Iris

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Dedico la storia a Fran, che tiene a questa storia molto più di me

Buona lettura! :)

MAGGIO

"Ora dove credi di andare?" Harry sbottò, prendendomi per il braccio.

"Fuori con i miei amici" sbuffai scrollandomelo di dosso.

"Per tornare di nuovo a casa ubriaco?" mi chiese "non so cosa ci sia di sbagliato in noi, ma possiamo parlarne okay?" mi pregò con lo sguardo.

"Sto uscendo con i miei amici, non sto andando a drogarmi" chiarii; faceva sempre il melodrammatico.

"Tu stai uscendo sempre" si lamentò "dimmi dov'è che sto sbagliando" mi mollò e fece ricadere le braccia lungo i fianchi.

Io non sapevo molto: dopo la rottura con Eleanor dovevo farmi vedere sempre più in giro, con qualche ragazza preferibilmente e per farlo non esitavo ad alzare il gomito. I sensi di colpa nei riguardi di Harry salivano sempre a livelli massimi, fino alla disperazione e dovevo trovare qualche modo per non pensarci; erano state molte le notti in cui tornavo a casa ubriaco.

"Sai come funziona" dissi piano, abbassando lo sguardo.

"Ma non devi farlo" si morse il labbro "puoi rimanere qui, ti sgrideranno, ma puoi rimanere qui" si avvicinò.

"Non posso" ribattei. Il suo volto si scurì per la rabbia.

"Tu non puoi mai, tu devi fare sempre ciò che vogliono" sputò fuori.

"Che vorresti dire?" incrociai le braccia.

"Che non lotti o perlomeno, non lo stai più facendo più. Dov'è finito quel ragazzo che pur di star con me voleva prendere a calci in culo il mondo?"

"Sei ingiusto, Harry" urlai "lo sto facendo anche per te, per noi. Non ho mai smesso di lottare" Harry capì di aver esagerato.

"Lou-" cominciò.

"No, ora esco. Non mi aspettare alzato" afferrai la mia giacca e mi diressi verso la porta. Ora i sensi colpa erano decisamente più intensificati.

Uscito dal mio appartamento notai l'auto di Oli; vi salii e mi accesi una sigaretta, forse mi avrebbe calmato.

"Hai un aspetto di merda" commentò Calvin dal sedile posteriore.

"Ciao Lou" sentii una voce femminile e mi voltai.

"Ehy Bry" la ragazza bionda accennò ad un sorriso, aveva un abito nero sul quale non mi soffermai. Mi rivoltai, non proprio interessato alla visuale.

"Arrivati" esclamò Oli. Buttai la mia sigaretta dal finestrino e scesi, superando tutta la coda.

"Signor Tomlinson" mi sorrise l'uomo che faceva la guardia. Accennai un sorriso di rimando e passammo. Subito il caldo, la musica e le luci elettriche viola e verdi mi accecarono.

"Cazzo" urlai "vado a prendere da bere" mi feci largo fra la folla.

"Un Long Island" dissi al barista.

"Subito" aspettai poco prima di ricevere ciò che avevo chiesto. Ne bevvi la metà e sentii il calore diffondersi nel petto, ma non bastava. Avevo ancora in mente gli occhi verdi delusi di Harry. Lo finii e ne chiesi un altro.

"Possiamo farci una foto?" delle ragazze si avvicinarono e io annuii. Mi misi in posa e poi ripresi il bicchiere che era stato riempito, ancora e ancora.

Ne bevvi altri di quelli, più molti shottini. Ora si che si ragionava: la mia mente era completamente annebbiata: non sapevo più se ero in pista, se ballavo o se bevevo ancora. La mia mente era solo tutta una grande confusione e a me andava bene così, io volevo che fosse così. Volevo solo per qualche ora, dimenticarmi di tutto.

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