Incipit

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 Anno 1784 – Saint-Malo (Francia)


Riverso sul bancone dell'ultima locanda di Saint-Malo, dove ancoragli facevano credito, divertiva con la sua lenta agonia, stillatadall'alcool e innumerevoli brindisi alla vita. Arrivava a stento aitrent'anni e non conosceva più né dignità né limiti; vivevaallo sbando, solo nelle notti buie e volteggianti o nei giorniaccecanti e insostenibili. Respirava faticosamente, esisteva per unagrazia divina senza senso, serviva a poco nel mondo che scrutava conespressione ferina: il sorriso inclinato e triste, capace di incutereun profondo disagio. Era allettante guardarlo mentre scivolava neldelirio accasciandosi, come una bandiera senza vento, vinto da sestesso. Nessuno poteva salvarlo, la sua indifferenza allontanava,detestava gli sguardi che lo fissavano impietositi o le pie paroleche gli davano Dio come unico impalpabile appiglio. Non rammentavapiù i desideri di una volta, ma li riassaporò tutti una sera, percaso, senza che potesse prevederlo o che il destino si degnasse diavvertirlo. Capì in un attimo di avere un solo sogno che gli sipresentò davanti in carne e ossa, luminoso come una stella, simile aun angelo, pesante nella caduta che lo affiancò a lui. Lo videbattere l'esile mano sul legno tarlato e guardare l'oste,sorridere magnifico, chiedere qualcosa di forte, contro qualsiasiregola: un diamante tra le pietre di quel locale malfamato.

Era una giovane donna elegante, vestita preziosamente, pallida eprofumata, con grandi occhi neri e lunghi capelli corvini. La osservòtacito, percorrendo ogni centimetro del corpo serrato in un abitoblu, privo di scollatura. Aveva uno strano respiro, a scatti, chealzava e abbassava il florido seno nascosto; la sottile vita leconferiva un aspetto regale e le lunghe unghie la facevano sembrareun gatto pericoloso. Indugiò sulle labbra rosse e notò i bianchidenti perfetti. L'oste versò del rum in un minuscolo bicchiere elei lo ingurgitò senza grazia. Vederla bere, con lo sguardo atremare per un arcano dolore, gli fece male. La donna chiese diessere servita ancora e lui, inaspettatamente, appoggiò la manoruvida sul suo polso candido. Lei trasalì, accorgendosi finalmentedella sua presenza: gli occhi ebbero un fremito, come se si fossesegretamente spaventata. L'uomo non le disse nulla, si limitò ascuotere il capo con un vago sorriso implorante. Poi, veloce,ritrasse la mano dal polso che aveva sentito caldo e morbido; dalquale, senza volerlo, aveva tratto un innocente piacere. Lasconosciuta non fece la stessa cosa e, priva d'enfasi, placatadallo stupore, continuò a osservarlo.

Non ne percepì la pietà, si accorse di non divertirla con ilproprio lieve vacillare. L'oste versò altro rum e lei con un gestolo rifiutò, seguendo il consiglio appena ricevuto. Lo sconosciuto neapprofittò, afferrando il bicchiere con avidità. Questa volta fu laragazza a fermarlo, con una sola occhiata che si fece accusatoria. Inlei era svanito il dolore, una strana luce si era accesa inquell'essere ultraterreno.

«Non vedete che è ubriaco?» disse al padrone della locandaottenendo solo una grassa risata.

«Dovreste capire quando è il caso di aiutare un incosciente» glirecriminò decisa.

«Io sono qui per guadagnare e, oltretutto, lui non mi paga! Non sonouno di quei preti perditempo che crede di salvare il mondo! Voi nonlo conoscete, siete giunta dal vostro paradiso a sputar sentenzesull'inferno di questo disgraziato!» la accusò allusorio. Leiebbe un gesto di stizza e posò sul banco una moneta. Non dissealtro, se ne andò coraggiosamente: attraversare quel posto di bassalega richiedeva molto nervo per una donna altolocata! L'ubriaco laseguì con lo sguardo offuscato, mentre scompariva per sempre, poivolse l'attenzione al bicchiere rimastogli davanti. Lo vuotò in unfiato, portandosi il capo sulle braccia incrociate, nell'attesa deldolce effetto dell'oblio. Si addormentò e fu gettato sulla strada,nel fango della notte, nel male della solitudine che gli era rimasta.Al sorgere del sole aprì gli occhi arrossati e sentì la testapulsare come sempre, però stranamente non pensò a bere e si chiese,dopo tanto tempo, cosa avrebbe potuto fare, come si sarebbe potutosalvare. Dimenticò quella donna, forse non la ricordò neppure perun attimo, e si rialzò barcollante, con il fuoco nelle vene, con ilsangue nello sguardo.


IL VELENO DEL CUORE (romanzo edito in Amazon)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora