Secondo. La Lega e la Casa

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Arrivati a casa di Mica, ex-quartiere generale della presunta rivoluzione, Orso e Gabriel divennero immediatamente cupi.

"Cosa?" chiese Ilija.

"Ho visto questo appartamento in queste condizioni una sola volta. Quando è morto Steph".

"Cosa era successo?".

"Mica aveva devastato la loro casa. Completamente".

"Non ne era rimasto niente" specificò Gabriel.

Orso sospirò pesantemente.

"Ora andiamo a casa mia e rimettiamoci un po' in forze, poi torniamo alla Lega. Spiegherò a Joris che stasera ci occuperemo di casa nostra. Quella vera".

Gabriel annuì ed Ilija li fissò intensamente.

"Ilija, sappiamo che anche tu devi ricostruire casa vostra, vorremmo aiutarti, se ti fa piacere".

Gabriel gli mise una mano sulla spalla e lo fissò intensamente. 

"Lo so che sembra io scherzi su tutto, ma siamo davvero qui per te, ormai siamo fratelli".

"Grazie ragazzi, ma purtroppo fino al ritorno di Constantin sarebbe del tutto inutile. Artamon in questo momento non è in grado di ricoprire il suo ruolo, ha bisogno di cure mediche continue. Credo che in capo ad un anno tornerà completamente al pieno delle forze, ma ora è come morto. E comunque aspetto Consta, per rispetto al suo ruolo ed al suo affetto. Aiuterò voi, piuttosto, per lo stesso motivo, siamo fratelli".

Si sorrisero e Orso li invitò ad andare a casa sua per ripulirsi e mangiare qualcosa.

Mezz'ora dopo erano alla Lega. Come entrarono si resero conto che i corridoi erano completamente vuoti, come se niente fosse successo, come se nessuno scontro fosse avvenuto. Era stato tutto un incubo, avrebbe potuto pensare qualcuno. Peccato che loro in quell'incubo si erano persi in un mare di sangue. Si guardarono intorno increduli e si avviarono al laboratorio di Joris.

"Joris" chiamarono entrando.

"Ho sistemato tutto io" rispose una voce femminile alle loro spalle. Ilija la riconobbe all'istante.

"N-nonna?!" chiese sgranando gli occhi.

"Nonna!" si avvicinò veloce ma, quando tentò di abbracciarla la attraversò, per poi girarsi confuso.

"Tesoro" gli fece una carezza immaginaria la donna "ora sono uno degli spiriti della Pagoda, non sono materiale, non qui. Sono la mia anima, se possiamo dire così" sorrise divertita.

"Nonna...cosa vuol dire che hai fatto tutto tu?" la guardò accigliato.

"Che la Pagoda si è occupata di portare i corpi dei cadetti caduti nella sala di Addestramento di quella che era la Lega. Ne abbiamo avuto cura per i parenti, se ce ne fossero. In quanto ai vampiri, la decisione è stata lasciata al Vecchio. Adesso, come saprai, ha preso il posto che gli spettava. Vedrai che verrà da te".

Ilija annuì.

"Nonna, io non so..." non sapeva come continuare.

"Ti sei comportato come dovevi Ilija, hai fatto del tuo meglio e siamo molto orgogliosi di te. Se la tua scelta è quella che pensiamo, la approviamo. Adesso devo andare, per il resto rivolgetevi a Joris". Poi si girò verso gli altri due.

"Curatevi dei miei nipoti, come potete" e salutò i ragazzi, per diventare lentamente evanescente, fino a sparire completamente.

Ilija rimase ancora un attimo a guardare il punto in cui era sparita la donna. La mano di Gabriel sulla sua spalla lo riscosse, facendolo tornare alla realtà.

Intervallo ( passaggio da Ali di Sangue)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora