Epilogo.

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Harry arriva al pub e si dirige nel retro. Quando intravede la solita pattumiera, si avvicina guardandone i lati, dove solitamente si trovano le risposte di Louis.

Afferra il piccolo post-it giallo e legge ciò che c'è scritto. Sorpreso, si mette una mano sulla bocca e spalanca gli occhi.

Louis vuole incontrarlo. Domani. Lui e Louis.

Dopo il momento iniziale di panico, Harry non può far altro se non sorridere. Sorridere davvero.

Mettendo il bigliettino in tasca insieme alle sue mani congelate, prende la strada verso casa.

Avrebbe incontrato il suo Lou.

***

Il riccio è seduto su una panchina da mezz'ora, solo e a congelare. Accidenti a lui e alla sua fretta; avrebbe dovuto aspettare almeno quindici minuti prima di uscire di casa.

Guarda per la milionesima volta l'orario sul telefono e nota che mancano finalmente solo cinque minuti all'orario prestabilito per l'appuntamento.

Sente dei passi avvicinarglisi da dietro e, spaventato, si gira. Louis è lì, di fronte a lui, che gli sorride.

"Ciao Harry," lo saluta sedendosi al suo fianco. "È molto che aspetti?"

"N-No," mente per non farlo preoccupare, agitato per la vicinanza.

"Bene."

Passano minuti di silenzio, che per Harry, nervoso com'è, sembrano ore infinite. Alla fine Louis decide di rompere il ghiaccio.

"Sai, ti ho chiesto di venire qui per spiegarti ogni cosa," dice guardando a terra e provocando una nuvoletta di vapore con il respiro. Si gela.

"Ci sono molte cose che devi sapere su di me, su quello che hai letto nel mio telefono e su quei post-it in cui ti dicevo di smetterla di scrivermi," comincia, così, il discorso. "Che poi non sono stato neppure io ad aver scritto quelle cose. Colpa di Zayn."

A questo punto Harry alza la testa, spalanca gli occhi e lo fissa.

"Cosa?" chiede incredulo. "Perché?"

"È una lunga storia," l'avverte Louis.

"Non sono qui per questo?" domanda retorico Harry.

"Hai ragione," concorda il liscio. "Aveva scoperto che mi scrivevi e così iniziò a prendermi lui i post-it per due o tre giorni. Ti ha detto quelle cose perché voleva proteggermi, perché sapeva mi sarei affezionato e poi sarei probabilmente rimasto deluso dalla realtà. Ma l'unica cosa che ha fatto è stata ferirmi. Non doveva farlo. Le cose che mi scrivevi, che mi scrivi, sono tutto ciò che ho per ricordarmi di lottare per quello che sono," ammette con tono amaro.

"P-Perché dovresti lottare?" chiede insicuro il riccio.

"Perché la mia vita è un casino, Harry. Un grande casino," balbetta con gli occhi lucidi.

Harry quando nota una lacrima solitaria attraversare il volto della persona che ama, non ci vede più. Non pensa a ciò che sta per fare e, semplicemente, accoglie Louis fra la stretta morsa della sue braccia, cullandolo.

Louis lascia cadere altre poche lacrime e poi si stacca da lui.

"Scusa," dice. "Comunque questo è il motivo per cui ho litigato con Zayn. Un'altra verità è che io non sono mai stato realmente né con Eleanor né con Briana. Anche se per loro le due rispettive storie sono reali. Un po' mi sento in colpa..." lascia andare una risata amara condita da altre lacrime.

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