Capitolo 1.

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Nel X distretto di Los Angeles, tutti gli agenti sono indaffarati a risolvere casi di omicidi o rapine.

Tutti tranne uno.

L'agente Alexis Thomson, invece, è impegnata, oramai da mesi, a cercare di scoprire l'identità di quello che loro chiamano "Robin Hood".

Non è un fuggitivo, ne un malvivente. E' un personaggio misterioso, però fa del bene.

"Pensa Alexis, pensa" continua a ripetersi lei, camminando senza sosta per tutto l'ufficio, massaggiandosi le tempie.

Decine di identikit, tutti uguali, ricoprono le pareti di quell'ufficio, e raffigurano sempre lo stesso ragazzo mascherato, con addosso anche un lungo mantello nero.

L'unica cosa che viene sempre accentuata in questi disegni, sono i suoi occhi. Due occhi verdi, come smeraldi, che catturano l'attenzione di ogni persona che lo incontra.

Ma l' agente Thomson, non sta cercando di scoprire la sua identità per rinchiuderlo in una minuscola cella. Lo sta cercando, per potergli conferire un riconoscimento, per ciò che fa.

"C'è stato l'ennesimo furto e, indovina un po', il nostro Robin Hood è arrivato prima di noi, un'altra volta" afferma Clark Robinson, commissario del distretto, irrompendo nell'ufficio dell'agente Thomson, facendole distogliere l'attenzione dai ritratti del misterioso ragazzo.

"Bene, andiamo" e, dopo aver presola sua giacca, l'agente Thomson raggiunge il suo capo.

In meno di un quarto d'ora raggiungono il posto in cui era stata sventata la rapina, trovando anche questa volta, i rapinatori legati tra di loro, con una corda.

I vari agenti iniziano ad esaminare se, nella gioielleria ci sono tracce, oltre che quelle dei due ladri. Spargono una polvere per rilevare le impronte, sui vetri, ma per loro sfortuna, non ci sono tracce. Tranne che per un biglietto, situato sopra la sacca con la refurtiva.

"Agente Thomson, i miei colleghi hanno ritrovato questo, insieme alla refurtiva"

Lei, prende tra le mani quel biglietto, accuratamente piegato a metà, consegnatole dall'agente Cohen, e lo apre.

"E anche questa volta, giustizia è stata fatta.x" è il contenuto del biglietto. Come ogni volta.

"Ti troverò" sussurrò a se stessa. "Forza, portateli in commisssariato."

L'agente Thomson, nel tragitto per tornare al distretto, continua a domandarsi, senza darsi pace, su come lui riesca sempre a sapere dove e quando avvengono i furti.

Il biglietto, ora si trova in una bustina trasparente, tra le mani di Alexis. Continua ad osservarlo, esaminando attentamente la scrittura.

Pensa che lui abbia una bella scrittura, in fin dei conti, e che tramite un'analisi di essa, potrebbe anche scoprire di chi si tratta.

Ma essendoci così tante persone che hanno una calligrafia simile, sarebbe come cercare un ago in un pagliaio, quindi, si ritrova a dover scartare quell'opzione, immediatamente.

Tornati al distretto, il commissario Robinson lascia all'agente Thomson, l'incarico di interrogare i due.

Si siede di fronte a loro, puntando una luce accecante, sulle loro facce.

"Non vi chiederò nulla sulla rapina, anche perchè sappiamo entrambi che non potreste mentire, dato che siete stati colti in flagranza di reato. Cosa avete da dire, invece, su Robin Hood?"

"Era mascherato, ed era abbastanza buio. Non si vedeva granchè" dice uno dei due, continuando a guardarsi intorno, nella piccola stanza.

"Però, con la luce della luna che filtrava dalle vetrine, abbiamo visto gli occhi. Erano verdi, e poi, i capelli" dice anche l'altro, indugiando per un momento.

"Com'erano i suoi capelli?" li sprona. Potrebbe avere un elemento in più, anche se insignificante, da aggiungere all'identikit.

"Erano ricci, di media lunghezza."

"Sapreste fare un identikit?"

Annuiscono,così Alexis, con un solo cenno della testa, rivolto al vetro scuro sulla parete al centro, fa in modo che la sua collega, Sally, entri all'interno della piccola stanza.

Alexis osserva attentamente Sally, che sta disegnando ancora una volta questo ragazzo. Gli occhi, come ogni volta, sono disegnati con cura. Un verde intenso, e in più, capelli ricci vengono aggiunti al ritratto di questo, se così si può chiamare, giustiziere della notte.

"Bene, portateli via"

Gli agenti portano fuori i due rapinatori, mentre Alexis prende tra le mani l'ennesimo ritratto, portandolo con se e attaccando anch'esso, alla parete del suo ufficio.

Tira fuori dalla tasca posteriore dei suoi jeans, la busta con dentro il biglietto, attaccando anch'esso alla parete, oramai stracolma di fogli.

"Sei una sfida, ma io vincerò, caro Robin Hood"

L'agente Thomson si siede alla sua scrivania, entrando in Internet, digitando sempre lo stesso nome nel motore di ricerca.

Migliaia di articoli parlano di lui. Di questo eroe misterioso, che aiuta i cittadini, insieme alla polizia, ad avere una vita più sicura.

"Se solo ti rivelassi, sarebbe tutto più facile. E chi lo sa, potresti avere un posto qua in commissariato."

Oramai, si ritrovava a parlare con la parete piena di disegni, quasi ogni giorno, come se lui  in qualche modo potesse sentirla.

"Ma tu preferisci fare l'eroe misterioso ah?"

L'agente Thomson inizia a ridere, capendo che forse, l'unica cosa che le rimane da fare è tornarsene a casa e farsi una bella dormita. E'stanca e, parlare con dei fogli non è una cosa normale.

"Clark, io me ne vado a casa. Se sto qui ancora due minuti, impazzisco. A domani" e con un cenno della testa, saluta i suoi colleghi, per tornarsene a casa, dove un letto comodo la aspetta.

Casa sua non dista molto dal distretto. Di solito ci impiega dieci minuti, a piedi e, quando finalmente raggiunge la porta di casa sua, estrae le chiavi dalla borsa ed entra.

Senza nemmeno cambiarsi, si butta sul letto e cade in un sonno profondo dove, un ragazzo mascherato dagli occhi verdi e capelli ricci, occupai suoi sogni, da ormai troppo tempo.

Eccomi qua col primo capitolo! c:
Sicuramente non sará un granchè, lo so, ma è un genere nuovo per me e devo prenderci un pochino la mano.
Aaaaaanyway, spero vi piaccia e, so che è corto ma, era una specie di introduzione alla storia (se cosi possiamo chiamarlo)
Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate, davvero.
Quindi, lasciate tanti commentini qui sotto e, anche delle stelline.
Tutto l'amore come sempre.x
Sara♡




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