VENIAMO TRASPORTATI IN UN ALTRA DIMENSIONE

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Le porte dell'ascensore si aprirono, davanti a noi apparì un corridoio. Era molto lungo, con le pareti in acciaio e varie venature blu elettrico. Appena mettemmo piede nel tunnel, dei raggi ad infrarosdi ci passarono in mezzo. Una voce metallica disse - Andrew identificato, altri individui con lui-. Dopo quelle continuammo ad avanzare.
Pov ???????????
La voce metallica tuonò nella stanza -Andrew identificato, altri individui con lui-. -Bene- dissi. -Come procede con gli altri? Sta bene la prima squadra?-, un uomo con una tuta nera si girò verso di me e mi rispose -Red, nell'universo ventitre, riesce ancora a reggere, ma ci ha comunicato che altre armate stanno arrivando; David, dall'universo quindici, ci conferma che ha respinto il nemico, ma temporaneamente; Sofia, nell'universo cinquantaquattro, è allo stremo delle forze, ma provvederemo subito; Haston, dall'universo centodieci, ci conferma che hanno distrutto il nucleo centrale e credo non rimarrà più niente; infine Victoria, dall'universo sei, ci comunica che il nemico è stato distrutto- l'uomo si rigirò e continuò a battere sui tasti del computer. -Carlos- chiamai, un ragzzo sui diciasette anni mi si presentò davanti. Era alto e quindi sembrava più grande, come gli altri portava una tuta nera. -Vai ad accogliere i nostri ospiti- dissi con un certo ghigno, -Subito signore- esclamò lui e così dicendo si allontonò verso il corridoio.
Pov Dante
Era da ormai quindici minuti che camminavano nel tunnel e troppe domande non avevano risposte: Cosa ci facevamo lì? Cos'era quel posto? Chi era in realtà mio cugino? e Perchè propio sopra ad una galleria d'arte?.
La testa mi scoppiava e quando non riesco a capire una cosa impazzisco.
Andrew svoltò a destra e così facemmo anche noi. Poco dopo ci trovammo davanti ad una grande porta di metallo con uno scanner in centro, Andrew ci mise la mano sopra e la porta si spalancò. Davanti a noi un altro breve corridoio ci separò da una grande stanza; da la infondo si vedevano solo luci blu e si distinguevano dei corpi. Un ragazzo si stava avvicinando a noi -Seguitemi-, aveva i capelli castano chiaro e gli occhi di un blu intenso, portava una tuta attillata nera e con un marchio propio sul cuore: raffigurava il nostro universo e il sitema solare ben in vista, sul bordo c'era scritto ALLIANCE UNIVERSE ovvero alleanza universo. Non capii come gli altri del resto.
Arrivammo alla stanza e appena un pannello di vetro si chiuse dietro di noi ci accorgemmo delle persone che stavano lavorando, si girarono a guardarci: portavano tutti una tuta attillata nera come il ragazzo e ognuno stava al propio computer. Il ragazzo si presentò -Sono Carlos, benvenuto nella Alliance Universe-, una voce lontana si sentì in tutta la stanza -Andrew tu sai cosa fare-, mio cugino annui e disse di aspettarlo. Dopo due minuti anche lui era in tuta nera e pronto a sedersi per lavorare al computer, si mise una spece di auricolare e accese la macchina. Noi eravamo li imbambolati finchè Andrew non disse -Ragazzi? Ci siete? Dovete seguire Carlos-, il ragazzo stava già partendo senza di noi -Aspetta- dimmo in coro. Dopo qualche litigio per chi andava per primo seguimmo Carlos che ormai era distante. Corremmo per raggiungerlo,ma appena arrivati lo spettaccolo era da restarci secchi. Un ponticello di metallo ci divideva da un portale ovale. Era viola e con sfumature nere e blu scuro, dentro si poteva vedere il nostro sistema solare, ma anche le varie galassie. Sotto di noi del vetro ci permetteva di vedere la galleria, eravamo una ventina di piani sopra di essa. Alzammo la testa e ci ritrovammo una cupola di vetro gigante. Carlos stava viaggiando verso il portale e noi lo seguimmo. Ad un certo punto si fermò davanti ad una piccola teca, dentro c'erano degli accessori vari di colore nero e viola, -Prendetene uno a testa, vi serviranno- così dicendo ognuno di noi ne prese uno e lo indossò: io presi la collana, Kenan il bracciale, Katie l'anello e Jenny il fermaglio. Rimaneva la cintura ma Carlos, stranamente, non la prese. Andammo avanti e ci fermammo di nuovo, ora dentro la teca c'erano degli auricolari come quello di Carlos e di Andrew -Prendeteli e indossateli- ognuno ne prese uno. -Ciao ragazzi- dall'auricolare uscì una voce conosciuta -Hei Andrew-, -Oggi ci farà da guida- spiegò Carlos. Arrivammo quasi alla fine e il ragazzo esclamò -Prima di entrare vi devo dire una cosa, in ogni universo in cui entrerete cambierete forma, in base a dove siete, la prima volta sarà dura, e forse svenirete dalla fatica, ma dovete abiutiarvi, voi siete Unimam-. Tutti rimasero a bocca aperta, non avevo capito niente di quello che stava succedendo, ma da l'auricolare Andrew annunciò -Assorbimento attivato-. Il portale incominciò a risucchiarci finche non fummo dentro. Le ultime parole che senti furono -Il vaggio sarà un po' turbolento-.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 29, 2015 ⏰

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