Beverly Hills, L.A.
Il sole si stava inabissando tra le palme di Beverly Hills. Toniche ragazze abbronzate ritornavano a casa dopo la quotidiana corsa serale sulla spiaggia. Era stata una giornata torrida, asfissiante, una delle più calde dell'ultimo mese. Il sole scottante del mezzogiorno aveva infiacchito persone, animali e piante e solo adesso, con il calare della sera, l'aria cominciava a diventare respirabile.
Mary Ann Martens si asciugò il sudore dalla fronte, spostando nel mentre anche dei ciuffi di capelli umidi che le si erano appiccicati alle tempie. I suoi lunghi capelli castano scuro spartiti nel mezzo mantenevano una cappa di calore durante le afose giornate estive, ma Mary Ann non li avrebbe tagliati per nulla al mondo. Suo padre li adorava e diceva spesso che assomigliava moltissimo a sua madre da giovane. Quando diceva queste cose le accarezzava gentilmente la testa, come fosse ancora piccola; quel gesto gentile e paterno la riportava indietro ai tempi in cui la mamma era ancora viva e le cose tra Mary Ann e suo padre andavano meglio.
Quel tocco è tutto ciò che mi è rimasto di lui, pensò mentre camminava ingobbita e sudata per la Rodeo Drive. Ogni tanto l'occhio le cadeva sulla vetrina di una qualche boutique firmata, ma il suo sguardo oltrepassava i manichini magnificamente abbigliati e imparruccati perdendosi in ricordi recenti. Le tornarono in mente gli ultimi quattro mesi.
L'azienda di Randy Martens non stava attraversando un bel periodo. La Sphere non raggiungeva più le quote prefissate e le vendite erano sensibilmente calate negli ultimi due anni per colpa della Techsync, un'azienda rivale una volta affiliata alla Sphere stessa; Geoff Payne voleva l'indipendenza e l'aveva avuta, si era comprato la Techsync nonostante Randy e il suo team avessero cercato di ammonirlo e spaventarlo spiegandogli quanto la sua fosse una mossa avventata.
"La Techsync è un sottomarchio della Sphere, ormai dipende da essa! Se Payne si stacca da noi finirà in grossi guai!" aveva detto Randy a sua figlia la sera prima del contratto, due anni fa. Mary Ann però ricordava benissimo il suo viso pallido e le sue occhiaie scure, segni di una preoccupazione molto più radicata di quanto volesse mostrare. Infatti di lì a poco tempo tutti si accorsero che era la Sphere ad aver bisogno della Techsync. E da quel momento tutto aveva iniziato ad andare male.
Mary Ann era appena tornata da un pomeriggio di pazzo shopping con Melany e Brietta, le sue migliori amiche. I problemi finanziari del padre non gli avevano impedito di dispensare carte di credito alla sua unica figlia, ma il dialogo tra di loro non esisteva più. Il più delle volte vi erano domande di circostanza -"Com'è andata a scuola?" "Cosa mangeremo stasera?" -, altre volte gesti affettuosi tra padre e figlia, ma sempre troppo pochi per Mary Ann. Eppure lei stessa non sapeva cosa fare o cosa dire, quindi continuava quella vita superficiale di vestiti, scarpe, carte di credito, amiche abbronzate e padri seri e silenziosi.
Quel pomeriggio stranamente suo padre era già a casa. Lo trovò seduto al grande tavolo della cucina intendo a fissare tutto corrucciato un punto imprecisato del muro di fronte a lui.
"Ciao papà!" lo salutò Mary Ann con voce squillante. Posò le borse delle boutique sul tavolo e diede un bacio sulla guancia di Randy, un gesto ormai quasi automatico. "Va tutto bene?"
Il padre la guardò e cercò di sorriderle di rimando, ma tutto ciò che gli venne fuori fu una smorfia triste. Trasse un sospiro profondo e si portò la mano ai baffi ingrigiti, spazzolandoli sovrappensiero. Ora guardava di nuovo il muro e sembrava trovare le parole giuste per dire qualcosa di importante.
Mary Ann capì e rimase davanti a lui aspettando pazientemente.
"Mary, ho preso una decisione oggi" disse infine il padre tornando a guardarla negli occhi "Ma non credo ti piacerà. Tuttavia è necessaria, tesoro mio".
"Ti sto ascoltando, papà..." rispose Mary Ann. Era una situazione insolita, ma quasi aspettata. Da un po' di tempo aveva il sospetto che il padre volesse cedere l'azienda alla Techsync, ma non ci avrebbe messo la mano sul fuoco. Ora, tuttavia...
"Ci trasferiamo a Londra, Mary." Randy fece un altro sospiro e aspettò la reazione della figlia. Mary Ann però non disse nulla e aspettò che continuasse. "Devo chiudere la Sphere di Los Angeles. Non ho più nessuno sbocco in America, la Techsync è troppo forte in questo momento."
"E cosa andiamo a fare a Londra, allora?" chiese Mary Ann cercando di mantenere un tono di voce piatto.
"La sede della Sphere è lì, tesoro. In Europa potrei avere più sbocchi, più successo..."
"E la scuola?"
"Ci sono ottime scuole private a Londra, il tuo papà ti manderà nella migliore se vorrai!"
Non era quello che Mary Ann intendeva. Mary Ann si riferiva agli amici, alla sua vita a Beverly Hills, a tutto ciò che aveva conosciuto finora. Rinunciare a tutto per colpa di suo padre? No, no! Non per colpa di suo padre, certo, per colpa del Signor Payne, un pomposo magnate della tecnologia che aveva inconsciamente rovinato la loro vita e ora li obbligava a emigrare in un altro continente come dei reietti, dei profughi, degli esiliati.
Tuttavia Mary Ann sapeva che non si sarebbe mai opposta alla scelta del padre. Perché opporsi in fin dei conti? A cosa veramente non poteva rinunciare della sua vita a Beverly Hills? Al sole? Alla spiaggia? A Brietta e Melany, che uscivano con lei solo quando si portava dietro la carta dorata di papà?
Una nuovo inizio in Inghilterra avrebbe significato una nuova vita, forse -se gli affari fossero andati bene- poteva significare anche e soprattutto un nuovo punto di incontro tra lei e suo padre.
"Va bene, papà, stai tranquillo" disse Mary Ann sorridendo "Almeno in Inghilterra staremo un po' al fresco!" e prendendo le borse dal tavolo si avviò di corsa su per le scale, verso la sua camera, a piangere.
Tutto questo era successo quattro mesi fa e ormai era giunta la vigilia della partenza. L'indomani Mary Ann avrebbe cominciato una nuova vita a Londra.
Addio palme, addio mare. Addio sole cocente, spiagge dorate, case bianche, pensò Mary Ann mentre tornava a casa, dando un ultimo sguardo ai cancelli appena riverniciati di una villetta accanto alla sua, Addio Beverly Hills High School e addio Melany e Brietta. Ci rivedremo questo Natale, quando i miei soldi inizieranno a mancarvi.
L'indomani sarebbe cominciata la sua nuova vita.
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Captured
FanfictionMary Ann è costretta dagli eventi a trasferirsi in una scuola privata nella piovosa Londra dopo una vita dorata passata nei quartieri di Beverly Hills. Senza più amici e in balia di una nuova vita a cui fa fatica ad adattarsi, pensa che non potrebbe...