Infanzia rovinata

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. . . tutto iniziò quando una delle due bambine che giocarono nel parco giochi fu rapita senza pietá dai soldati durante un'improvviso bombardamento.
Così, di punto in bianco, all'improvviso.
Doveva essere così terribile in quel momento invece di piangere di nascosto in bagno, eh?
L'unica sopravissuta della famiglia dispersa fu quella sorella maggiore di nome Selenia. Passarono 11 anni da quella terribile scomparsa dei genitori e della sorella minore.
Selenia, per sopravivvere, dovette frequentare brutta gente e perfino pericolosa per potersi permettere di una casetta...quello che dovrebbe avere un normale ragazzo di cittá.
Selenia affrontò immensi pericoli di cui stava per incontrare la morte, lavori pericolosi per una ragazza di 16 anni....tutto questo per avere qualche pezzo di notizia della sua famiglia scomparsa.
Dove sono finiti...loro?
Un urlo straziante partì dal risveglio traumatico 《AAAAAHHH!》appena alzata la schiena respirò affannosamente.
Due minuti di recuperare l'ossigeno si disse a se stessa 《ma che succede... Hiesel, dove sei finita?Manchi troppo》pensò con una nota di malinconia immaginando la scena di cui Hiesel sorrise a Selenia tenendo un paio di margheritine.
Prima di scoppiare a piangere a quel ricordo Selenia si alzò dal letto, uscì vestita e di senno dalla porta di casa.
Andò a scuola, non fu molto contenta...ebbe uno strano presentimento.
Il vento d'autunno fece scompigliare i lunghi capelli mossi di colore rosso, spalancò i grandi occhi di castano scurissimo al cielo plumbeo...e sentì brividi alla pallida pelle.
Fu troppo strana a vederla così.
《Selenia! Che fai lì impalata? Entra che uno ti vuole parlare o la preside ti butta fuori!》
Selenia non rispose, sbuffò come un cavallo ed entrò in aula.
Non salutò.
Cinque minuti di caos entrò un professore giovincello, un ragazzo appena uomo.
Che uomo è in quelle condizioni fisiche?, pensò esterrefatta Selenia.
《Ragazzi, silenzio, per favore》 ordinò a quella rumorosa classe con una voce da pietra. E che uomo.
《Ma chi è lei?》 disse una compagna abbastanza truccata.
《Per ora sono un vostro professore... devo fare supplenza a voi. Faccio l'appello》aprì con cura il registro.
Selenia non gradì molto la visita e decise di fare l'indifferente durante l'appello.
《...la prossima, Selenia Ecandia!》
Selenia non alzò la mano e piombò l'assoluto silenzio.
《Deduco che è lei per come ti hanno descritta...silenziosa come te》gli occhi verdi fissarono agli occhi scuri come il buio.
《E allora, finalmente ha capito》 disse seccata.
《Bene... il prossimo è Giovanni De Girello....》
《Presente!》
Dopo la lezione di rappresentazione gli alunni sfilarono via.
Selenia fissò per tanto a Giovanni e sbuffò seccata.
《Ragazza eccoci qui, parliamo qui o lá fuori?》
Selenia guardò la finestra, deciso.
《che vuole da me?》 sistemò qualcosa sull'orecchio sinistro. Un aggeggio.
《Sono un tuo assistente....alla comunicazione》
《TE? NON FARMI RIDERE!》
《Le dico la veritá》
《Non ho tempo di farmi prendere in giro da te, ppff...smamma, ho perso tempo》prese lo zaino e se ne andò.
《Comunque mi chiamo Friedrich ma chiamami Fred, sempre se ti va》
Selenia si fermò e si girò soltanto la testa, lo guardò per un'istante ma se ne andò via senza dirgli una parola.
Friedrich la guardò perplesso. Lo sguardo sembrò sognare di un piano.
Chissà cosa stava progettando!
L'uomo giovane prese le sue schede di lavoro dalla cattedra e decise di seguire la misteriosa Selenia.

Mentre Selenia passeggiò sul marciapiede pensò a quel che successe stamattina.
Parlò da sola al vetro che rifletteva Selenia 《oh, la smetti di pensare questo? Fredrich non deve stare con me...è antipatico!》e due secondi dopo 《dopotutto gli uomini sono tutti uguali!》 disse con un volto deciso, poi sospirò.

Tornò a casa con l'autobus, stanca morta si sdraiò sul letto ma non poté dormire in pace.
Imprevisto.
Spuntò Friedrich quando accese la luce, Selenia urlò ma si tappò la bocca.
《TU! COME OSI SEGUIRMI?》tuonò arrabbiata.
《Volevo soltanto conoscerti meglio, tutto qui》 rispose calmissimo.
《Adesso vattene! Non ti riguarda!》
《Come sei fina quando tratti un ospite. Vivi da sola?》
《Non sono affari tuoi, dico, adesso vattene via...》il volto si trascurò.
《Beh, mi sembra che sei solitaria, non ti farebbe male un pò di compagnia?》
Selenia alzò gli occhi di colpo.
《Ma stai zitto, esci! Ficcanaso che non...》 tirò un pugno ma venne bloccata 《...ma cos...?》
《Attenta, dopotutto sei lentissima per poter dare un pugno, mi senti?》
Gli occhi scuri di Selenia sbarrarono.
《...》 non disse nulla.
《Ho vinto io?》
《Ti ammazzo, ti ammazzo proprio》disse girandosi leggermente dall'altra parte.
Friedrich chiuse la porta.
《Anche io sono solo, non mi dispiace farti compagnia》lasciò il braccio poco muscoloso della ragazza.
《Ho notato che parli benissimo...sembri non essere una sorda. Hai proprio due maschere》disse con uno sguardo da osservatore.
《...》il volto si scurò di nuovo 《cambiamo discorso》 tagliò corto.
《Bene, racconto la mia vita. Da bambino sono vissuto in una baracca, la mia famiglia era poverissima, quindi ho dovuto fare dei lavori. Per 10 anni ho vissuto così e sono dovuto andare via lontano da loro perchè i soldati venivano a rapire i bambini...》 Selenia azionò le antenne 《...e io, fortunatamente, sono stato figlio unico. Sono sopravissuto facendo dei grandi sacrifici facendo pure il ragazzo di strada, alla fine c'ero riuscito a fare questo lavoro...portando in memoria di una ragazza, amica mia, sorda. Morta tanto tempo fa...》
Selenia ricordò il sorriso di sua sorella minore. Un ricordo molto lontano...

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