Il mio mondo.

Capitolo 3

Mi sveglio per il freddo e mi ricordo di non essermi cambiata e di conseguenza ho il presentimento di essermi raffreddata, perché ho un forte mal di testa.
Mi tolgo i vestiti, ancora leggermente umidi e mi faccio un bagno caldo. Mi metto il mio vecchio pigiama nero personalizzato con tutte le frasi e citazioni che apprezzo di più. Me lo aveva regalato Jess per il mio compleanno, sapeva molto su di me, sapeva che amo leggere e condividevo tutti i miei pensieri con lei ed era un'ottima persona con cui confrontarsi.
Era intelligente, ma pensava solo al presente, cogliendo l'attimo e riusciva sempre trasmettere positività, forse è stato questo che mi ha colpito di lei le prime volte che l'ho incontrata.
Camera mia è disordinata, ma io sono così, vivo nel caos, il mio ordine è il disordine.
Le pareti sono riempite di immagini random, senza troppi significati, ritratti e foto di alcune opere come la Guernica di Picasso e l'Urlo, musicisti ad esempio Kurt Cobain, Green Day, Beatles, Jim Morrisom, Queen, Janis Joplin... Ma anche delle foto di quando ero piccola, della mia famiglia e poi vedo la foto di me e lei che ridevamo.
Eavamo ubriache ed eravamo insieme a due altri ragazzi a una festa a cui ci eravamo imbucate, ma alla fine nessuno se ne era accorto fortunatamente.
Dopo essercene andate verso mezzanotte eravamo andate a fare una passeggiata in un campetto vicino.
Era una notte bella, che esigeva di essere ricordata, c'erano le stelle e ci sentivamo bene, nessuno di noi due osò interrompere quel momento così speciale, era come se per un momento tutto il mondo, quello che avevamo intorno fosse sparito, eravamo solo noi due.
E in quel momento che mi venne in mente una strofa di una canzone che diceva:

"Cause tonight we are together, you bring me to life and my world starts to blur."

(Perché stasera siamo insieme, mi porti a vivere e il mio mondo incomincia a confondersi)

I ricordi sono tutto ciò che ci rimangono a volte.
Tutto ciò che mi rappresentava, tutto di me era su quelle pareti.
Prendo dal cassetto la medicina per il mal di testa e poi metto in moto il mio giradischi, mi piace il rumore di quando appoggio la testina sul vinile. Metto l'album dei Pink Floid e mi butto sul letto, senza forze.

Ritorno nel mio mondo, è un posto magico, c'è un profumo di lavanda, lontano c'è come sempre quel bosco oscuro, ma questa volta c'è qualcosa di diverso, questa volta la vedo, vedo una sagoma in lontananza, io mi avvicino piano piano, senza cercare di far rumore, e più andavo avanti più ero convinta che fosse lei, era proprio Jess. Le corro incontro, ma quando la cerco di abbracciare si allontana da me, io un passo avanti e lei un passo indietro.
Non potendola toccare allora mi sfogo e le grido in faccia:

<<A volte la presenza di una persona accanto è necessaria sai, estremamente necessaria mi verrebbe da dire. Avere accanto una persona che ti trasmetta fiducia, che ti possa incoraggiare e spronare. La presenza di una persona che ti possa capire; una di quelle con cui tu possa confidarti nei momenti di sconforto. Perché parliamoci chiaramente, per quanto ci si possa far forza da soli, tutti noi ricerchiamo la nostra completezza nell'abbraccio di qualcun altro. È un modo come un altro per dire: "io sono qui, se hai bisogno io ci sono". Ma queste sensazioni non sono trasmissibili da chiunque ed io ero ben contenta che fossi tu l'unica persona a potermele trasmettere.>> dissi ormai in lacrime.

Detto ciò lei si avvicina, mi solleva il mento con il dito, mi sorride, ma con un sorriso che trasmette sicurezza, con un sorriso così sincero che ti fideresti ciecamente di quella persona senza ripensamenti e mi dice:

<<Lo sai che ti voglio bene e non voglio vederti così, prendi in mano la tua vita, non lasciarti vivere o trasportarti dal dolore, lo so che stai sentendo la mia mancanza, però le cose non possono restare come vorresti, ad un certo punto devi abbandonare tutto, andare avanti, perché per quanto sia doloroso è l'unico modo per crescere. Ci sarò sempre per te, ci terremo la mano anche da lontano.>>

Detto ciò mi risveglio e mi sento male, ma con la voglia di cambiare, di iniziare tutto da capo, lei sarà con me sempre e ci terremo la mano da lontano, mi rendo conto di non poter più andare avanti così, ma non so cosa fare, mi sento nuovamente sperduta...