non differiscono in alcuna cosa da quelle di un qualsiasi cittadino se non per le panoplie decorate custodite con attenzione al loro interno. Si tratta piuttosto della spaziosa agorà situata in centro al paese, proprio vicino alla mensa comune, luogo di ritrovo del popolo, dove si innalzano colonne e statue in marmo e in pietra raffiguranti eleganti e maestosi leoni, e i più valorosi eroi lacedemoni, su tutte la più imponente, proprio accanto alla statua del nostro dio Eracle, è la statua di Agesilao I fondatore del sistema spartano e della nostra costituzione. Il campo di addestramento della città dista poco più di quattrocento metri dalla piazza principale, si possono udire le urla dei soldati e i comandi dei loro superiori senza alcun problema sostando su una qualsiasi panchina in pietra del centro città. Ricordo quando con mia madre sostavamo vicino al pozzo per riempire le brocche in terracotta d'acqua e le urla di mio padre provenienti dal campo mi spaventavano quasi fossi lì accanto a lui e fossero dirette a me, i brividi lungo la schiena erano talmente fitti da farmi scuotere la brocca costringendomi a riempirla nuovamente.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 07, 2016 ⏰

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