Capitolo 4

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Corsi a casa correndo.
Per strada incontrai, o meglio, mi fermo William.
"Hey" dice prendendomi il polso costringendomi a fermarmi. Non risposi, anzi, tenevo le mani sul viso comprendolo per non fare vedere le lacrime e gli occhi rossi
"Cosa-cosa è successo?" Grida allarmato
"Nien-niente" dico tra un singhiozzo e l'altro. Il trucco stava colando sul mio viso e stava sporcando le mie mani
"Sydnei togli le mani dagli occhi per favore" mi prende le mani e se le porta alla bocca per baciarle
"Luca" dico con un filo di voce
"Cosa ti ha fatto? Parla Sydnei, di me ti puoi fidare.." mi stava stringendo le mani "non, non so.. non mi fido piu di nessuno Wil" dissi tirando su col naso
"Sono qui. Con te, parlami ti prego.."
"Non posso dirlo." dissi lasciando fuoriuscire altre lacrime
"Parlami" mi ripete un'altra volta
Okay, va bene. Di lui, ti puoi fidare. No,non posso... Si, mal che vada resterai sola un'altra volta ma tranquilla ce la tua coscienza a farti compagnia. Lo conosci appena. Si ma sembra sincero. Rischiamo un'altra volta, Dio aiutami. Davvero.

"Luca e i suoi amici, tra cui Justin. Mi maltrattano, sempre. Non..." Mi fermai e singhiozzavo "non posso dirti nient'altro.." mi asciugai le lacrime "Sydnei, io ti proteggero va bene? Ti staro accanto e te lo dimostrero molto presto. Vieni qui..." Apre le braccia allargandole per accogliermi nell'abbraccio.
"Ora,dimmi cosa ti hanno fatto." mi bacia la testa. Sei ... cosa sei?
Gli racconto tutto strada facendo, alla fine lui risponde "gliela faró vedere io a quelli stronzi. Se provano a toccarti un'altra volta mi incazzo. Saro una specie di fratello per te, ti proteggero ad ogni costo davvero."
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Arrivo a casa, e vado in bagno.
Mi guardo allo specchio, e guardo le mie braccia. Perche? Sono anni che mi tormento con questa domanda, perche tutte a me? La scuola, i genitori, le persone... perche non posso essere una stronza? Perche devo essere cosi sensibile? Non voglio continuare cosi, non voglio che Wil scopra i miei tagli. Che scopra che mi sento inutile, anche se in fondo è quello che sono.
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Mangiai, e come sempre tornai in camera. Con i miei genitori non parlavo mai, non si interessavano mai a me, e io non avevo niente da dire a loro: in pratica era come vivere da sola.
Perche mi hanno fatta se non gliene frega niente? Potevate evitare di concepirmi e darvi alle puttane, davvero.
Apro Facebook e come sempre altre offese, sta volta non andai in bagno a tagliarmi. Mi limitai solo a piangere e alla fine mi addormentai.
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Mi svegliai con dolori atroci sul cor,po sopratutto alle braccia. Guardai il cellulare.
Bussai al mio vicino, William.
Speravo mi aprisse e finalmente lo vidi li sulla porta col sorriso.
"Buongiorno Principessa" mi diede un bacio sulla guancia, arrossii
Mentre eravamo per strada gli chiesi "ma, tu non ti vergogni a uscire con me? Insomma a farti vedere in mia presenza..." mi torturavo le mani.
"No, perche dovrei?"
"Luca e gli altri, ti pesteranno.. in giro dicono che io sia una puttana.. "
"Ed è vero?" Mi guarda con quegli occhi pieni di compassione
"No, ceh, gira una foto del mio culo ma non so come sia potuta finire li.. non si è mai spiegato questo fatto. E tutti mi danno della puttana, cosa che io non sono davvero. " Restava in silenzio "credimi. So che anche tu mi abbandonerai... e non mi stupisco davvero scus..." mi fece tacere abbracciandomi e poi mi sussuro "non scusarti, ho capito tranquilla. Non mi vergogno di te, in fondo sei ache una ragazza bella" mi fece l'occhiolino ed entrammo.
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Sydnei Kerton |J.B|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora