Capitolo 2

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CAPITOLO 2

Dopo una veloce ricognizione Daryl si era reso conto che l'abitazione era vuota da molto tempo e che sembrava costruita per situazioni di emergenza come quell'apocalisse, ogni comodità a portata di mano. Persino una vasca da bagno che aveva letteralmente mandato in visibilio Mac.

Daryl non l'aveva mai vista così rilassata e allegra. La giovane aveva deciso sin da subito che prima di ripartire si sarebbe fatta un bagno.

Per l'ennesima volta l'uomo si rese conto che l'universo femminile era più oscuro del mondo in cui vivevano. Là fuori le regole erano semplici: sopravvivere e uccidere più morti possibile, le donne di regole ne avevano ben altre invece. Mac fischiettava felice ogni volta che controllava quanto fosse calda l'acqua che aveva messo a scaldare sul grande focolare in pietra.

"Ancora questi due carichi e dopo sarà tutto perfetto." rivolgendosi più a se stessa che a lui.

Non l'aveva mai vista contenta.

Felice e senza pensieri, ecco cosa vedeva: una felicità viva, serena e rilassata che lui non aveva mai provato, nemmeno prima dell'apocalisse.

Ora aveva cominciato a rovistare nello zaino.

"Eccola qua!" disse Mac dopo un po'. Gli mostrò una piccola scatola in latta rosa e viola. L'aprì con cura, come se all'interno ci fosse un gran tesoro.

Daryl, curioso per tutte quelle manovre, si avvicinò suo malgrado e rimase deluso dal contenuto.

Erano due semplici flaconi di sapone e shampoo, niente che non avessero già anche alla Fortezza. Certo la scatola come i flaconi avevano un'aria costosa, ma saccheggiando per sopravvivere erano abituati a qualunque tipo di prodotto.

Eppure Mac sembrava incantata da quei flaconi.

"Sai," mormorò Mac accarezzando i flaconi "questo set me lo regalarono il giorno del mio compleanno le bambine dell'associazione."

Mac parlava raramente del suo passato, come tutti del resto, non volevano mai ricordare quello che erano stati. Era troppo doloroso.

"Avevo promesso loro che li avrei usati per un'occasione speciale, non è mai successo fino ad oggi!" concluse con la voce velata di malinconia.

Alzò gli occhi e gli sorrise.

"Tu, mio caro, avrai la fortuna di poterli usare assieme a me!"

Daryl la guardò sconcertato. Chi era quella ragazza bruna che si era impossessata della buona vecchia Mac?

Stava sorridendo troppo, il viso illuminato di gioia. Per un istante scorse l'immagine di una ragazza diversa, quando ancora probabilmente tutti la chiamavano Sarah o signorina MacKenzie. Una dolce ragazza dal viso angelico, profondi occhi scuri, sempre pronta al sorriso, a una parola dolce. In quel momento non esisteva più Mac, la dura guerriera, dall'espressione seria e concentrata, pronta a uccidere vivi o morti per salvare la sua pelle e quella del gruppo.

"Non dirmi che l'idea di un bel bagno caldo e rilassante non t' ispira proprio".

Daryl istintivamente fece un passo indietro, c'era qualcosa di diverso nella sua voce.

"Eravamo venuti per cercare provviste, non per fare un bagno." rispose mostrando la balestra.

"Se ricordo bene," disse Mac minacciosa "tu ti sei autoinvitato" gli si avvicinò, doveva alzare il viso per poterlo guardare negli occhi, ma questo non le impediva di avere comunque un'aria intimidatoria. "Perché tu lo sappia, sin dall'inizio io volevo venire qua e farmi un bagno, dimenticare per un giorno l'inferno che è diventata la terra e, per quanto surreale possa essere, non ho alcuna intenzione di farmi rovinare l'atmosfera da uno che passerà le prossime ore ad affilare armi o inventariare rifornimenti. Questa è casa mia e le regole le decido io!"

Una vacanza dall'apocalisseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora