Ebbe inizio cosí .

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Le sei del mattino.
Suonava la sveglia,vibrava il cellulare e io ancora nel mio caldo letto.
Con un piccolo cenno,riuscì a prendere la sveglia; mi accorsi essere già troppo tardi,la campanella sarebbe suonata alle 7:45,non potevo arrivare in ritardo proprio il primo giorno di scuola; non potevo.
Mi alzai di fretta e furia,andai in bagno,lavata,vestita e truccata.
Scesi di casa , le 7;10, fortunatamente in orario mi diressi alla mia fermata .
Parliamoci chiaro ,non adoro che le persone di prima mattina mi debbano parlare,quindi indosso perennemente le mie amate cuffie,così nessuno,o per lo meno,quasi nessuno mi mi avrebbe rivolto la parola.
Ma tornando a noi, arrivato il pullman,in orario come sempre,salí , diedi il biglietto e  mi sedetti di fianco ad un finestrino,uno dell'ultima fila,ma vabbe dettagli.
Tutto come al solito.
Io. La  mia monotonia e le mie amate cuffie.
Ma quel giorno fu diverso.
Non passarono più di 10m che un ragazzo si sedette accanto a me. Devo ammettere che non mi dette per niente fastidio ciò,a dirla tutta era anche molto carino,ma io da solita 'menefreghista' continuai a fissare quel cielo grigio ovunque con la musica a tutto volume.
Mi fissava. Mi guardava.
Ma io indifferente.
Continuammo così per altri 15m,sin quando prese un pezzo di carta e con una penna verde,sopra scrisse 'ma lo sai che io amo le persone così autoritarie?'. Lessi.
Preferí non rispondere inizialmente, ma dopo manciate di secondi,gli tolsi la penna dalla mano e scrissi 'autoritaria io? Tutti uguali siete.'.
Lui lesse subito,e con un sorriso tremendo mise a tacere il tutto.
Il pullman si fermò,scesi,era la mia fermata e come solito fare,andai in aula prima dello squillo della campanella,l'asciai il mio zaino per terra e mi sedetti. Aspettai un cinque minuti,non di piú,che sentì lo starnazzare dei compagni di classe .
Potevo ufficialmente dire che un anno scolastico stava per iniziare.
Prima ora : greco.
entrato il professore tutti in piedi, con ardua riverenza,ci sedemmo e subito chiese 'prendete il diario veloci ',aprì la tasca anteriore del mio zaino,e mi accorsi che al suo interno vi si trovava un fogliettino bianco,a me sconosciuto fino a quel momento. Lo presi,lo aprì e notai che sopra vi era inciso un numero telefonico con inchiostro verde.
Feci subito riferimenti al tizio del pullman,così,presi il numero e lo salvai in rubrica come 'penna verde'.

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