Lui lo sapeva

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La guardava da lontano mentre giocava con le bambole, lo sapeva, primo o poi avrebbe giocato con lei. Lo sapeva già dalla prima volta che l'aveva incontrata in quel parco. Lo sapeva già da quando l'aveva aiutata a rialzarsi dopo essere caduta dall'altalena. Lo sapeva e basta.

E ora era da più di un anno che non aveva neanche il coraggio di chiederle se voleva giocare... Sembrava quasi un stalker tra un po'. Almeno sapeva come si chiamava, si erano presentati quella volta che l'aveva aiutata. "Chi sa sei si ricorda il mio di nome", pensava spesso tra se e se.

Il tempo passava, gli anni volavano, ma lui continuava a pensarla, a guardarla, a osservarla, a desiderare di poterci anche solo parlare. La notte la sognava. Sognava quel volto, quella voce, quelle mani che aveva toccato una sola volta, ma che gli erano piaciute subito. Sognava quei suoi occhi in cui perdersi, quei capelli perennemente lisci. Sognava di poterci parlare. Sognava di poter solo dire il suo nome..."Marina" pensava "che nome particolare, quasi quanto il suo sorriso".



La vita che si capovolge || St3pnyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora