Mija entra in casa correndo.
È sudati e stanco. Non riesco neanche a salutarlo che si lancia verso la finestra e controlla fuori. Vede che Abdul è ancora in giardino a giocare.
'Abdul' urla lui 'entra in casa'
Abdul lo guarda con espressione interrogativa e, infastidito, sbuffa entra entra in casa.
'Ma perché sei...' non riesco neanche a finire la frase che si sentono degli spari fuori dalla nostra capanna.
L'unica cosa che si vede è un uomo. È steso a terra.
Il sangue li cola lungo il collo e finisce a terra. Ha ancora gli occhi aperti.
Nel suo sguardo perso riesco a vedere il dolore e le lacrime che iniziano a scendere. Capisco che è ancora vivo.
Purtroppo però dopo pochi secondi di agonia se ne va.
Succede spesso, qui, di assistere a scene simili.
Abdul è paralizzato avanti a me.
Il suo piccolo cuore batte troppo velocemente.
Mija corre veloce none verso la 'porta' e la chiude.
Si sentono altri spari.
Qui le regole principali sono due.
1) mai trovarsi di fronte ai militari
2) se li vedi. Corri.
In poche parole qua o corri o muori.
'Mija ma c'è succede' chiede mio fratello con la sua vocina sottile.
'Niente Abdul, tranquillo, finirà presto'
Abdul annuisce in silenzio e si va a sedere per terra, in un angolino, nascosto nel buoi.
Quando è preoccupato lo fa sempre.
'Mija, che sta succedendo' sussurro io, per evitare che Abdul mi senta.
'Sono tornati' dice lui guardando la porta come se si aspettasse He qualcuno entri.
'Chi ?' Chiedo io.
'I militari. Sono venuti a prendere bambini e ragazzi da fare schiavi'
In poco tempo vedo Abdul alzarsi. I suoi grandi occhi neri sono puntati su di me.
'Mi porteranno via ?' Chiede preoccupato e guardando anche lui la porta.
'No, ho un piano' dice Mija. Questa volta sorride. Sorride come può sorridere un bambino quando li regalano le caramelle.
'Cioè ?' Chiedo io preoccupata ma allo stesso tempo speranzosa.
'Tra un mese parte un traghetto che porterà merci e spezie in Italia. Se noi riusciamo ma salire su quel traghetto saremo salvi.'
Dice Mija guardandoci e sorridendo.
'Si, ma come sappiamo ? Se ci vedono andrà a finire male'
'Lo so' sussurra Mija 'ma dobbiamo provare' dice convinto.
'Si ma...' non riesco a finire che si sentono altri colpi di fucile e delle macchine partire.
Sono andati via.
Prendo Abdul per mano e apro la porta.
Lo scenario è straziante. A terra ci sono sette persone, tra cui Manha.
Lei era una ragazza di 27 anni.
Era bellissima.
In braccio ha ancora suo figlio di pochi mesi, anche lui morto.
Poi c'è il signore di prima, se non sbaglio si chiama John.
Ci sono anche stesi per terra due bambini piccoli e una signora.
Guardo Abdul.
Non posso rischiare di perderlo.
'Okay, tra tre giorni, all'alba fatti trovare qua. Andiamo via' dico decisa.
Mi guardo in torno.
Tutte le capanne sono distrutte. Anche la mia.
Ci sono alcuni fori di proiettili, mentre altre sono state distrutte magari a calci, o buttate giù grazie alle enormi macchine dei militari.
Mija sorride.
Amo vederlo sorridere.
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Scappiamo insieme
AdventureSarah e Adbul sono due bambini africani. Vengono dall'Africa e cercano di scappare dalla guerra e dalla fame che gli condanna ad una vita di tristezza e povertà. Sarah ha 17 anni, Abdul 6. Sono fratelli. Cercheranno di imbarcarsi su una nave che li...