Quel giorno mi svegliai presto, mi alzai dal letto e mi precipitai in bagno. Era il grande giorno, avrei compiuto quindicii anni. Mi guardai allo specchio, avevo degli occhi verdi e capelli castano chiaro tutti da sistemare. Poco dopo feci una doccia calda e rilassante che mi tranquillizzò. Mi asciugai e mi vestii, una maglietta, un jeans corto e delle DC alte. Scesi le scale e arrivai in cucina, mia madre era già intenta a prepararmi una tazza di latte e dei pasticcini. -Buon compleanno!- esclamò lei entusiasta, -Grazie mamma- risposi io, -Allora sai chi viene a trovarti?-. Non ne avevo la più pallida idea ma risposi -Forse...-. Mia madre mi guardó come se avessi preso un brutto voto, in poche parole mallissimo -Ma come non te l'avevo detto? Viene Andrew-; quasi sputai il latte dalla notizia. Andrew era mio cugino, lui ero alto e snello, occhi azzurri, capelli biondi, sempre perfetto, insomma tutte le ragazze gli stavano dietro. Fin da quando eravamo piccoli litigavamo per qualcosa, che fosse un giocattolo, una ragazza, un amico, una caramella, per tutto eravamo sempre in competizione e io non lo sopportavo. Un'altra cosa che non mi andava giù di lui era la sua vanità, si sentiva forte e bello e tutti dovevamo obbedirgli, ma io no, non mi faccio mettere in piedi in testa da nessuno.
Mia madre mi riportò alla realtà -Non sei contento?-, -No- gli risposi, - Nemmeno un po'?-. -Ma l'hai jnvitato tu?- chiesi, -No, è voluto venire lui, perchè?- non gli diedi una risposta salì in camera mia. Mi stesi sul letto e incominciai a dare pugni al lenzuolo, ero arrabbiattissimo, sicuramente Andrew avrebbe mandato tutto all'aria e gli altri si sarebbero dimenticati di me. Non sapevo che fare, così presi il cellurare e vidi i vari messaggi. Alcuni miei amici mi avevano fatto gli auguri e risposi a tutti, poi lessi il messaggio di Kenan, il mio migliore amico:
K: Buon compleanno Dante!!!!
D: Grazie Kenan.
K: Sarà bruttissimo con Andrew :(.
D: Ma come fai a sapere che viene?
K: Me l'ha detto tua mamma ieri.
D: Oh, bene sono l'unico che viene informato per ultimo.
K: Hahahhahahah :)))
D: Ok ci vediamo oggi, ciao.
K: Ciao
Chiusi la breve conversazione e posai il cellulare sul comodino. Ero stanco e quella notizia mi aveva sfiancato, quindi mi misi a dormire.-Hei Dante ci sei?- qualcuno bussava ripetutamente alla porta, mentre io aprivo gli occhi per capire. Feci uno sbadiglio e mi alzai dal letto, -Dante?-, non risposi ma aprii la porta, -Perchè non rispondevi?-. -Mi sono addormentato, scusami- diedi una rapida occhiata al piano inferiore i primi invitati stavano arrivando. Corsi in bagno e mi diedi una sistemata, mia madre invece scese a intrattenere gli ospiti. Ero elettrizzato, ma allo steso tempo infuriato. Finito di mettermi apposto, scesi le scale e c'era già qualche invitato ad aspettarmi in salotto. Alla mia festa avevo invitato alcuni miei amici, Kenan, Katie e alcuni compagni di classe. Kenan e Katie arrivarono insieme. - Buon compleanno Dante- dissero all'unisono, -Grazie mille- risposi e si avviarono verso la sala. L'ultimo ad arrivare fu Andrew con una ragazza. -Buon compleanno cugino- disse lui, -Gr...az...ie Andrew- mi sforzai così tanto a dire quel grazie. -Oh scusa, ti presento Jenny la mia amica, Jenny lui è Dante mio cugino-, -L'avevo capito-. Jenny aveva dei bellisimi occhi viola e portava dei capelli castano scuro con sfumature fucsia. Non era molto alta ma era snella e quel giorno portava un vestito che gli arrivava alle ginocchia. Lei tese la mano e io ricambiai. Arrivato in salotto con Andrew stimai che gli invitati erano tutti presenti e potevamo iniviare la festa.
Il mio quindicesimo compleanno fu bellissimo: mettemmo su un karaoke e Kenan si mise a cantare "Love me like you do", era stonatissimo e quasi lo volevo cacciare di casa; poi ballammo con Just Dance, e li si che mi scatenai, ero bravissimo in quel gioco anche se avevo una corporatura robusta, riuscii a vincere tutte le volte, anche contro Andrew; finito di ballare eravamo stanchi così giocammo ad un test di intelligenza, ovviamente Kenan vinse era un cervellone; alla fine andammo fuori a giocare a pallone, dato che era una bella giornata, e Katie era bravissima come portiere.
Nell'ultima mezz'ora mangiammo la torta e aprimmo i regali.Accompagnai gli invitati fuori e diedi a loro un piccolo regalo, come un ringraziamento di essere venuto alla mia festa. In realtà era mia mamma che mi obbligava. Fin da piccolo, a ogni festa di compleanno dava un regalino a gli invitati e io sinceramente, ci rimanevo male.
Invitai Kenan e Katie a rimanere a casa mia per cena, però non vidi Andrew e Jenny, così chiesi a mia madre - Mamma, dove sono Andrew e la sua amica?-, -Di sopra nella stanza degli ospiti, perchè?-,-Che ci facevano lì? Non dirmi che...- non finì di parlare che proseguì la frase lei - Restano qui a dormire? Si-. Andai su tutte le furie, già si era presentato senza che io dicessi nulla, e poi doveva pure rimanere a dormire, no questo era troppo. Stavo salendo le scale quando Kenan mi chiamo -Dante che c'è? Non vieni a mangiare?- gli volevo rispondere "no grazie devo dirle quattro a mio cugino", ma anuii. Durante la cena Andrew ci propose di uscire e tutti eravamo d'accordo, dato che a casa ci saremmo stufati.Uscimmo appena dopo mangiato, l'aria era fredda, così misi una felpa leggera. Facemmo un giro in centro, certi negozi erano chiusi e per le strade poca gente passeggiava, le auto andavano veloci e i ritocchi delle campane suonavano le dieci. D'un tratto Andrew propose una cosa strana -Ragazzi perchè non andiamo alla galleria d'arte moderna?-. Ok quella si che era una cosa strana, Andrew che parlava di arte moderna? L'unica arte che conosceva era quella di Art Attack. Mi sembrò strano ma tutti erano d'accordo forse perchè si passava davanti alla gelateria più buona della città, sperando che ci saremo fermati.
Arrivammo a metà strada quando in lontanza vidi due uomini: erano vestiti con giacca e cravatta nera e con dei cappelli in testa, sembravano quasi delle spie. Andrew, appena li vide, ci spinse nel vicoletto accanto a noi e ci disse di stare im silenzio. I due uomini passarono senza notarci e Andrew tirò un sospiro di solievo. -Che c'è Andrew? Perchè ci hai trascinati qui? Chi erano quegli uomini? Chi sei tu?- feci tutte queste domande ma lui ci rispose solo -Seguitemi-.
Arrivammo alla galleria d'arte moderna, aperta ventriquattrore su ventriquatto, e imboccammo il primo corridoio a destra. Varie sculture, dipinti e file di piccoli monumemti riempivano le sale. Ci fermammo davanti ad un ascensore con un cartello che diceva "guasto", ma Andrew lo chiamo comunque, - Non vedi che è guasto- lo rimproverò Kenan, ma poco dopo si aprirono le porte e seguimmo Andrew che entrava. L'ascensore era uno comune, con una musichetta deprimente. Sul tabellone dei numeri, compariva l'ultimo piano, ma l'ascensore continuò a salire e a salire. -Ma dove andiamo?- chiese Jenny, -Lo scoprirete- rispose Andrew e così dicendo le porte si aprirono.
SPAZIO AUTORE
Ciao lettori, questo è il mio primo libro, vi prego sostenetemi :).
Grazie a tutti quelli che lo faranno.
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FORCE OF UNIVERSE
AdventureDante è un normale ragazzo di 15 anni, deciso e coraggioso, ma affronterà varie dimensioni e universi per provare il suo vero coraggio. Insieme a quattro amici, riuscirà a sconfiggere Devix e riportare l'ordine negli universi?