Secondo capitolo

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Mi avvicino rapidamente alla finestra, aspettandomi quella gran bomba sexy di Jeff. Invece no. Mi ritrovo Samanthoh, il mio ex. Un brivido di rabbia mi percorre il corpo, ero stata chiara. L'ultima volta che ci siamo visti, gli avevo detto che finché non fosse diventato una Creepypasta, famosa come Jeff l'avrei lasciato perdere. Non mi merita se non é un pazzo omicida. Non ho chiesto molto mi sembra, solo che diventasse un killer psicopatico! Se ami qualcuno fai di tutto! Lui si è presentato a me, con i suoi capelli biondi perfetti e bellissimi, i suoi zigomi da Ken di Barbie senza cicatrici, e il suo fisico da calciatore. Che orrore! Se mi rimetto insieme a lui la gente crederà che non abbia nulla di speciale. Che siamo una normale coppia di fighissimi liceali! Samanthoh é troppo normale per me. Le lacrime, iniziano, senza ragione apparente, a scendermi in viso, mentre inizio a tremare. Mi domando che cacchio sta succedendo mi ricordo della scuola, mi alzo lentamente, e mi dirigo in cucina dove zia Sally sta preparando la colazione in compagnia dell'idraulico Mario in mutande.
<<Yahoo, Mamma Mia!>> dice l'uomo.
<<Lily, buongiorno! Ti ho preparato la colazione.>> si rivolge a me, Sally, con fare gentile.
<<Buo-Buongiorno...>> dico con un attacco di ansia sociale casuale.
<<Tesoro tutto bene?>>
<<S...si...>>
<<Nintendo!>>
Interrompe Mario in modo invadente. Capisco che non riuscirò mai a mangiare qualcosa, dato che il disturbo sociale autodiagnosticato (e scoperto ieri sera online) mi annoda lo stomaco, balbetto che non voglio nulla, ed esco di casa tremando come un barbone sotto la pioggia gelida.
Samanthoh é ancora lì, davanti al cancello e mi fissa con insistenza. Sento la rabbia salire, e miracolosamente guarisco dal disturbo che mi affliggeva.
<<Samanthoh! Che cazzo ci fai qui? Non stiamo più insieme! Inoltre non sei ancora Samanthoh The Killer, quindi risparmia il tuo tempo!>> gli grido in faccia mentre lui rimane di sasso.
<<M-Ma... Verament...>>
<<Sta zitto! Sai benissimo che io voglio stare con Jeff The Killer quindi smettila di cercare di farmi cambiare idea! io sono sua>>
<<Io ero qui pe...>>
<<Non mi interessa! Vattene!>>
Gli urlo non facendolo parlare. Mi sento potente!
<<Idiota, ero qui per i compiti di ieri, Miky mi ha detto che li distribuisci tu agli assenti. Sinceramente curati!>> detto questo mi guarda con odio. Mi ha chiamato idiota... che stronzo. Come ha potuto? Come? Inizio a piangere e a fuggire via, ma non vedendoci nulla mi dirigo (ovviamente) nel bosco ai margini di Los Angeles, dietro casa mia (?). Quando riapro gli occhi non so dove sono, vedo solo alberi. Alberi. Alberi. Ah, si e anche alberi. una nebbia gelida Inizia a salire, nonostante siamo il California, e sia possibile come la chiesa che abbraccia l'isis. <<Aiuto...>> grido con eccitazione. Il mio momento sta arrivando! Lo sento Jeff é qui. Mi volto scorgendo una figura tra gli alberi.

Una bellissima storia tra Jeff the killer e una tizia senza personalitàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora