Capitolo 1: MY NAME IS ICEBLOOD

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Hello! My name is IceBlood (ok! Continuo in italiano!), e voglio raccontarvi una storia. Non una storia qualsiasi. La mia storia! Quindi.... se volete, leggete:

Ero chiusa in una gabbietta, con i miei fratelli (che non stavano fermi). La gabbietta venne posata. La porticina si aprì. Due bambini, una ragazzina e un ragazzino, arrivarono di corsa, ci presero e ci abbracciarono <Quanto sono carini!!> urlarono i bambini. La bambina mi fissò per un po e poi disse:

<Ti voglio chiamare Ruby!>. Il bambino guardava i miei fratelli <E voi due sarete Play e Funky!!> mai sentito nomi più ridicoli. Poi, con gentilezza, ci misero a terra. Gli umani grandi (bella definizione, no?) Presero dalla macchina una gatta nera dagli occhi verdi: mia madre. <Ossidiana! Ossidiana! Ci sei mancata!!!> dissero i bambini, accarezzando la mia mamma.

*due mesi dopo*
Iniziò tutto quella mattina....

Io e i miei fratelli, Funky e Play, stavamo giocando in giardino sotto il controllo di Ossidiana, nostra madre. Ad un certo punto mamma se ne andò, non so perché.... se ne andò e basta. Io continuavo a inseguire Funky e Play, il primo salì sulla staccionata e il secondo si mise vicino a me.

<Dov'è la mamma?> mi chiese Funky dalla staccionata. Aveva sempre quello sguardo innocente e mi piaceva guardare i suoi occhi verdi smeraldo.

<Vado a cercarla!> dissi e poi corsi verso la casa. Entrai dalla porta (che, come sempre, era aperta), percorsi il corridoio e mi fermai davanti al salotto. I miei padroni stavano parlando di qualcosa. Ma di cosa? Non capivo, ma non mi interessava. Poi la vidi, era seduta davanti a me con le lacrime agli occhi. Perché piangeva?

<Mamma?> al mio miagolio si girò, con la zampa si asciugò le lacrime, poi mi prese alla collottola e mi portò fuori. Funky e Play stavano dando la caccia a una farfalla, quando ci videro si fermarono.

<Eccoti! Ma dove eri?> disse avvicinandosi Play.

<Piccoli miei, devo dirvi una cosa....> una lacrima le bagnò la guancia. I suoi occhi verdi brillavano. Io e Funky ci guardammo incuriositi.

<Cosa c'è mamma?> la invitai a continuare. Stava per parlare, quando i padroni uscirono. I bambini ci accarezzarono, poi il padre prese me e i miei fratelli. Mi ricordo che Ossidiana si agrappò con gli artigli alla gamba del padrone, cercò di fare di tutto per farci mettere giù. Ma tutto ciò che ricevette fu un calcio alla pancia, che la spedì lontana.

<Mamma! Mamma, stai bene?!> gli urlai. Lei si alzò a fatica, un rivolo di sangue le uscì dalla bocca. Ma perché l'aveva fatto?!?! Perché?! Poi lei disse: <Vi v-voglio bene, p-piccoli m-miei...>

<Mamma! Dove stiamo andando?!> le chiese Play con gli occhi pieni di lacrime. Il padrone ci mise in macchina, poi accese il motore e partì.

***
La macchina si fermò. Eravamo in città. Il padrone scese, ci prese e ci mise davanti a una.... una.... come si chiamano? Ah, si! Una macelleria. Salì di nuovo sull'auto e partì, lasciandoci lì. Funky cercò di raggiungere la macchina ma senza risultati. Tornò indietro e si buttò a terra. Le persone passavano davanti a noi, ci guardavano e poi proseguivano per le loro strade. Il rombare dei motori, l'odore dei gas di scarico, le voci... tutto mi dava fastidio! Tutto! Dove eravamo? Perché c'eravamo? Capì subito che il padrone non sarebbe tornato.

<Voglio la mamma! Voglio la nostra casa! Ho fame! Sono stanco! E non mi piace questo posto!> urlò Play. Funky mi guardò con tristezza, ora in quello sguardo non c'era più innocenza ma solo rabbia e dolore.

<Non ti lamentare... potrebbe andare peggio> dissi sorridendo <Potrebbe piovere!> cercai di essere positiva anche se non c'è n'era motivo. Loro risero leggermente. Quella battuta non avrebbe aiutato, ma amavo vederli ridere! Erano così dolci... i miei adorati fratelli....

<Restare qui non ci aiuterà! Andiamo a cercare.... a cercare...> Funky fece una pausa di un paio di secondi <Bhe qualcosa!> rise, un po imbarazzato. Io e Play ridemmo.

Mi feci più seria <Hai ragione! Andiamo!> Play non sembrava felice, ma in fondo chi lo sarebbe stato in quella situazione? Comunque ci mettemo in marcia. La città era grande, troppo per dei micini come noi. I semafori, gli incroci, le macchine, i cani (sopratutto i cani) erano troppi pericoli! Ma piano piano, sempre a l'erta arrivammo in un posto sicuro: il parco. Le risate dei bambini che giocavano mi piacevano. Mi piacciono tuttora. Vedere quelle dolci creature felici mi rendeva più buona (Fino ad un certo punto).

<Perché siamo qui?> chiese Play preoccupato. Era sempre preoccupato, anche quando giocava. Il vento fresco mi spettinava il pelo, ma non mi interessava... cercavo solo una risposta da dare a Play.

<Preferisci vagare senza meta?> chiese Funky salvandomi dalla mia risposta senza senso (come d'altronde lo erano sempre). Mi aveva sempre salvata e continuava a farlo. Gli volevo bene.

<Ehi! Guardate!> dissi indicando una gatta dal manto bianco latte. Aveva gli occhi azzurri, era una gatta molto bella. Si fermò davanti a noi, e disse: <Dei cuccioli? Che ci fate qui? Vi siete persi? Dov'è la vostra mamma? Come vi chiamate?> non avevo mai sentito nessuno fare tante domande in così poco tempo.

<Vacci piano! Una domanda alla volta!> disse sfacciato Funky. La gatta lo guardò sorridendo. Sembrava simpatica.

<Hai ragione. Scusate. Io sono RainClaw, medico dello DropClan. Sono qui per cercare delle erbe (ma non credo vi interessi). Voi chi siete, piccoli?> chiese con dolcezza RainClaw.

<Io sono Ruby, lui Funky e lui Play. Piacere RainClaw!> dissi subito. Play si stava nascondendo dietro di me, forse aveva paura. Non era un tipo che si fidava così facilmente, insomma il solito fifone. Funky, invece, cercava l'avventura, in poche parole si cacciava sempre nei guai. E io? Io era quella attenta, ovvero la guida. I miei fratelli si fidavano sempre di me, e io di loro.

<DropClan?> Play saltò davanti a me, non sembrava più tanto spaventato.

<Si, è uno dei Clan che vivono nella città o nella foresta. Si dividono in TrueClan e in FolseClan> spiegò RainClaw. Passò una zampa sulla piccola testa di Funky. <E tu? Non dici niente?> chiese.

<Voglio vedere il DropClan! Posso?> RainClaw lo guardò sorridendo, poi rispose <Oh! Ma certo che puoi! Non potrei mai lasciare tre cuccioli soli e indifesi> poi prese me e Play per la collottola, <Venite con me>. Iniziò a camminare, ma quando si accorse che Funky non la stava seguendo si fermò. <Vieni piccolo. Questo non è posto per te> cercò di convincerlo. Funky scosse la testa.

<Non posso. Quando la mamma tornerà non mi troverà> disse sorridendo. Io lo guardai tristemente. Ma non capiva che nessuno sarebbe tornato a prenderci?!

Play aveva gli occhi pieni di lacrime, cercò di parlare ma non sì capì molto <F-Funky.... la mamma... n-non tornerà..... mai più>

<E invece tornerà! Deve tornare.... per noi> cercò di auto convincersi.

<Funky! La mamma non tornerà!> urlare quelle parole mi spezzò il cuore, ma era l'unica cosa che riuscivo a dire. La verità. La sola e unica verità. Vidi le lacrime scendere dai suoi bellissimi occhi, anch'io volevo piangere ma non potevo.. dovevo essere forte.

<Funky... vieni...> lo supplicò Play. Funky annuì e con passo incerto seguì RainClaw.

*Nota dell'autrice*

Ciao!!!! Spero che come primo capitolo vi piaccia.
Mi scuso per gli eventuali errori.
Mi raccomando, votate e commentate ;-) (se vi va).
Continuate a seguire la storia!!!

Un saluto dalla vostra:

SCOURGE7112 ♥

The Rise of the IceClanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora