The Diary

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Quella stessa sera salii in mansarda dove le mie cose erano già state sistemate, quella stanza mi metteva un po i brividi ma entrai. Presi il computer e lo accesi, scorrevo le pagine in cerca di qualche informazione qualcosa che mi facesse capire qualcosa su quell'uomo quando mia madre sbattendo la porta entrò gridando infuriata - NIRVANA! MA COSA TI E' SALTATO IN MENTE!- -Mamma, cazzo che vuoi!?- -Non mi parlare così! sono tua madre! porta rispetto!- -Portare rispetto? come posso ora? mi hai portato via tutto! tutto!!- -Cosa ti avrei portato via di così importante sentiamo!- -La mia vita! per il tuo egoismo mi hai portata via da tutto! da casa, dai miei amici, dalla band!- -Amore dai... comunque facevate schifo! hai una casa anche qui e di amici te ne farai!- -Cosa!? ah è questo che pensavi di noi? bene! va a farti fottere!- vidi la piccola porticina su una delle pareti, presi il telefono come luce e ci entrai chiudendomela alle spalle in modo che mia madre non potesse entrare -Nirvana esci da li! subito!- -No!- -Nirvana!- -Vattene! mi hai distrutto la vita cosa vuoi ancora!- -Nirvana se entro 5 secondi non esci ci saranno conseguenze!- -Che paura! peggio di quello che mi hai fatto non puoi fare!- -Va bene allora rimani li a piangerti addosso e ad odiarmi!- sentii i suoi passi allontanarsi e la porta sbattere così accessi la torcia del telefono e mi guardai attorno non c'era niente se non un disgusto e vecchio materasso, mi saltò all'occhio un'asse di legno leggermente spostata, così la alzai e mi apparve davanti un quadernino sgualcito, cosi lo presi e sotto di esso ci trovai una di quelle scatoline di metallo con la chiave inserita, portai il ritrovato in camera dove c'era più luce dopo aver risistemato il pezzo d'asse e chiuso la porta della stanzetta a chiave.

Rimasi più o meno quindici minuti a fissare quella scatolina prima di girare la chiave ed aprirla, dentro oltre a qualche dollaro e qualche siringa non usata trovai tanti fogliettini un accendino dei cerotti disinfettante ed delle sigarette, ad uno ad uno aprii i foglietti e li lessi, parlavano tutti di quanto facesse schifo la sua vita o di quanto odiasse i suoi. Poi trovai una lettera:

" Luglio 1983

Cara sorellina sono il tuo fratello Kurt, probabilmente se stai leggendo questa lettera è probabile che me ne sia già andato e non mi rivedrai più se non nei tuoi sogni, ma ricorda che io ti starò sempre accanto e veglierò su di te fino alla fine dei tuoi giorni. Sei stata la cosa più preziosa che ho avuto, certo abbiamo avuto le nostre litigate ma siamo fratello e sorella. La cosa che mi pesa di più ora è non poterti stare accanto realmente mentre cresci... mentre sei pronta per andare al ballo, odiare il tuo futuro ragazzo, consigliarti ciò che ti sta meglio...vederti felicissima vestita di quel bianco candido di cui tu tanto vuoi vestirti! sarai la mia principessa per sempre. Ricorda farti mettere sotto da quelle merde che dicono di essere i nostri genitori! Non dimenticarlo mai e spendi della tua luce piccola stella. Addio il tuo fratellone Kurt. "

La lettera mi commesse così tanto come poteva essere l'amore di un fratello così grande? io ne avevo uno e per me non avrebbe mai mosso un dito!

Passai al quadernino, era un diario, iniziai a leggere le pagine e non riuscii più a fermarmi, sembrava uno di quei libri che quando inizi ti catapultano nella storia, ma stavolta era del tutto diverso   perchè quello era un diario che raccoglieva in se tutta la disperazione di un angelo che sognava solo di tornare a casa...


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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 19, 2015 ⏰

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