Energia a carbone

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Oggigiorno stiamo assistendo ad un continuo evolversi di nuove tecnologie ed innovazioni ed al contempo progettiamo un futuro ancor più avveniristico ed avanzato dove la scienza e le sue scoperte potranno aiutare ed agevolare le nostre vite. Anche nel settore medico troviamo rosee aspettative per il futuro in quanto le numerose ricerche messe in atto dagli studiosi sul corpo umano e su nuovi medicinali riferiscono che nei paesi sviluppati l'età media della vita è in costante crescita.

Ma purtroppo questi fattori positivi non si riscontrano nel settore energetico che anzi risulta per certi aspetti poco innovativo. Fino ad oggi infatti gli sforzi compiuti dall'uomo in questo ambito non hanno prodotto alcuna soluzione al grave problema dell'impatto ambientale ed i dati raccolti lo stanno a dimostrare. Nello scorso anno le emissioni di anidride carbonica provenienti dal solo carbone sono state pari a 13.9 miliardi di tonnellate e le ricerche riferiscono che anche nei prossimi anni il dato si manterrà su livelli critici.

Nonostante dunque ci troviamo nel XXI secolo la nostra società è sempre più vincolata ai combustibili fossili, ed anche a causa di motivazioni economiche, non sembra intenzionata a cambiare strada: il ridotto costo di carbone e petrolio ha riportato l'attenzione generale su tali risorse tanto da comportare un ingente aumento dei consumi nell'ultimo periodo. Tutto ciò a discapito del clima e del riscaldamento globale: le stime riferiscono che dal 1997 ad oggi abbiamo scaricato nell'atmosfera qualcosa come 145 miliardi di tonnellate di CO2 tra i quali prevalgono soprattutto le emissioni per l'utilizzo di materiali fossili, per il reperimento dei quali, fra l'altro, si procede alla sconsiderata deforestazione di intere aree. Tra di esse spiccano le emissioni per la combustione del carbone che rimane la risorsa più inquinante: esso ancora oggi rappresenta la principale fonte di energia sia per i paesi in via di sviluppo, che, purtroppo, per quelli avanzati.

Un esempio significativo è rappresentato dalla Cina, un paese in piena crescita economica e dove il minerale è visto come il combustibile del futuro prossimo (è infatti già avviata la costruzioni di diversi siti nucleari disponibili a partire dal 2022); avendo ingenti disponibilità di carbone, il settore energetico cinese vi ha investito molto senza però tener conto dei problemi climatici ed i molti moniti lanciati dagli altri paesi. Soltanto in un secondo momento la Cina ha potuto constatare i risultati catastrofici di tale scelta azzardata: la qualità dell'aria delle città era ormai pessima e pericolosa per la salute dal momento che problemi respiratori si erano diffusi tra la popolazione e nella capitale, Pechino, gli abitanti non potevano uscire di casa essendo l'aria divenuta irrespirabile, densa e carica di anidride carbonica. Anche in Europa ed in particolar modo nel nostro Paese abbiamo potuto constatare la pericolosità delle centrali a carbone dal momento che nella nostra penisola sono attive ben 13 centrali termoelettriche che forniscono il 13.7% del mix energetico nazionale.

Avendo deciso di porre fine al Progetto Nucleare e non avendo nel frattempo selezionato una strategia energetica alternativa, l'Italia dal 1987 ha preferito passare alle risorse fossili per cercare di sopperire alla crescente domanda di energia. Anche in questo caso il Governo non aveva riflettuto a sufficienza sui rischi ambientali e sul pericolo relativo alla salute della popolazione tanto che, in uno studio recente, l'Italia si è collocata alla 13^ posizione mondiale per emissioni di CO2. In concomitanza con la crescente emissione di gas serra è aumentato anche il dato riguardante i tumori e le malattie che colpiscono la popolazione. In seguito ad un accurato studio condotto sulle perizie, è risultato che dal 2000 al 2007 le emissioni della centrale termoelettrica di Vado Ligure in provincia di Savona hanno causato il decesso di circa 400 persone ed anche a Brescia, dove è presente una centrale a carbone, l'indice dei tumori ha subito una rilevante crescita.

Tuttavia alcuni scienziati ritengono che il carbone possa ancora oggi essere utilizzato per la produzione di energia in quanto affermano di avere trovato una possibile soluzione alle ingenti emissioni. Secondo loro è infatti possibile "catturare" e stoccare l'anidride carbonica prodotta dalla combustione dei materiali fossili per poi, attraverso un complesso circolo di compressori e tubature, comprimerla e iniettarla in uno strato di arenaria a circa 1500 metri di profondità. Questo procedimento a loro dire catturerebbe un quarto della CO2 prodotta da una singola centrale e consentirebbe di continuare ad utilizzare un minerale abbondante, economico e a questo punto quasi inoffensivo.

Tale invenzione però suscita parecchie perplessità sia a livello ecologico che economico. I costi infatti che richiede il converti mento di una centrale a carbone standard risultano elevati ( si parla si circa 660 milioni di euro ) e non sono previsti incentivi per le industrie che decidono di intraprendere tale progetto. Inoltre si aggiungono i problemi di carattere ambientale: infatti, sebbene un impianto di questo genere riesca a stoccare parte delle emissioni post-combustione la criticità persiste nel punto di estrazione del carbone. In questo luogo avviene la pulizia del carbone e la sua separazione dalle pietre e nei pressi delle miniere gran parte dei terreni è usata come discarica a cielo aperto degli scarti che inquinano il sottosuolo e vanno a minacciare le eventuali falde acquifere presenti. Se poi in futuro i paesi che usufruiranno del minerale aumenteranno, queste discariche cresceranno per numero ed estensione finendo per minacciare gli ecosistemi dei luoghi. Anche per queste ragioni il carbone risulta un combustibile obsoleto ed altamente nocivo su cui è bene smettere di investire.

Le fonti energetiche che in futuro sarà meglio adoperare e sulle quali si dovrà dedicare molto studio e lavoro sono quelle rinnovabili ed il nucleare, ancora oggi molto discusso ma che ha un alto potenziale energetico ed ampi margini di miglioramento. Solo così potremo sperare di sconfiggere l'effetto serra e potremo garantire alle prossime generazioni un futuro più pulito.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 06, 2016 ⏰

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