1. maybe

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⚠️ ATTENZIONE PREMESSA: Questa è una storia che ho iniziato a scrivere nel 2015/2016 e che ora nel 2018 sto cercando di prenderla in mano perché non volevo perderla del tutto. Sono cresciuta, sono passati anni e certi ragionamenti che facevo prima ora non faccio più. Così ho deciso di correggere quasi tutto il testo, cambiando quasi completamente la forma di scrittura, sperando di averla migliorata almeno un po'. Quindi riscriverò ogni capitolo e ci sarà qualche variazione di nomi di personaggi secondari ed alcune piccole variazioni degli eventi, ma la storia rimane sempre la stessa. Aggiungerò più pensieri, più descrizioni e toglierò parti inutili e soprattutto "trash", cercando di debellarlo completamente ("ma la storia è già trash di suo" e lo so, ma la voglio scritta così lol, voglio finire il lavoro della me trash del 2016).
Detto ciò spero di fare un bel lavoro di editing e di migliorare questa storia e farla uscire come ho sempre voluto, facendo capire la storia di Hana e Taehyung e quello che vivono.
Buona lettura e per chi l'avesse già letta buona rilettura.

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Quando lasciai la città stavo ascoltando Run degli Epik High, una canzone che mi faceva distrarre dai pensieri contorti e disturbanti che mi tormentavano da parecchi giorni. Avevo bisogno di dormire, che quella notte non avevo chiuso occhio e non è che in quel momento ne avessi voglia, ma avevo un gran mal di testa: un sonno che mi portavo dietro da due settimane, da quando Hyuna, la mia assistente sociale, mi aveva detto che sarei partita e che tutto sarebbe cambiato. Avevo diciassette anni e avevo paura delle scelte che si apportavano alla mia vita. Non che avessi una strana paura dei cambiamenti ma questo, quando lo venni sapere, mi fece mancare il respiro. Non me l'aspettavo, nonostante Hyuna me lo continuasse a ripetere da anni, che un giorno molto vicino mi avrebbe portata via da lì. Non mi sarei mai aspettava che sarebbe successo davvero. Mi disse che sarei andata a Seoul. Non avendo nessun parente a disposizione per un trasferimento di tempo indeterminato sarei andata da dei vecchi amici di mia madre. Li incontrai un paio di volte da bambina, andavamo in montagna assieme nei week-end in estate con mia madre, ma di quei momenti non ricordavo quasi nulla se non qualche risata e il sole tra i rami. Avevo una certa particolarità nel dimenticare le cose.

Non so se mi sarebbe mancata la Periferia.
La chiamavamo così tra di noi, le persone esterne ci riconoscevano per quelli della Periferia. Ce lo avevamo affibbiato dalla nascita come un tatuaggio quel nome. Lì io c'ero cresciuta, l'avevo vissuta fino a fondo quella maledetta cittadina. Ci avevo lasciato la rabbia di una generazione senza futuro, dove l'unica cosa per sentirti realizzato sembrava fare delle prove di coraggio, fumarti qualche canna o farti di qualcosa di più pesante, entrare in giri dove non uscivi più, bruciare i negozi di chi non ti rispettava. Noi ragazzi eravamo la tipica gioventù bruciata, con le bombolette nello zaino e la voglia di spaccare il tutto, di spaccare il mondo e quella società che ci sopprimeva, soprattutto le persone che provenivano dalla strada. Ci avevo lasciato i silenzi, i pianti isterici, le urla, la mente e il sangue. La mia situazione alla Periferia non era delle migliori, neanche quando venni presa in caso da Hyuna. A volte mi sentivo intrappolata da quella vita, che avrei dovuto tenerla attorno a me per sempre, che mi avrebbe strangolato ogni giorno, sempre di più, come un filo spinato, che il nome di quella città l'avrei sempre portato con me. Non rinnegavo ciò che ero, non potevo farlo, ciò a cui stavo diventando, che il nero di quella città mi stava ricoprendo, che mi stavo lasciando trascinare.
Poi un giorno capii, che non potevo lasciarmi annegare da quel catrame, così mi ripetevo ogni giorno come motivazione che me ne sarei andata da quello schifo, convinta che la mia partenza fosse imminente. Poi successe davvero.

Hyuna quella mattina guidava tranquilla in autostrada. A volte schiudevo gli occhi e scrutavo fuori dal finestrino e ammiravo l'orizzonte pulito, già così diverso dal grigiore che aleggiava alla Periferia. L'alba stava salendo con i suoi colori tenui. La riga rossa dell'orizzonte che si sfumava lievemente all'arancione, sembrò consolarmi.
Sentii Hyuna singhiozzare.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 25, 2021 ⏰

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