2

2 1 0
                                    

«Ehi tesoro, dov'eri finita?», le chiese un estraneo ragazzo, mentre allontanava il cellulare dal proprio orecchio e lo riponeva in tasca. «Ho trovato due posti liberi in fondo, andiamo!».

A quelle parole, l'uomo grasso sussultò. Tolse immediatamente la mano sudata dalla coscia della ragazza e si voltò dall'altra parte.

Lei si alzò e afferrò la mano dello sconosciuto. Era confusa e tremava ancora per lo spavento. Lui lo capì e la strinse forte.

«Tutto ok?», le mormorò in un orecchio.

Lei annuì e biascicò qualcosa che sembrava essere un grazie.

«Tranquilla ti accompagno via da qui», aggiunse.

Lei si allontanò per guardare in faccia il suo salvatore. Era un ragazzo attraente con gli occhi verdi e oro e lineamenti molto dolci, nonostante una profonda cicatrice sull'occhio destro. Lui le sorrise e lei ricambiò timidamente.

«Vieni, andiamo», disse quando il bus si fermò. La prese per mano e, facendosi largo tra la folla, la condusse fuori.

«Grazie», ripeté lei.

Lui la fissò. I suoi occhi divennero luminosi, come se brillassero. Lei lo guardò e probabilmente se ne accorse, perché chiese, «Succede a tutti?».

«Devo andare», disse allora lui. Era agitato. Avrebbe dovuto ucciderla. Farla fuori una volta per tutte. Sarebbe stata una minaccia in meno per lui e per quelli come lui. Invece l'aveva salvata e lo stava facendo di nuovo. Si voltò e tornò verso l'autobus. Sulla porta si girò e chiese, «Te la caverai?».

Lei lo guardò e sorrise, «Sì, grazie a te. Ma ora non so dove andare».

Si arrestò. Che cosa stava facendo? Voleva davvero aiutarla? Se l'avesse ignorata, ci avrebbe pensato la città: nessuno sarebbe potuto sopravvivere da sola a New York di notte.

«Vedi quel parco laggiù? Entra lì e aspetta», fece una pausa. «Tra un'ora sarò di ritorno».

«Perché lo fai? Perché mi aiuti?», chiese lei.

«Perché sono uno stupido», rispose freddamente mentre tornava verso l'autobus. Poi prese il cellulare in mano e digitò: per il tuo caso, prova a chiedere a Wanda.

E quando il mezzo di trasporto ripartì, la vide andare verso il Battery Park.

*

Nell'Upper East Side, Mr. D continuava a fissare il volto di quella ragazza stampato sulla fotografia. Definirla bella sarebbe stato come dire che l'Empire State Building fosse alto: uno stupido eufemismo insomma. Per quale motivo una così giovane donna aveva potuto sposare il Pinguino di Batman? Beh, per soldi sicuramente, ma allora perché era fuggita? Probabilmente era solo l'ennesima ragazzina viziata in cerca di attenzioni, si disse.

Pose la foto nel taschino interno della giacca, afferrò il cappotto e indossò il Borsalino. Quando lasciò il suo ufficio, il sole era già tramontato e le temperature erano sotto lo zero a New York City. Se Charlotte fosse stata per strada con quel freddo, sarebbe probabilmente morta assiderata.

Iniziò a girare in auto senza alcuna reale meta. Non sapeva nulla di quella ragazzina, né riusciva ad immaginare molti posti in cui sarebbe potuta scappare. La città di New York era grande, questo sì, ma non abbastanza per un avvenente senatore. Com'era possibile che sua moglie fosse riuscita a fuggire a lui e alle sue guardie del corpo senza che nessuno l'avesse vista? Mentre era assorto nei suoi pensieri, sentì il cellulare vibrare e vide che James gli aveva appena inviato un messaggio.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 12, 2015 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Wildest Dreams-Alla fine del giornoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora