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Si svegliò di colpo, con il fiatone e il cuore a mille. Diede un'occhiata alla sveglia al suo fianco e sbuffò rassegnato quando notò che erano le 5:10 del mattino, ormai era sveglio non si sarebbe riaddormentato sarebbe stato tutto inutile.
Si alzò dal letto scacciando con forza le immagini del suo incubo mentre il cuore rallentava i suoi battiti, ma quelle non volevano lasciare la sua mente.
Andava avanti da mesi, sognava le stesse cose ma non era pronto ad affrontarne la fine di queste così si svegliava ed iniziava a pulire la casa dei suoi genitori adottivi per tenersi occupato.
Entrò nella porta del bagno e si chiuse al suo interno volendo farsi una doccia calda, prima di spogliarsi si guardò allo specchio ed il suo aspetto gli fece solo venire a galla la rabbia. Aveva la pelle pallida di chi non dormiva da giorni e due occhiaie che confermavano questa ipotesi. I capelli castani coprivano i suoi occhi azzurri e lui li spostò per notare del rosso attorno ad essi.
Sospirò pesantemente costringendosi a distogliere lo sguardo dal suo riflesso.
Si levò i vestiti ed entrò in doccia pensando che alle 5 del mattino lui era sotto una doccia mentre il resto degli abitanti del suo paese dormivano o si trovavano nelle metro aspettando di andare a lavorare.
Chiuse la mano a pugno sbattendola fortemente contro il muro sul quale successivamente appoggiò la fronte bagnata; non riusciva a dimenticare niente del sogno più ci provava meno ci riusciva e l'immagine del suo aspetto lo faceva innervosire di più. Quello che lo tormentava maggiormente era che a scuola non poteva più fare a botte dopo l'avvertimento di venire in tal caso espulso, per quanto odiasse la scuola lo distraeva dai suoi pensieri e lo teneva distante da quella casa ed era ciò di cui aveva bisogno.
Uscì dalla doccia e si vestì velocemente con i capelli ancora zuppi d'acqua evitando lo specchio e raggiungendo la cucina.
Diede un'occhiata all'ora e vide che erano le sei nonostante avesse passato un'ora in doccia non si sentiva rilassato come dovrebbe. Gregor sarebbe dovuto scendere a momenti, alle 6:10 doveva andare a lavorare quindi non sarebbe rimasto l'unico sveglio ancora per molto.
«Buongiorno Louis.» disse appunto Gregor scendendo dal piano di sopra. Louis rispose con un cenno del capo a quell'uomo, nonostante avessero deciso di adottarlo lui non si sentiva a casa, non si sarebbe mai sentito a casa sopratutto con quei sogni.
«Come mai sei già sveglio?» chiese come ogni mattina versandosi del caffè in una tazza.
«Sono andato a letto presto.» rispose debolmente.
Gregor serrò le labbra tra di loro, sapeva che era andato a dormire come ogni sera verso l'una del mattino e sapeva dei suoi incubi ma doveva ascoltare gli psicologi e lasciare a lui fare il primo passo. Guardò il figliastro prima di annuire debolmente e salutandolo prima di andare a lavorare con un senso di colpa a stringergli lo stomaco.

Arrivarono anche le sette e Louis andò a svegliare Mavis e Ryan nelle loro rispettive camere come faceva ogni mattina. Si recò prima da Mavis che appena riconobbe il fratellastro gli sorrise.
«Giorno fratellone.» disse a Louis, anche se non erano davvero fratelli Mavis gli voleva bene e lo trattava come un vero fratello, dal canto suo anche Louis con lei si comportava da tale.
«Giorno Mav.» sorrise di rimando lasciando la quindicenne vestirsi in pace e raggiungendo la stanza di Ryan, la più piccina.
«Ryan , sveglia principessa.» le sussurrò dolcemente all'orecchio acarezandole i capelli.
Ryan aprì gli occhi e appena incontrò quelli azzurri di Louis non poté che sorridere. Rise nascondendo la testa sotto il cuscino sapendo che Louis si sarebbe arrabbiato.
Lui sorrise iniziando a farle il solletico mentre la piccola iniziò a ridere svegliandosi del tutto.
«Ciao Lou.» mormorò placando le risate e allacciando le sue braccia attorno al collo del fratellastro.
Le baciò la testa ricambiando l'abbraccio, Ryan aveva solo 6 anni e sapeva che Louis non era davvero suo fratello ma come Mavis lo considerava come tale sopratutto visto che si prendeva cura di loro.
Aiutò la piccola a vestirsi e scese con lei per fare colazione trovando Mavis già seduta a bere con il telefono in mano.
«Mettilo via Mav.» la riprese lui facendo sedere Ryan accanto a lui e preparandogli una tazza di latte caldo con dei biscotti.
Mavis sbuffò ma lo ascoltò senza tanti problemi.
«Ci accompagni tu a scuola?» chiese finendo di bere il suo caffè. Louis annuì provocando un urletto felice a Ryan che lo fece sorridere.
«Vado a prepararmi in bagno. Vieni Ryan?» disse Mavis.
La piccola salto giù dalla sedia e salì le scale correndo e ridendo facendosi seguire a ruota da Mavis. Louis decise di sedersi e di aspettare che avessero finito per riuscire a portarle a scuola. Non erano molto distanti ma avrebbero dovuto prendere un autobus de il quartiere in cui abitavano non era sicuro così preferiva accompagnarle lui quando la loro madre non poteva.
«Buongiorno Louis.» mormorò Tamara sorridendo anche lei al figlio.
«Giorno Tamara.» la salutò lui.
Tamara non disse altro sorridendo felice che il figliastro le abbia rivolto la parola, anche lei come Gregor sapeva dei suoi incubi e sapeva di come si sentiva in quella casa e con tutta se stessa provava ogni giorno a cambiare quel sentimento, anche se riuscirci su un ragazzo di 19 anni era impossibile.
Mavis e Ryan scesero salutando la madre con un bacio sulla guancia prima di aspettare Louis all'entrata della casa.
Louis indossò facilmente le sue vans aiutando poi Ryan ad infilarsi le sue scarpe mentre Mavis li aspettava in auto.
Uscirono da casa e partirono verso scuola ascoltando le canzoni che passavano alla radio quella mattina, e quando sentì le note di Imagination di Shawn Mendes alzò il volume sapendo che Mavis andava pazza per quel cantante ed infatti sorrise cantando a squarciagola le parole seguita da Ryan che provava a cantarle seppur non conoscendole e Louis si unì a loro facendo allargare il sorriso a Mavis che adorava la sua voce e glielo ripeteva in continuazione.

Portò a scuola prima Ryan salutandola ed accompagnandola fino a dentro la scuola come a lei piaceva.
«A dopo Lou.» lo salutò baciandogli la guancia e lasciandolo con un sorriso mentre correva incontro ai suoi compagni. Adorava quando Ryan lo chiamava così ed era l'unica a farlo insieme a Mavis anche se raramente.
Successivamente lui è Mavis raggiunsero la loro scuola, Mavis faceva il primo anno del liceo e lui l'ultimo.
Andò per parcheggiare la sua auto nel solito posto e maledisse mentalmente il proprietario della rang rover che in quel momento lo occupava.
«Grazie fratellone.» disse Mavis scendendo dall'auto non prima di aver lasciato anche lei un bacio sulla guancia di Louis e raggiungendo le sue amiche che la aspettavano all'entrata.
Louis scese poco dopo chiudendo l'auto e vedendo Liam venirgli incontro.
«Di chi è la rang rover?» chiese appena Liam lo raggiunse.
«Buongiorno anche a te.» disse alzando gli occhi al cielo e raggiungendo con Louis l'entrata della scuola. «Credo che sia arrivato uno nuovo in città.» rispose poi provocando un altro sbuffo all'amico.

why » larryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora