L'ora di matematica mi è sembrata un'eternità.
Finalmente era finita la scuola e potevo ritornare a casa dove avrei passato il resto della mia giornata.
Ecco il tram.
Salgo e inizio ad ascoltare la musica dal mio ipod.
La musica mi tranquillizza, è come se mi portasse in un mondo parallelo dove non esistono problemi e questo mi piace molto perché non mi fa pensare ancora a Tess.
Quando sono sul tram, oltre ad immergermi nella musica, mi piace osservare le persone che mi circondano.
Oggi per esempio c'è una strana signora mi sembra persa, mi sembra come se anche lei non fosse nel posto giusto proprio come me, come se volesse essere in un posto diverso da questo. È affascinante come le persone si riescono a capire con un solo sguardo. Come se uno sguardo bastasse per conoscersi anche nei minimi dettagli.
Strana come cosa vero?
Sono arrivata a casa, come sempre l'unica persona che c'è ad aspettarmi e mio fratello.
Il fatto che papà sia in prigione e la mamma in un ospedale psichiatrico non sembra abbia influito sulla vita di mio fratello.
Non perché non gli importi dei suoi genitori, ma perché a lui piace vivere giorno per giorno come se fosse l'ultimo e quindi non si preoccupa di quello che gli accade intorno.
Lo stimo per questo, davvero, ma io non riesco a vivere come lui.
"Sono a casa!" dico.
"Ciao Emily. Com'era la scuola?"
Lui ha finito la scuola 1 anno fa mentre io devo fare ancora 2 anni. Ha deciso di non frequentare l'università per diventare un cantante. È abbastanza bravo, sul serio!
"Non cosí male. Vado in camera!"
"Fa' come vuoi!"
Mi chiudo in camera mia come faccio tutti i giorni pronta per passare un altro pomeriggio a piangere e ad ascoltare la musica. Solo che quando entro sul mio letto c'è una lettera. Arriva dalla prigione dove è rinchiuso mio padre. Chiamo mio fratello. Lui corre in camera mia e con il fiatone mi chiede:
"Perché diavolo mi hai chiamato così!? Pensavo fosse successo qualcosa!!"
Io indicando la lettera dico: "É di papà."
A quel punto mi dice: "E cosa aspetti? Che si apra da sola? Aprila!"
Faccio per aprirla quando qualcosa mi frena.
La paura.
